Concluse le riprese di “Cuore Segreto”, il primo cortometraggio targato Aido Piemonte

Si sono concluse domenica scorsa, le riprese del cortometraggio “Cuore segreto”, tratto dal libro del maglianese Luca Vargiu (Ed. Mazzanti libri 2019) e diretto dall’attore e regista astigiano Alessio Bertoli che cura anche la sceneggiatura con Loredana Bosio insieme alla quale conduce l’associazione cultura NIG, partner dell’iniziativa.
Il progetto è guidato da AIDO Piemonte insieme alle Sezioni Provinciali AIDO di Torino, Asti e Cuneo e finanziato dai fondi dell’ 8permille della Chiesa Valdese.

Gli inizi
Vargiu ha conosciuto il “mondo AIDO” a Dogliani, in un incontro con il Presidente della Sezione Provinciale di Cuneo Gianfranco Vergnano e con la Vicepresidente regionale Dott.ssa Anna Abbona, volontaria Aido proprio di Dogliani. Con loro, ha condiviso la volontà di scrivere un romanzo che comprendesse anche il complesso tema della donazione di organi, i dubbi e le perplessità che affliggono chi si avvicina per la prima volta a queste tematiche, ma anche i buoni propositi e gli obiettivi che hanno animato il lavoro di Vargiu.
“È nato così un progetto editoriale, dice Vargiu, ma anche sociale, che ho sempre sperato di regalare ad Aido sotto forma di documento visivo. Un sogno, che subito sembrava irrealizzabile e che invece, nel tempo e con il lavoro di un gruppo di volontari Aido, é diventato realtà”.

cuore segreto

Dopo la pubblicazione del romanzo è partito dai volontari della provincia di Asti “Aido tra le righe”, un progetto condotto da Irene Testa che ha portato Cuore Segreto in alcune biblioteche, tra cui Montegrosso d’Asti dove Vargiu e Bertoli si sono incontrati e l’idea di trasformare “Cuore Segreto” in un cortometraggio è diventata sempre più nitida fino a coinvolgere tutto il direttivo di Aido Piemonte.
“Questa iniziativa ci ha permesso di comprendere che il romanzo, la sua freschezza e la sua intensità, potevano essere un canale totalmente innovativo per la divulgazione dell’importanza della donazione di organi ad un pubblico più ampio e trasversale. – racconta il Presidente Regionale Valter Mione – Poi il lockdown ha fermato tutto, ma proprio in questo momento di stallo il progetto del corto è diventato concreto e ha immerso Aido Regione Piemonte in un’avventura che ha coinvolto 3 province, molti volontari e tante buone energie”.

La storia
Due ragazzi, Artu e Roberto. Due luoghi lontani e diversi, città e campagna. Due vite che viaggiano a ritmo differente, una di corsa l’altra a passo ridotto. Un incontro atteso e inaspettato da uno, non voluto dall’altro, che resterà segreto. La vita e la morte, l’amore e l’amicizia, il dolore e la gioia, le lacrime e i sorrisi, il frastuono e il silenzio.
L’autore ci descrive in modo fresco e spontaneo tre giorni di vita di due giovani sconosciuti cui il destino farà incrociare le esistenze, spingendoci a comprendere che anche in un momento doloroso come quello del distacco si può dare un senso alla morte.

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Donazione organi e tessuti: la cultura del dono
Da 50 anni Aido, associazione italiana per la donazione di organi tessuti e cellule, promuove una cultura del dono, della solidarietà sociale ed un’informazione corretta per indirizzare il cittadino ad una scelta consapevole ed informata in merito alla donazione di organi, tessuti e cellule.
Le riprese hanno riguardato anche il Cto di Torino, Asti e la panchina dello ‘Sbaranzo’ di Clavesana (CN). La casa di produzione è la milanese Alpha Charlie Production e nel cast figurano Federico Gariglio, Carlo Amleto Giammusso, Fabrizio Rizzolo, Isabella Tabarini. Coinvolti anche alcuni allievi della scuola Teatralmente diretta da 35 anni dallo stesso Bertoli (Antonella Cammarota, Giorgio Catalano, Eros Dal Lago, Selene Riccio). Le musiche originali saranno di Elena Maro, componente dell’associazione NIG e compositrice astigiana che dal 2016 vive e lavora a Los Angeles.
Spiega Fabio Arossa vicepresidente vicario Aido Piemonte: “Voglio ringraziare tutte le realtà che stanno rendendo possibile la realizzazione di questo cortometraggio, dall’8×1000 della Chiesa Valdese, ai volontari dell’associazione e a tutto lo staff coinvolto, agli enti locali coinvolti nelle riprese e, in particolare, alla Città della Salute e della Scienza di Torino, il CTO, la struttura Mielolesioni e l’URP per aver ospitato Aido, insieme allo staff incaricato guidato dal regista Bertoli, durante le riprese. Abbiamo ricevuto un’accoglienza perfetta e una grande disponibilità”.

Nelle scuole per sensibilizzare
Il cortometraggio sarà distribuito e utilizzato su tutto il territorio piemontese nella prima metà del 2023 e si individueranno canali distributivi specifici (festival, piattaforme on line,…). Tanti sono i momenti formativi e informativi in cui Aido è coinvolta: un canale importante saranno le scuole con le quali si proietterà il corto e si svilupperanno momenti di riflessione sull’argomento insieme ai volontari Aido.
Un lavoro prezioso e accurato con il nobile scopo di sensibilizzazione nei confronti di Aido.
Rimarca Alessio Bertoli: “Da anni lavoriamo con Aido, avevamo fatto già ‘Ora o mai più’. La comunicazione passa attraverso delle storie e i giovani hanno bisogno di capire le cose, anche se a volte il messaggio spaventa. Questa è una vicenda molto particolare con un gruppo di lavoro che aveva già collaborato con me nel progetto ‘In dubbio’. Il cinema ha un linguaggio che deve arrivare soprattutto ai giovani”.

Si invita la cittadinanza a partire da questo autunno a seguire il percorso di avvicinamento sui social dell’associazione che si realizzerà con i protagonisti di questo progetto.

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