Via Guerra, Rasero scrive a Lamorgese: “Se il ministero certifica l’emergenza, pronti a spostare i residenti del campo già da subito”

Io rispondo solamente ai cittadini. Se esistono condizioni di criticità e un pericolo per la salute pubblica, sono pronto a mettere in campo una risposta rapida. Sono pronto a mettere in campo qualsiasi soluzione che la Prefettura ritenga idonea”.

E’ fermo nelle sue decisioni, il sindaco Maurizio Rasero, per cercare di risolvere l’annoso problema del campo nomadi di via Guerra. Il primo cittadino ha scritto al ministro degli Interni, Luciana Lamorgese, descrivendo lo stato dei fatti e una rapida soluzione al problema.

Nella lettera si parla di come la Prefettura abbia indicato nell’attuale situazione del campo nomadi una situazione di pericolo per l’incolumità delle persone e della salute pubblica, dicendo che l’Amministrazione deve essere responsabile della soluzione della situazione. Il sindaco indica, qualora la Prefettura lo ritenga necessario, nella ex polveriera dell’Aeronautica di Castello d’Annone la soluzione più rapida per il problema. “Ci sono un’ottantina di persone ancora residenti nel campo, penso che realisticamente, nel caso attuassimo il piano, qualche altra famiglia cercherebbe una sistemazione autonoma. Rimarrebbero da sistemare poche decine di persone, l’hub di Castello d’Annone, al momento vuoto, è una soluzione attuabile nel brevissimo tempo“.

Nella missiva, Rasero spiega come l’Amministrazione già da tempo stia cercando di risolvere il problema, ma per le operazioni di bonifica i tempi sono lunghi “I fondi sono stati stanziati – spiega – c’è già la delibera di consiglio. Per spenderli, però, essendo nel pubblico, ci vogliono procedure che non sono immediate ma che richiedono certi tempi. Al Ministero abbiamo chiarito cosa ha fatto e cosa sta facendo questa attuale amministrazione per superare l’attuale insediamento: lavoriamo per rimuovere le postazioni abbandonate e vogliamo inserire i Jersey in cemento affinché non possano più essere occupate. Inoltre stiamo intervenendo per ridurre le pozze d’acqua stagnanti nelle piazzole e dare dei bagni prefabbricati comuni accessibili a tutti. Insomma, stiamo mettendo in atto tutte le richieste emerse in sede di comitato per far fronte alle esigenze sanitarie. Se invece esiste una urgenza per sgomberare il campo , la prefettura ha gli strumenti per provvedere, e nel mentre noi inizieremo i lavori. Se invece questa non sussiste , continueremo con i tempi tecnici che ha l’Amministrazione”.

Non ci sta, in ogni caso, ad addossarsi le responsabilità della situazione: “Mi chiedo perché sia cambiata radicalmente la situazione in questi ultimi mesi, dato che il problema di via Guerra è all’ordine del giorno da tempo immemore nelle riunioni del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica come l’ultimo che si è svolto il 6 luglio. Nell’ultimo comitato, semmai, si è deciso un servizio H24 per controllare che non avvengano abbandoni abusivi di rifiuti e incendi degli stessi, cosa che chiedevamo da tempo e che finalmente viene concesso con evidenti miglioramenti della situazione di queste ultime settimane. Ora, nel caso sussistano notevoli criticità, ho provveduto a segnalare al Ministero quale può essere la soluzione più idonea per sgombrare il campo il più rapidamente possibile”.

Lo spostamento, in qualunque altro luogo, per il sindaco sarebbe un vantaggio anche per gli stessi residenti: “Nel campo di via Guerra non esistono numeri civici. Questo fa sì che chi sta là non ha diritto a tutta una serie di sussidi sociali. Entrare in una struttura organizzata farebbe sì che si assegnerebbe un domicilio e la possibilità di disporre di diversi strumenti di inclusione”.

E sulle possibili proteste che potrebbero nascere sull’eventuale spostamento, Rasero mette le mani avanti: “Da amministratore mi rendo conto che per un comune piccolo come quello di Castello d’Annone o di qualunque altro comune analogo, sarebbe farsi carico di un problema rilevante anche per un capoluogo come Asti. Il sito verrebbe utilizzato solo per il tempo necessario al completamento dei lavori: certamente non sarò io a fare lo scaricabarile con altri sindaci”.


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