Festa del Piemonte: partito il dibattito in aula

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Una legge per valorizzare la storia del Piemonte, la sua cultura, le sue identità, i suoi simboli. Sono gli obiettivi del provvedimento che intende istituire la Festa del Piemonte – primo firmatario il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia – su cui oggi si è tenuta in aula la discussione generale. Sul provvedimento sono stati presentati circa 450 emendamenti dal M5s, M4o e Luv.

“Vogliamo promuovere sul territorio la conoscenza delle radici e delle identità storico-piemontesi, oltre che dei suoi simboli, in particolare della bandiera”, ha spiegato Allasia. “Per questo reintroduciamo la Festa del Piemonte proponendo la data del 19 luglio, che ricorda la battaglia dell’Assietta del 1747. Una data che gli storici considerano una linea di demarcazione nella storia della nostra regione e su cui, dopo un lungo confronto, abbiamo trovato la condivisione delle associazioni piemontesiste, che da anni aspettano la Festa del Piemonte”.

La legge coinvolge il Centro Gianni Oberto, istituito da una legge regionale, nella definizione di un calendario di ricorrenze celebrative, e amplia il numero degli enti che espongono la bandiera del Piemonte in occasione di avvenimenti di particolare importanza locale o regionale.
“Lo facciamo per valorizzare la nostra bandiera”, ha spiegato Allasia, che replicando in discussione generale agli interventi più critici, ha sottolineato l’importanza della legge: “I punti fermi sono la festa e il calendario delle celebrazioni: spero ci sia la possibilità di un confronto utile sulla legge, ma con 450 emendamenti tutto si complica. Mi sembra ci sia un pregiudizio anche culturale verso il centro-destra”.

Il relatore di minoranza, Marco Grimaldi (Luv) ha sottolineato che nel calendario delle celebrazioni “si può mettere certo la battaglia dell’Assietta, ma occorre ripercorrere le storia del Piemonte nei suoi momenti diversi di capitale del lavoro e dell’industria, dell’Unità d’Italia e della Resistenza, delle conquiste delle donne e dei lavoratori, di terra di migranti. Bisognerebbe raccontare tutta la storia piemontese, anche nei suoi fallimenti”.

Per Francesca Frediani (M4o) “la battaglia dell’Assietta è un momento che ha segnato la storia piemontese, ma non dimentichiamo che dopo l’Assietta è arrivato Napoleone. Il Piemonte ha anche altri aspetti costitutivi, occorre perciò guardare un po’ più alla storia recente e all’attualità, pensando a più giornate che consentano di valorizzare i momenti forti della storia e della cultura piemontese”.
Alberto Preioni (Lega) ha spiegato che “ritornare alle radici è sempre importante, soprattutto in momenti difficili come questi. Riconoscere e riconoscersi tutti in una legge del genere sarebbe un bel segnale, ma se ci sono così tanti emendamenti il segnale non è positivo. Mi auguro si ritorni a una dialettica normale su un provvedimento che dovrebbe unire tutti, perché è la Festa del Piemonte”.
Per Paolo Bongioanni (Fdi) “è importante una legge che parla di identità, è un richiamo alla conoscenza del Piemonte ed è quindi un valore che va sostenuto, può aumentare l’orgoglio che dobbiamo avere per la nostra terra”.

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