Riccardo Fassone: “Il Pd è pronto a parlare con Azione, esterrefatti dalle analisi di Cerruti. In Provincia no al listone unico”

La campagna elettorale d’estate, nonostante il periodo balneare alle porte, è già a pieno regime. Anche nell’astigiano i partiti hanno incominciato le manovre in vista dell’appuntamento del 25 settembre. L’interlocuzione è più fitta, in questo momento,  a sinistra, per cercare di creare il fronte unico dei democratici e progressisti da contrapporre al centrodestra. Non mancano però, a livello locale anche le reazioni al Movimento 5 Stelle, soprattutto dopo le parole del consigliere Massimo Cerruti che ha dichiarato conclusa l’esperienza di “Astinsieme” che aveva accompagnato Paolo Crivelli alla candidatura alle amministrative. Di questi e di altri temi, come le imminenti elezioni provinciali che si intersecheranno inevitabilmente con l’appuntamento delle politiche e del rapporto con Azione di Carlo Calenda abbiamo parlato con Riccardo Fassone, segretario provinciale del Partito Democratico.

Fassone, come Partito Democratico qual è il vostro giudizio  sulle dichiarazioni di Azione in relazione anche a quanto affermato dal M5S sulla fine dell’esperienza di Asti Insieme?
Abbiamo letto le dichiarazioni di Azione e ci stupisce si parli di ambiguità del partito democratico quando in ogni loro intervento rilasciato in questi ultimi mesi ci hanno abituato a dichiarazioni quali “abbiamo avuto interlocuzioni sia con esponenti di maggioranza che di minoranza”. Detto questo, il Partito Democratico nei prossimi giorni chiarirà a livello nazionale il quadro della coalizione e localmente saremo pronti a parlare anche con gli esponenti di Azione. Mi sembra giusto ricordare che la coalizione è, per prima cosa, fondata sulle idee, non è una somma di sigle. Proseguire l’agenda Draghi, ma anche incrementarla sui temi del lavoro, della giustizia sociale, della lotta alle disuguaglianze e dei diritti. Ci siederemo a parlare con tutti coloro che condividono un disegno per l’Italia e per il territorio che si riconosca in questi cardini.
In merito alla esperienza di Astinsieme, è chiaro che Azione non l’abbia mai compresa sino in fondo presentando un proprio candidato a sindaco che non è entrato in consiglio .

Enrico Letta ad Asti

Nei prossimi mesi, su alcune questioni a livello locale, continueremo a lavorare come Astinsieme, esterrefatti dell’analisi letta a seguito della sconfitta elettorale fatta dal M5S. Confusi e divisi a livello nazionale, tentennanti su quello locale, in cui non sono riusciti a far una sintesi autonoma con una candidatura propria e oggi critici della decisione presa da loro stessi sul sostegno a Paolo Crivelli. Forse una analisi dovrebbe esser fatta al loro interno in relazione al regalo fatto al centro destra in questa fase politica, prima che sulla coalizione che hanno contributo a costruire ad Asti negli ultimi due anni. In minoranza stiamo continuando le interlocuzioni con tutti gli eletti e mi domando come si porrà il consigliere Cerruti su alcuni temi, ma anche sull’imminente elezione provinciale .

Il campo progressista potrebbe nascere includendo anche forze che hanno sostenuto il sindaco Rasero. Questo potrebbe cambiare gli scenari politici locali?
Non penso in sconvolgimenti del quadro locale, piuttosto penso a convergenze su alcuni temi che possono essere importanti per lo sviluppo del territorio. Non mi spaventa il confronto, ricordando sempre la collocazione politica. Mi pare di averlo dimostrato negli ultimi anni con serietà e convinzione. Se il territorio saprà superare alcune criticità con la collaborazione di tutti, possiamo sostenere di aver fatto una politica seria. Temi come il PNRR, l’agenda sociale ed Asti capitale della cultura possono esser affrontati insieme per il bene dell’Astigiano.

Elezioni provinciali, il listone unico si allontana. La coalizione sarà basata sul campo largo visto alle ultime amministrative oppure su un’esperienza nuova con forze più centriste?
Non ci sono i presupposti per il “listone unico”. In una prima fase come PD abbiamo accolto la richiesta di molti amministratori di provare a lavorarci, ma i pesi politici non consentono questo percorso. Lavoriamo per una lista che possa rappresentare con competenza ed entusiasmo il territorio più che la politica. È una elezione di secondo livello per un ente con specifiche competenze. Sarebbe assurdo trasformare questa elezione in un braccio di ferro meramente politico. Bisogna pensare a dar voce ai territori, mettendo in rete i migliori amministratori dei nostri comuni. Possiamo far un buon lavoro indipendentemente dal numero di liste.

Enrico Letta ad Asti