Coldiretti: “Azienda agricole in ginocchio, una famiglia su due taglia la spesa”

tavola Made in Italy, motore economico dei piccoli borghi in cui nasce il 92% delle produzioni tipiche nazionali: una ricchezza conservata nel tempo grazie a chi opera sui territori.

L’agricoltura italiana è la più green d’Europa (leadership Ue nel biologico), con 86mila imprese e col 17% della superficie coltivata a bio, contro una media europea del 9%; inoltre, vanno all’Italia il maggior numero di specialità Dop/Igp/Stg riconosciute (318), 526 vini Dop/Igp e con Campagna Amica la più ampia rete dei mercati di vendita diretta degli agricoltori. Ultimi e non ultimi i primati produttivi mondiali (carciofi, finocchi) ed europei (grano duro, riso, pomodori, melanzane, spinaci, albicocche uve da vino e da tavola, ecc.).

“Come per il gas – continua il Presidente Coldiretti Asti Marco Reggio, in linea col Presidente Nazionale Prandini – anche nell’alimentare l’Italia deve recuperare il tempo perduto e lavorare per ridurre la dipendenza dall’estero, intervenendo nell’immediato sui costi energetici per salvare aziende e stalle, oltre che per non perdere quegli spazi di autonomia e sovranità alimentare che fino a oggi le imprese agroalimentari italiane sono riuscite a difendere per il bene del Paese”.

Occorre lavorare da subito sugli accordi di filiera tra imprese agricole e industriali per garantire prezzi equi che non scendano mai al di sotto dei costi di produzione; parimenti, occorre investire per aumentare produzioni e rese dei terreni contro i cambiamenti climatici. Infine, occorre lavorare per raggiungere la sovranità agroalimentare senza dover importare il 64% del fabbisogno di grano per la produzione di pane e biscotti e il 53% di mais per l’alimentazione del bestiame.