Campo nomadi, anche il sindaco di Castello d’Annone scrive al ministro: “Il paese non può gestire una situazione simile” (documento)

Non si placano le polemiche in merito ad un eventuale trasferimento del campo nomadi di Via Guerra nell’Hub di Castello d’Annone, come prospettato dal sindaco Maurizio Rasero in una lettera al Ministro degli Interni. Infatti, anche il sindaco di Castello d’Annone, Silvia Ferraris, ha preso carta e penna e ha affermato la sua forte opposizione a Luciana Lamorgese verso ogni soluzione che vede coinvolta l’ex polveriera dell’Aeronautica Militare.

“Nelle ultime due settimane abbiamo letto che alcuni esponenti politici locali e non, hanno proposto di spostare “temporaneamente” il gruppo di ROM residenti nel campo di Via Guerra ad Asti – afferma il sindaco Ferraris in una nota – non appena appresa la notizia ho provveduto immediatamente a sentire il Prefetto di Asti, Dr. Ventrice, il quale ha escluso che questa proposta sia praticabile per vari motivi che lo stesso Prefetto ha illustrato più volte a mezzo stampa. Ho anche sentito il Presidente della Regione, Alberto Cirio, che si è detto disponibile ad appoggiare politicamente le tesi del nostro Comune. Personalmente ho espresso ripetutamente la mia opposizione al trasferimento sia pubblicamente, sia personalmente ai cittadini che mi hanno interrogato a tal proposito.”

“Tale possibilità è stata già valutata negativamente dal Prefetto Dr. Ventrice e dal predecessore, Dottor Terribile – si legge nella missiva – concordando entrambi che la soluzione non era percorribile in quanto Castello di Annone è un Comune di circa 1900 abitanti, che oggettivamente non può sostenere una situazione di questo tipo, non avendo sufficienti servizi sociali né agenti di polizia locale. Inoltre il citato gruppo di ROM di circa 75 persone è da anni residente sul territorio di Asti, pertanto non comprendiamo perché un problema di una città di circa 75.000 abitanti debba trovare come unica soluzione il loro spostamento nel territorio di un altro Comune”. 

“Mi permetto di aggiungere che l’hub non si presterebbe a tale scopo – prosegue la  lettera – difficilmente potrebbe essere utilizzato per ospitare dei nuclei familiari, visto che durante l’emergenza arrivavano immigrati, perlopiù singoli individui di sesso maschile, che alloggiavano nelle camerate della vecchia struttura, struttura che nel tempo è stata adattata a tale scopo; attualmente inoltre all’interno dell’ex base militare, sono presenti i magazzini della protezione civile di tutta la provincia di Asti con i propri mezzi e materiali. Come accennato, il nostro passato ci ha visto già impegnati a sostenere un’emergenza e le difficoltà, le criticità non sono mancate soprattutto quando il numero di ospiti era elevato rispetto alla popolazione e poi durante il Covid”.

In allegato, la lettera in originale

lettera sindaco Castello D’Annone al ministro degli Interni