Una selezione di prestigiose testimonianze scenografiche create da Paolo Bernardi donate alla Fondazione Guglielminetti

La mostra sarà visitabile fino al 9 ottobre 2022.

Sabato 27 agosto 2022, alle ore 17:00, presso la sede della Fondazione Eugenio Guglielminetti (Palazzo Alfieri, corso Alfieri 375 – Asti), sarà inaugurata la mostra “Paolo Bernardi. “opere aperte”. Donazione di bozzetti di scenografia e costume 1969-2018”, selezione di prestigiose testimonianze scenografiche, create da Paolo Bernardi dagli anni Settanta ad oggi, che arricchiranno le Collezioni di Arte e Scenografia della Fondazione in omaggio allo scomparso Maestro Eugenio Guglielminetti.

La genesi della donazione nasce dal ricordo personale di Bernardi: “Desidero fare un ringraziamento particolare e speciale al grande Maestro Eugenio Guglielminetti che tanto ha dato all’Arte della Scenografia, creando spazi drammaturgici innovativi e di grande fantasia. Grazie, Eugenio, perché attraverso la Fondazione da Te creata mi offri la possibilità di presentare il mio lavoro di scenografo con grande rispetto dei tuoi insegnamenti; pur durante i nostri brevi dialoghi, i tuoi incoraggiamenti mi infondevano grande energia ed entusiasmo nel lavoro, infatti tu con grande semplicità e facilità mi facevi capire, attraverso il tuo esempio, come gestire e come realizzare progetti scenografici che implicano grande complessità per le infinite sfaccettature che comportano. Grazie, Maestro!

Paolo Bernardi
Formatosi presso l’Accademia Albertina di Torino alle lezioni di Enrico Kaneclin e Paolo Derusticis, Bernardi si dedica per decenni all’insegnamento presso le Accademie di Belle Arti di Torino, Bologna, Roma e dal 2004 presso il Dipartimento di Scenografia all’Accademia di Brera-Milano, coltivando l’impegno professionale in Teatri ed Enti Lirici europei, tra cui Teatro Regio di Torino, Teatro Comunale di Bologna, Opera di Lucerna, Berna, Lussemburgo, Montpellier, Nizza, Giessen, accanto ad interventi scenografici presso i Centri di produzione televisiva RAI in svariati generi di spettacolo, dallo sceneggiato letterario al poliziesco a programmi musicali e scientifici. La vicenda artistica di Paolo Bernardi è stata presentata in Asti in occasione della retrospettiva “ Pittore in scena”, ad opera del Comune di Asti- Assessorato alla Cultura, presso il Polo Didattico di Palazzo Alfieri nel dicembre 2018-gennaio 2019 e la successiva esposizione in Castello d’Annone, presso la Chiesa sconsacrata SS. Annunziata nel settembre 2019, in seguito alla designazione di Maestro del Palio di Asti 2019 ed all’esecuzione dei Drappi per il Santo e per la disputa equestre.

L’itinerario
L’itinerario espositivo concepito per la Donazione alla Fondazione Eugenio Guglielminetti si avvìa dai bozzetti per la prosa contemporanea con l’apparato scenografico di “Uno nessuno centomila” di Luigi Pirandello, ideato da Bernardi per il Festival Taormina Arte nel luglio 1995, una produzione Apas di Sebastiano Calabrò su riduzione teatrale di G. Manfridi, regia di Marco Mattolini, musiche di Lucio Gregoretti, interpretato da Flavio Bucci, Claudio Angelini e Massimo Lello. Dai disegni tecnici ai bozzetti, “la funzionalità scenografica è dettata da un patto drammaturgico”, cui rispondono i costumi di scena, le gamme tonali e la luce, modulati in indaco, grigio, bianco e nero, la lava, l’ardesia: i colori arcaici ed universali della Sicilia.
La ricerca del rigore espressivo si rivela nell’essenziale impianto scenografico e nei costumi di “Rudens” di Tito Maccio Plauto, con la regia di Alvaro Piccardi, interpretato da Flavio Bucci, Claudio Angelini, Luigi Mezzanotte, in prima rappresentazione il 30 luglio 1996 al Festival del Teatro Antico di Sarsina.
I bozzetti scenografici di “Chi ha paura di Virginia Wolf “ di Edward Albee assumono rilievo plastico per la regia di Marco Mattolini, musiche di Lucio Gregoretti, testo drammatico interpretato da Athina Cenci, Flavio Bucci, Massimo Lello, Nicoletta Della Corte, con la prima rappresentazione avvenuta il 12 novembre 1998 a Carpi. Atmosfera serrata ed avvolgente permea l’ambientazione di “Buonanotte Mamma” di Marsha Norman, per la regia di Lorenzo Salveti, musiche Lucio Gregoretti, con la struggente interpretazione di Athina Cenci e M. Bideri (La Versiliana Festival 2000). Vivaci chiaroscuri animano i costumi sul nitido fondale dell’impianto scenografico per “Molto rumore per nulla” di W. Shakespeare nella Produzione Teatro Ghione di Roma, con la regia di Edmo Fenoglio, per la Compagnia di Ileana Ghione nel 1991.

Tra gli allestimenti per l’opera lirica, Bernardi privilegia alcuni progetti di successo: dal bozzetto scenografico d’esordio al Teatro Regio di Torino nel febbraio 1969 per “Bastiano e Bastiana” di W.A. Mozart con la regia di Peter Busse, stretto collaboratore del Maestro Herbert von Karajan; Busse è stato il maestro ideale con cui conduce la seconda impegnativa creazione scenografica al Teatro Regio nel 1984 in “Fidelio” di L.V. Beethoven, diretto da Milan Horvat, con Sabine Hass, Peter Meven, Kurt Rydl. L’impostazione scenografica, che Massimo Mila suggerisce ispirata alle “Carceri del Piranesi”( “La Stampa”, 9/2/1984), offre una possente costruzione plastica, percorsa da intensi contrasti tonali.
La collaborazione con il regista tedesco prosegue con l’allestimento per “La Regina di Saba” di C. Goldmark, opera prodotta dal Teatro Regio di Torino nel 1991, direttore Yuri Ahronovitch, coreografie di J. Fabre, mediante un progetto dai vigorosi accenti architettonici e scultorei, ispirati ad una Vienna visionaria di Otto Wagner, ricreati con originali interventi materici e cromatici. Infatti, lo scenografo non è solo inventore di spazi, ma artefice di forme e di colori, di superfici e di piani, di rilievi e profondità. Ulteriore conferma è offerta dall’assemblaggio polimaterico di fibre tessili e campionature “ Stracci” (2022), ideato per l’attuale esposizione nelle sale della Fondazione Guglielminetti ad accogliere il pubblico.
L’emozione virtuale e la percezione pittorica affiorano inoltre nei bozzetti e nel modellino per “Romeo e Giulietta alla campagna” di F. Delius per la Stadttheater di Berna, nel settembre 1987, con la regia di Gian Gianotti, con cui Bernardi percepisce uno spazio scenico in cui fluiscono “ricordi di situazioni simili, di relazioni simboliche vissute…. per giungere ad una forma, ad un quadro che valesse per tutti i momenti in assoluto”.

La sezione dedicata ai progetti scenografici per la televisione è particolarmente interessante, poiché legata all’evoluzione tecnica e stilistica della comunicazione prodotta nel decennio Settanta-Ottanta negli studi torinesi del Centro di Produzione RAI di via Verdi, con la realizzazione di sceneggiati da romanzi letterari mediante ambientazioni ancora classicheggianti e realistiche.

A corredare la mostra è stato realizzato, con il sostegno della Fondazione Asti Musei, il catalogo “Paolo Bernardi. “opere aperte”. Donazione di bozzetti di scenografia e costume 1969- 2018”, con le prefazioni del Sindaco di Asti Maurizio Rasero, dell’Assessore alla Cultura Paride Candelaresi, del Presidente della Fondazione Asti Musei Mario Sacco, commento critico di Marida Faussone, testimonianze di Laura De Strobel, Peter Busse, Marco Mattolini, Gian Gianotti, Renzo Salvi, Marco Meneguzzo, riproduzione di tavole a colori ed apparati bio- bibliografici (Edizione Team Service , 2022).

La mostra sarà visitabile fino al 9 ottobre 2022 con il seguente orario: martedì-domenica 10-19.
Info: www.comune.asti.it; www.museidiasti.com; museoeugenioguglielminetti.it