Palio, i temi storici della sfilata dei bambini, sabato 3 settembre fotogallery

Al sabato della vigilia del palio oltre mille bambini con indosso abiti medievali sfilano per le vie della città di Asti. Questa iniziativa portata avanti dal Collegio dei Rettori e figlia di una lungimirante idea di Maddalena Spessa propone a dimensione di bambini temi storici del medioevo astigiano
I giovani sfilanti, poi, prenderanno posto sulla tribuna Alfieri per assistere alle prove della vigilia.
Per la miglior presenza al corteo storico dei bambini del Palio di Asti è stato istituito il Premio Mara Sillano Sabatini.
Il premio è stato istituito nel 2012 per volontà della famiglia Sabatini in ricordo di Mara Sillano Sabatini, storica borghigiana del Comitato Palio Borgo San Pietro, scomparsa improvvisamente alla vigilia del Palio nel 2011.
Il marito Valerio Sabatini ed i figli Alberto ed Alessandro hanno ritenuto che l’istituzione di un riconoscimento attribuito ai partecipanti al corteo storico dei bambini fosse il miglior modo di ricordare l’attività di Mara all’interno del comitato, da sempre orientata alla promozione ed alla diffusione dei valori del Palio alle nuove generazioni ed in particolare ai bambini che considerava la risorsa fondamentale per il futuro della Festa.
Ogni anno, quindi, nel corso di un evento appositamente organizzato dal Comitato Palio San Pietro, viene consegnato il premio al comitato che più si è distinto nel corteo bambini per la scelta del tema, il portamento dei piccoli figuranti e l’organizzazione della sfilata secondo la valutazione di una competente giuria esterna per la composizione della quale anche quest’anno il Comitato Palio Borgo San Pietro ha richiesto la collaborazione del Soroptimist International d’Italia, club di Asti.

Ecco i temi in ordine di sfilata:

 

COMUNE DI BALDICHIERI
Colori: argento, azzurro e oro
Rettore: Sara Giaretti

Rota Fortunae: la perpetua instabilità della sorte

Uno dei simboli più diffusi nel Medioevo europeo fu la Rota Fortunae, una rappresentazione allegorica della perpetua instabilità della sorte; a girarla è sempre una donna, personificazione della fortuna; a volte ha un velo davanti agli occhi, per indicare la cecità della sorte.
Nel movimento della Rota Fortunae si distinguono quattro fasi: una ascendente, che dalla miseria porta alla ricchezza; il culmine della gloria, spesso marcato da un re seduto in trono; la decadenza; la caduta all’imo. È evidente la similitudine con la ruota solare, rispettivamente con l’alba, il mezzogiorno, il tramonto e la notte.
Il poeta romano Marco Pacuvio scrisse: “i filosofi dicono che la fortuna è pazza, cieca e stupida e sta sopra una roccia sferica che rotola continuamente; per questo motivo è cieca, perché non vede dove è diretta; è folle, perché è instabile, e stupida poiché non sa distinguere chi è degno e chi è indegno dei suoi favori”. Il Comune di Baldichieri intende rievocare l’instabilità della sorte attraverso l’allegoria della Rota Fortunae.

COMUNE DI CASTELL’ALFERO
Colori: azzurro, bianco e oro
Rettore: Fabrizio D’Agostino

Calendimaggio

È una festa stagionale con cui si celebra l’arrivo della primavera. L’evento trae il nome dal periodo in cui si svolge, cioè intorno al 1° maggio, perché risalente alle calende del mese nel calendario romano, in cui si onorava la dea Flora, responsabile della fioritura degli alberi. La funzione magico- propiziatoria di questo rito risale a popoli dell’antichità molto integrati con i ritmi della natura, dove gruppi di giovani si recavano nei boschi e ne asportavano o interi alberi, o rami verzicanti e fioriti, fiori di ogni tipo come simbolo della rinascita.

COMUNE DI SAN DAMIANO
Colori: rosso e blu
Rettore: Bianca Deltetto

Il Calendario Medievale E La Misurazione Del Tempo

Durante il periodo medievale, il tempo era scandito dal ciclo delle stagioni e dalle feste liturgiche. Il corteo dei bambini rosso blu, rappresenta con tavole, strumenti astronomici e simbolici il calendario medievale attraverso gli studi e le immagini tratte dagli antichi documenti del basso medioevo.

COMUNE DI MONTECHIARO
Colori: bianco e celeste
Rettore: Renzo Cordero

Quel dì di festa

Trascorso un secolo dalla fondazione della Villa Nuova Mons Clarus , anche i bambini, allegri e gioiosi, festeggiano il centenario ai piedi della torre.

COMUNE DI NIZZA MONFERRATO
Colori: giallo e rosso
Rettore: Fabio Covello

Traditio Palio

Il Palio è una tradizione antica, la prima notizia riportata è di Guglielmo Ventura e risale al 1275.
Nel sabato che precede il Palio i Nostri bambini onorano la tradizione della corsa che ancora oggi si corre con passione dai Borghi rioni e Comuni riportando la Città al periodo dei fasti medievali.

COMUNE DI CANELLI
Colori: bianco e azzurro
Rettore: Giancarlo Benedetti

I bambini di Canelli rendono omaggio ai loro colori araldici.

Tamburi e giovani celebrano con orgoglio le insegne e i colori araldici bianco e celeste del Comune di Canelli.
Nello scudo con fondo celeste campeggia il cane bianco rampante, figura “parlante” dello stemma araldico della città.
Simbolo di fedeltà, vigilanza, amicizia e attaccamento al proprio territorio e ai propri valori, il cane è rappresentato coronato e con collare in oro.

COMUNE DI MONCALVO
Colori: bianco e rosso
Rettore: Raffaele Mazzella

“Somno Et Vigilia”, i sogni dei bambini

Tutti sognano nella società medievale: uomini e donne, nobili e popolani ma anche i bambini. Proprio i più piccoli, si credeva, sorridessero nel sonno perché cullati dalla melodia delle sfere. Nel Medioevo i sogni erano considerati preziose esperienze del soprannaturale ma in costante contatto con la vita quotidiana. Il confine tra sogno e realtà era vago e le visioni di esseri fantastici, apparizioni di santi e miracoli erano fenomeni piuttosto comuni. Si veniva messi in guardia anche dagli incubi e dai succubi, entrambi demoni tentatori che miravano a piegare la volontà. Il Comitato Palio Moncalvo presenta il tema “somno et vigilia”, con i suoi simboli onirici, portatori di significati e messaggi anche nel mondo dei bambini.

RIONE SAN SECONDO
Colori: bianco e rosso
Rettore: Gianluca Assandri

Festeggiamenti in occasione del rientro dei Solaro ad Asti

La famiglia Solaro, una delle più importanti stirpi patrizie astigiane del Medioevo, apparteneva al gruppo delle casane astigiane che svolgevano ad Asti attività di cambia-valuta e di prestito su pegno.
Fra il 1200 e 1300 la supremazia sulla città, potente e ricco comune dell’alta Italia, era contesa dalle fazioni di diverse famiglie nobili astigiane. L’influenza economica dei Solaro, precedentemente messi al bando dagli avversari, fu tale che nel 1304 la famiglia rientrò in Asti, governandola per quasi mezzo secolo. Insieme ai vincitori rientrarono anche le famiglie alleate: i Malabayla, i Troya, i Falleti, i Lajolo, gli Asinari, i Pelletta e i Roero.
Il Rione San Secondo rievoca i festeggiamenti dei nobili rampolli delle famiglie astigiane casaniere alleate che esultano, secondo la tradizione medioevale, per il rientro dei Solaro ad Asti, portando le insegne dei propri casati lungo le vie della città.

BORGO SAN MARZANOTTO
Colori: oro e blu
Rettore: Emil Giuseppe Dovico

I fiori nel Medioevo

San Marzanotto porta in sfilata i fiori e la loro simbologia. Sin dal Medioevo ai fiori vengono attribuiti significati morali e ad essi è conferito il privilegio di veicolare un messaggio o di sottolineare una richiesta.
L’accezione di un determinato fiore può derivare da leggende e usanze perpetuate nel tempo. I bambini del borgo oro-blu portano in sfilata fiori simboli di purezza, innocenza, fierezza e nobiltà.

BORGO SANTA MARIA NUOVA
Colori: rosa e azzurro
Rettore: Marco Gonella

I giovani rampolli delle antiche famiglie nobili del borgo

Sfilano i nobili rampolli delle antiche famiglie casaniere del Borgo di Santa Maria Nuova, portando le insegne dei propri casati. Già negli antichi cartari medievali Santa Maria Nuova era definito “Il Borgo”.

RIONE SAN PAOLO
Colori: oro e rosso
Rettore: Giorgia Mancone

I bambini sfilano per la parata militare

Correva l’anno 1494, i fanciulli delle nobili famiglie astigiane erano in fermento per l’arrivo della Duchessa Beatrice D’Este in occasione della parata militare, bambini e bambine sfilarono per la città confrontandosi in vari giochi di abilità e destrezza.

RIONE SAN SILVESTRO
Colori: oro e argento
Rettore: Maria Teresa Perosino

I giovani fanciulli del rione San Silvestro celebrano l’ingresso di Valentina Visconti in Asti con omaggi e festeggiamenti

Secondo la tradizione e le consuetudini diffuse in molte città italiane, in epoca medioevale quando giungevano personaggi importanti, venivano accolti con omaggi ed eccellenze del territorio, portate in dono da bimbi e giovani rampolli delle famiglie nobili del luogo. Il Rione San Silvestro ha scelto di presentare proprio il corteo di accoglienza dei fanciulli che accolsero Valentina Visconti, Dòmina di Asti, a Palazzo Magno, durante il suo soggiorno astigiano dal 25 al 28 giugno 1389, nel lungo viaggio per raggiungere lo sposo Ludovico di Touraine, fratello del Re di Francia Carlo VI, integrando ed anticipando il tema
rievocativo del corteo Oro Argento del Palio di Asti 2022.

RIONE SAN MARTINO SAN ROCCO
Colori: bianco e verde
Rettore: Pier Paolo Squillìa

Giochi e passatempi nell’Asti medievale

Nella società medievale, l’amore per il gioco e i passatempi era condiviso sia dagli adulti sia dai bambini: se da un lato i giochi degli adulti prevedevano dadi, pedine, carte e tavole, dall’altro oggetti assai più semplici e rudimentali intrattenevano i giovani e le fanciulle. I bambini del Rione San Martino e San Rocco, dai colori bianco e verde, rievocano alcuni dei giochi e passatempi più diffusi nel Medioevo.

BORGO TORRETTA
Colori: bianco, rosso e blu
Rettore: Luca Perosino

L’istruzione dei piccoli nobili ai tempi del medioevo

I piccoli del Borgo Torretta sono attori di un quadro vivente che raffigura l’educazione di bambini e bambine di nobile stirpe nel Medioevo. La loro istruzione avveniva nelle scuole religiose delle chiese e dei monasteri oppure direttamente in famiglia. I maschi svolgevano i compiti di paggio, andavano a caccia, apprendevano le buone maniere e tutto ciò che i codici cavallereschi dettavano. Le piccole nobili venivano prese in cura dalle dame, intrattenevano la corte con canti e danze ed avevano il privilegio di servire a tavola. Spesso erano educate in convento dove venivano avviate a studi religiosi, all’apprendimento di lettura e scrittura,
dell’arte del ricamo, del cucito e alla conoscenza di uno strumento musicale. Analogamente i bimbi avviati alla vita religiosa apprendevano a leggere, scrivere e venivano educati al canto e all’arte musicale.

BORGO SAN PIETRO
Colori: rosso e verde
Rettore: Mario Raviola

VIRTUS VENENUM EXPELLIT – La virtù scaccia il veleno. Simbologia ed araldica del vessillo di Borgo San Pietro

“VIRTUS VENENUM EXPELLIT” è il motto riportato nel vessillo del Borgo San Pietro di cui, secondo l’araldica, costituisce l’anima. Ha un triplice significato: ricorda e rende omaggio alla lunga attività ospedaliera che i Cavalieri Gerosolimitani svolsero negli edifici del “vecchio San Pietro”; allude alla Viverna, animale mitologico, astuto e coraggioso, indomito ed indipendente, simbolo beneaugurante e propiziatorio scelto dal popolo sanpietrino come animale totemico; è un incoraggiamento per tutti: la virtù degli atti e dei comportamenti scaccia il veleno delle paure, dello scoramento, delle incomprensioni e di tutte le cose cattive
che possono danneggiare una comunità.
I bimbi del borgo San Pietro rendono omaggio al loro vessillo, simbolo e anima della comunità del popolo rosso e verde.

BORGO VIATOSTO
Colori: bianco e azzurro
Rettore: Giovanni Binello

Il gioco e i giochi nel medioevo

In una società in cui l’aspirazione più alta per un bambino è quella di diventare un prode cavaliere, anche il gioco insegna le regole della società ed i comportamenti imposti dal rango sociale. Farà riflettere che bambini e bambine giocassero con le stesse bambole: il gioco infatti era asessuato, a differenza dalla società moderna.

BORGO TANARO TRINCERE TORRAZZO
Colori: bianco e azzurro.
Rettore: Riccardo Stocco

PUERILIA LUDOS: la fantasia dei bambini

Il corteo del borgo fluviale, formato dalle giovani ancelle, raffigura in modo fantasioso gli elementi che da sempre popolano il fiume Tanaro. L’acqua è da sempre l’elemento essenziale; fonte di vita, rinascita e salvezza.
Le piccole ninfee presenti nella rappresentazione identificano il deflusso vitale delle acque e come dice lo storico Walter Burkert: “l’idea che i fiumi sono dei e le ninfe le loro divinità associate è profondamente radicata, non solo in poesia ma anche nella convinzione comune e nei rituali; il culto di queste divinità è limitato solamente dal fatto che rimangono inseparabilmente identificate con una specifica località”.

BORGO SAN LAZZARO
Colori: giallo e verde
Rettore: Silvio Quirico

La gioia dei fanciulli alla ripresa della Vita e delle nostre tradizioni

Il Corteo dei bimbi del Borgo San Lazzaro è un tripudio di gioia, colori ed esultanza. Un corteo di temerari e tenaci piccoli rappresentanti del popolo discendente dalla zona est fuori le mura i cui colori giallo e verde vengono portati in trionfo con l’animale araldico: IL RAMARRO simbolo di coraggio, forza e tenacia. Gli storici stemmi ed il motto A Temp e Leu (a tempo e luogo) chiudono il corteo. E fino a domani pomeriggio quando i cavalli saranno schierati ai canapi per San Lazzaro è solo tempo di festeggiare la ripresa. Bentornato Palio!

BORGO DON BOSCO
Giallo e blu
Rettore: Marco Scassa

Il ciclo delle stagioni

La sfilata dei piccoli borghigiani del Don Bosco vuole rappresentare l’eterno ciclo delle stagioni che da sempre hanno condizionato e scandito la vita dell’uomo in moltissime sue attività. Tali rappresentazioni subivano modifiche in relazione alla varietà del clima e del ciclo agricolo. La rappresentazione del ciclo dei mesi è un’antica tradizione iconografica che compare già all’inizio del XII secolo tra le decorazioni delle cattedrali di tutta Europa

RIONE SANTA CATERINA
Colori: rosso e celeste
Rettore: Nicoletta Sozio

I pigmenti nel Medioevo

Nel Medioevo il colore è ovunque. Lo troviamo nelle miniature dei codici, negli affreschi delle chiese, sulle vetrate e in alcuni casi anche sulle colonne senza dimenticare l’abbigliamento di uomini e donne. Nella tavolozza dell’artista del Medioevo sono sei i colori principali presenti: il bianco, il rosso, il giallo, il blu, il verde e il nero. Miscelando insieme i vari pigmenti si ottenevano nuove tonalità dalle molteplici sfumature. I colori erano caratterizzati da una forte saturazione e il contrasto tra le diverse tonalità dava un maggior valore all’immagine dipinta. L’uso dei colori era fondamentale in quanto ognuno di essi aveva un preciso e chiaro significato.
Il bianco, simbolo dell’innocenza e della purezza spesso abbinato all’azzurro e al blu e utilizzato per rappresentare la Vergine Maria. Il rosso simbolo del fuoco, associato al sangue è il colore della forza e del potere. È il colore degli abiti indossati dai nobili e dalla famiglia reale. Al rosso venivano associati inoltre poteri protettivi. Negli affreschi infatti, spesso, i neonati e i più piccoli portano al collo collanine di corallo rosso per allontanare gli spiriti maligni e le malattie. Il giallo veniva invece usato con valenza negativa per indicare i traditori. Se la tonalità virava verso il verde significava follia e con questa venivano dipinti gli abiti dei matti e dei giullari per simboleggiare la follia. Quando invece la tonalità vira verso l’oro indica
l’imperturbabile trascorrere del tempo e la regalità. Oltre all’oro, anche il blu rappresenta la regalità e spesso contraddistingueva gli abiti delle famiglie più nobili. Il blu è inoltre simbolo di spiritualità, di giustizia e di
fedeltà. Con il verde si indicavano i banchieri e i mercanti e i membri delle loro famiglie oltre ad essere abbinato anche al concetto di fecondità e di fertilità.
Il nero era invece associato all’oscurità e al male e veniva usato dagli artisti per contraddistinguere le figure
diaboliche.
Con ‘I pigmenti nel Medioevo’ il Corteo del Rione Santa Caterina porta in sfilata i colori e i codici da essi celati. Dietro ogni accostamento, ogni tonalità, un significato e un messaggio per gli occhi più attenti.

RIONE CATTEDRALE
Colori: bianco e azzurro
Rettore: Giuseppe Monticone

L’elogio del cavallo: dai destrieri ai somieri

Il cavallo ha rappresentato nel Medioevo un animale sia “buono da pensare”, sia “buono da utilizzare”: svariati erano i suoi impieghi che spaziavano da mezzo di trasporto, a sostegno degli uomini nei lavori nei campi, talora sostituendo i buoi. A seconda del servizio che prestavano, questi animali erano distinti in destriero (da guerra e da giostra), corsiero (da lancia e da corsa), palafreno (per i viaggi, le parate e gli usi quotidiani), ronzino (ad indicare un animale ormai vecchio) e somiere (per il trasporto delle some). L’equitazione era, infine, uno dei doveri ai quali i fanciulli delle famiglie nobili, mandati a formarsi presso le corti reali e signorili, dovevano adempiere per poter diventare cavalieri.