Lettere al direttore

La Biblioteca Monticone di Canelli ricorda la presidente Mariangela Santi Parone

Riceviamo e pubblichiamo un ricordo di Mariangela Santi Parone, scomparsa una settimana fa, nelle parole dei membri del Consiglio di Biblioteca, dei volontari e dei collaboratori della Biblioteca Monticone di Canelli. Mariangela Santi Parone è stata una figura di primo piano della scena culturale cittadina.


Cara Mariangela
difficile parlare di te in questo momento che ci trova tristi e impreparati.

Con i membri e i volontari del tuo consiglio di biblioteca vogliamo ricordarti nei momenti belli e intensi che abbiamo condiviso e costruito insieme, ma vogliamo anche ricordarti come donna dai molti interessi e talenti, che hai saputo far fruttare gratuitamente, per animare la vita culturale della tua terra.

Per noi è stato stimolante incontrare una donna preparata, intelligente, che credeva nella cultura e nelle varie forme di arte in cui essa si può esprimere. La tua storia arriva da lontano, da quando, sempre a fianco di tuo marito Adriano, con il quale hai condiviso affetti e interessi culturali, avvii una serie di contatti tra musica, teatro, arti figurative e narrativa.

Hai incontrato e frequentato nomi del calibro di Giorgio e Paolo Conte e Giorgio Albertazzi, quest’ultimo grazie alle fortunate stagioni teatrali canellesi volute insieme ad Alberto Maravalle. Hai recitato, fra gli altri nomi conosciuti, con l’Andrea Bosca degli esordi canellesi, hai saputo improvvisarti anche regista, scenografa e truccatrice per opere che spaziano da Tennessee Williams a Samuel Beckett, passando per spettacoli come “La signora Sandokan” e “Quello che le donne non dicono… ma scrivono e cantano”. Hai inventato pièce, come “Le donne del mio paese”, hai recitato con il gruppo Teatro Donne e animato le attività teatrali sia lungo la Sternìa di Canelli che quelle, numerose e seguitissime, nel tradizionale appuntamento al Castello di Monastero.

Con inesausta curiosità e spirito di avventura sei approdata nel 2010 alla Biblioteca Civica G. Monticone dove hai canalizzato le tue energie e le tue passioni. Per noi è stato importante avere una presidente che, per anni, ha vissuto il suo ruolo non come un gravoso impegno, ma come una stimolante occasione per promuovere cultura, favorendo occasioni di confronto, scambi di idee ed uno sguardo aperto e curioso sul mondo. La biblioteca ti è entrata nel cuore e hai cercato di farla vivere ai più piccoli, ai giovani, agli adulti, perché diventasse un luogo piacevole e familiare.

E da allora hanno preso vita: la collaborazione con la biblioteca Astense, l’adesione al programma nazionale di Nati per Leggere e le seguitissime letture animate, l’apertura della biblioteca al sabato con i volontari, i turni del corso di disegno per bambini, le mostre di pittura visitate e allestite, le letture nella “Casa delle favole” all’Assedio, le “Storie sotto le stelle” nella suggestiva cornice della terrazza degli innamorati, gli incontri de “Il nonno racconta”, gli spettacoli di Natale e a fine anno scolastico, gli eventi con il teatro dei burattini, la stesura e realizzazione dello spettacolo “Ferite a morte”, con le sue nove apprezzate repliche, i Caffè filosofici, le serate di presentazione dei viaggi, i corsi di formazione per genitori ed insegnanti, il Festival dei diritti, le innumerevoli collaborazioni con le associazioni culturali del territorio e con le tante figure di rilievo della cultura, della musica, del teatro, locali e nazionali.

Non ti ha fermata neanche la pandemia: le letture sono diventate online per intrattenere i bambini nelle loro case e il carrello di libri ha svuotato gli scaffali della biblioteca, per raggiungere le classi durante il periodo di chiusura. Quanti ricordi! Per noi è stato prezioso incontrare una donna così appassionata, creativa, solare e determinata, che ha saputo condividere il suo raffinato senso artistico. Ci hai guidati, ci hai spronati, ci hai regalato emozioni ed hai saputo valorizzare anche le nostre capacità. Ci hai fatto provare a lungo i brani più belli, per poterli poi leggere in pubblico con la dizione che volevi tu, ci hai fatto cantare, ci hai fatto recitare con il tuo rigore scenico, testi tragici e comici, ci hai dato fiducia per farci presentare libri, scrivere sceneggiature per eventi, perché la biblioteca non poteva non essere al passo con i tempi e le occasioni.

Adesso tocca a noi mettere a frutto i tuoi insegnamenti. Non sarà facile continuare senza la tua guida, la tua grinta e il tuo sorriso e non sarà sicuramente lo stesso. Ce la metteremo tutta, per portare avanti, con entusiasmo, i progetti in cui ha sempre creduto, per promuovere cultura, arte e bellezza. Continua ad ispirarci, perché come ci hai insegnato, lo spettacolo deve continuare!

Ti salutiamo con le parole di Marquez che recitavi quando interpretavi Fermina Daza ne “L’amore ai tempi del colera”: “L’amore è più forte della morte” …non ti dimenticheremo.

Grazie Mariangela.
I tuoi amici della biblioteca.