Provincia, le elezioni probabilmente domenica 11 settembre. Listone unico o ipotesi “partitica”?

Si terranno, con molta probabilità, domenica 11 settembre le elezioni provinciali di Asti, in concomitanza con il Festival delle Sagre, ospitato quest’anno nella prospicente piazza Alfieri. L’Ente, infatti, dal 12 giugno è guidato dal vice presidente, Davide Massaglia, sindaco di Passerano Marmorito, dal momento che Paolo Lanfranco, non essendo più sindaco di Valfenera, ha perso il diritto di sedere nel consiglio provinciale.

Nei giorni scorsi, l’assemblea dei sindaci che rappresentano la base elettorale dell’Ente (alle ultime consultazioni sono stati chiamati alle urne 1315 amministratori) ha fatto il punto della situazione per trovare equilibri ed assetti all’interno dell’Istituzione.

La prima ipotesi, caldeggiata da diversi amministratori è quello di un listone unico su base territoriale, avente come capofila il sindaco del capoluogo Maurizio Rasero. Notizia confermata dallo stesso primo cittadino: “Ho dato la mia disponibilità nel caso si volesse perseguire una soluzione di questo tipo – spiega – la mia idea è quella di conferire maggiore rappresentatività a quei territori che non sono riusciti ad entrare, nel 2019, nell’ultimo consiglio provinciale. Con questa soluzione – conclude – il comune di Asti andrebbe a liberare un seggio che potrebbe essere occupato da un amministratore che non ha trovato posto nell’ultima tornata elettorale”.

Questa opzione, come sottolinea Rasero non è in alcun modo politica, ma avrebbe una ragion d’essere solo su una lista su base territoriale. Una lista, insomma, molto simile a quella di “Insieme per la provincia” che ha espresso i componenti dell’attuale Consiglio Provinciale

L’ipotesi “partitica”

I partiti, però, potrebbero non stare a guardare con le mani in mano, vista anche la confusa situazione politica attuale. Le dimissioni di Mario Draghi di ieri porteranno ad un iter parlamentare che potrebbe approdare anche ad elezioni anticipate: questo elemento, con le urne che si stagliano all’orizzonte, potrebbe consigliare alle segreterie un approccio più politico alla questione. Quindi due liste, ciascuna espressione di una parte politica, che andrebbero a competere su diversi programmi. Una prova di forza per capire gli equilibri territoriali anche in vista delle politiche, ma che potrebbe portare anche a risultati inaspettati visto il gran numero di variabili in gioco nelle prossime settimane.