Alla scoperta di Refrancore tra sorrisi, storie e tradizioni

Oggi vi portiamo a scoprire il paese di Refrancore, una comunità ricca di storia e di una dinamicità tanto speciale quanto inaspettata. Inaspettata perché le dolci colline nostrane richiamano attività strettamente legate alla tradizione contadina così legate al passato da portare indietro nel tempo. Invece a Refrancore l’operosità va al passo con l’innovazione. Infatti, una volta Refrancore era uno dei centri più attivi della provincia di Asti a livello commerciale e le nuove generazioni stanno facendo in modo di ritornare ad antichi fasti.

Come lo stanno facendo ve lo raccontiamo attraverso le storie di alcuni refrancoresi, che, grazie alla dinamicità di una Proloco formata da giovani guidati dal Presidente Marco Bergantin, e all’amore dei “giovani da più tempo” per il loro paese, lavorano tutti i giorni non solo per loro stessi e per le loro famiglie, ma per tutta la comunità. E’ proprio grazie alla Proloco di Refrancore che vi portiamo là, dove finiscono le colline del Basso Monferrato e inizia la pianura del Tanaro raccontando storie di vita che danno fiducia verso il futuro.

Prima di partire per il nostro viaggio, vi anticipiamo che da venerdì 8 a domenica 10 luglio Refrancore vi aspetta per tornare a mangiare tutti insieme!

refrancore

Segnato l’appuntamento? Ora partiamo per scoprire Refrancore attraverso storie e tradizioni!

I fagioli dell’occhio e la Pentecoste

I fagioli dell’occhio sono una specie di fagioli tipica di Refrancore. Che storia può raccontare un fagiolo? Racconta quella di Matteo che quattro anni fa ha voluto riprendere la coltivazione dei fagioli dell’occhio, che si coltivavano qui già nel Medioevo, e in poco tempo è diventato un grande produttore di questa specie di fagioli con un’azienda biologica all’avanguardia e all’insegna della sostenibilità, economica ed ambientale, punto di riferimento per il territorio. Da vedere sono gli ettari ed ettari di campi di fagioli: questo tipo ha la particolarità di non aver bisogno di molta acqua per crescere dunque sta resistendo bene nonostante la siccità attuale. Non a caso è l’Africa il maggior produttore mondiale di fagioli dell’occhio.

A Pentecoste a Refrancore ancora oggi si mangiano i fagioli con le cotiche e lo zampino di maiale per richiamare la tradizione medievale con il feudatario dell’epoca che sfruttava questo momento di condivisione per svuotare i magazzini, mostrandosi generoso verso la popolazione. Prima della pandemia, ciascuno si portava da casa la pentola per ricevere la porzione da mangiare poi in famiglia. Si arrivava fino a 24 pentoloni sui fuochi per dare da mangiare a tutti.
C’è chi ricorda, a Refrancore, gli antichi fasti della festa di Pentecoste, con tanto di sfilata storica e ricostruzione di quello che succedeva nel Medioevo. E’ Mario Mortara, sindaco di Refrancore fino al 2019, a cui è legato da un viscerale senso di appartenenza che si percepisce dalle sue parole, dai suoi occhi che brillano quando parla del suo paese. L’obiettivo è di riportare la rievocazione storica come si faceva negli anni Settanta.

Generico luglio 2022

Quando, Matteo si rese conto con i compaesani che il rito della fagiolata si poteva rinnovare solo acquistando fagioli dell’occhio del Madagascar ha deciso di affrontare questa sfida: riportare questa coltura, ormai persa, a casa. E la scommessa, in pochissimi anni, è stata vinta. L’obiettivo ora è raggiungere la denominazione DOP e diventare Presidio Slow Food, a certificare l’identità di questo fagiolo così legato a queste terre.
Matteo è andato oltre alla “semplice” produzione: nella sua Cascina arriva fino al confezionamento del prodotto e mette la sua tecnologia a disposizione dei piccoli produttori locali che, dopo di lui, si sono avvicinati a questa coltivazione.

Le pesche

Generico luglio 2022

La pesca è un altro prodotto che ha trovato casa fin dalla notte dei tempi sulle colline di Refrancore, grazie al suo terreno sabbioso. Una volta, in paese, c’era il mercato delle pesche più grosso della Provincia di Asti ed erano dodici i produttori locali. Ora ce ne sono solo più due. Una è Marta Tessitore, di Cascina La Gioia, che ha raccolto l’eredità di tre generazioni dedicate alle pesche ma guardando alla dinamicità che l’attualità richiede e accogliendo i turisti nella sua cascina.
I frutteti si vedono salendo da Valenzani, con quella terra quasi rossa a fare da sfondo agli alberi da frutto. Le pesche sono uno dei prodotti a cui si lega l’immagine di Refrancore ma ovviamente nel punto vendita di Cascina La Gioia si trova il frutto, appunto, del lavoro di Marta e della sua famiglia, con prodotti a centimetri zero e tantissima passione.

Generico luglio 2022

Cantina Goggiano

Una cantina ci vuole. Parafrasando Cesare Pavese, la cantina è un punto di riferimento per i nostri paesi e qui a Refrancore c’è una fortissima collaborazione tra varie realtà per portare avanti insieme gli interessi comuni che non sono solo la propria sostenibilità economica ma quella della comunità locale.
Così come i fagioli del Madagascar hanno fatto scattare la scintilla per riportare a casa il fagiolo dell’occhio, così è impensabile che sulle tavole dei locali di Refrancore e alle feste di paese non ci sia vino autoctono.
È in questo ci pensa Goggiano Vini, azienda vitivinicola che prosegue il lavoro iniziato oltre settant’anni fa dalla famiglia Goggiano. Ora alla guida ci sono Andrea e Stefano Scassa che si dedicano a dare vita a diversi tipi di vino, tra cui il Ruché, di cui Refrancore è uno dei sette Comuni di produzione.

Generico luglio 2022

Cascina Madonna

Dal vino alla tavola è un attimo. Proprio accanto a Goggiano si trova Cascina Madonna, un angolo di Paradiso (con quel nome non potrebbe essere diverso!).
In realtà si chiama così perché il ristorante nasce intorno ad una cappella dedicata alla Madonna, diventata ora una suggestiva sala del ristorante stesso, con tanto di antica acquasantiera. Tutto qui è curato nei minimi dettagli e la cucina dello chef Andrea Vergano è così apprezzata anche ben al di fuori dei confini piemontesi tant’è che bisogna prenotare con larghissimo anticipo per trovare un tavolo.

Generico luglio 2022

A Cascina Madonna ci si può immergere nella tradizione rivisitata, per stare al passo con i tempi: entrando in questo mondo speciale l’effetto wow è assicurato!
Un’eleganza e una cura dei dettagli che vanno a braccetto con la tradizione contadina, con un’area del vasto spazio intorno alla cascina dedicato agli animali, con il pollaio, le caprette e le oche. Qui chi viene dalla città può fare un tuffo in un mondo che nella mente è ormai anche difficile immaginare.

Locanda So’ Vino

Cambia il target e il tipo di servizio, ma non cambia la passione che viene messa: il tratto comune delle persone che abbiamo incontrato nel nostro giro a Refrancore è l’empatia e l’accoglienza. Anche da Locanda So’ Vino è così. Ad accoglierci, la giovane Simona Pandiscia ha aperto l’attività di ristorante e pizzeria durante la pandemia: ha iniziato con il solo servizio di asporto per poi aprire le porte del locale quando la situazione lo ha permesso. Simona è l’esempio di chi ha fatto di necessità virtù, utilizzando il periodo di asporto che capire i gusti dei clienti e cucire su misura un’attività che potesse soddisfarli anche dopo, tra le curate mura del suo locale in centro del paese.

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I Finocchini

Dulcis in fundo, non si può venire a Refrancore senza fare tappa nel centro storico del paese, alla pasticceria dove sono nati i finocchini, i biscotti tipici di Refrancore.

Generico luglio 2022

Anzi, i finocchini sono “triscotti” perché necessitano di una triplice cottura. Per raccontare la loro storia scende di nuovo in campo Mario Mortara. Tradizione vuole che fu una maestra a portare qui questo dolce, a inizio Novecento. Venuta ad abitare a Refrancore per motivi di servizio, impastava semplicemente farina, acqua e semi di finocchio per ottenere un impasto che doveva essere cotto tre volte: la prima, come pan di Spagna, poi, dando loro la forma di parallelepipedo, dovevano cuocere prima da un lato e poi dall’altro, per mantenere la forma e restare croccanti. La maestra andava al forno del paese per farli cuocere e così divennero il biscotto tipico di Refrancore, considerato alla stregua di una medicina dal medico condotto di allora! Tant’è che ai malati ricoverati all’ospedale ad Asti era consuetudine portare finocchini in scatole di latta divenute ora oggetto da collezione.

I finocchini si possono inzuppare nel vino oppure nello zabaione ma secondo l’esperto Mortara, per valorizzarne il loro gusto la cosa più semplice e naturale è pucciarli nell’acqua. Sarà un’esplosione di sapori originali!
Oggi ci pensa Massimo Grossetti a portare avanti questa tradizione. Se volete provarli all’ora dell’aperitivo, abbinateli ad un ottimo zabaione servito freddo!

Generico luglio 2022

Conoscendo le persone che si adoperano nelle attività di Refrancore si percepisce l’amore per quello che fanno: si legge nei loro occhi, si vede nei loro gesti, nell’amabile accoglienza. Non è certo così scontato andare in un paese e sentirti il benvenuto.
Mario Mortara sostiene che da sempre Refrancore è il paese dell’accoglienza e come dargli torto!

PER APPROFONDIMENTI LEGGI ANCHE:

La tradizione secolare dei fagioli dell’occhio di Refrancore

Tra le pesche di Refrancore

Refrancore a tavola e in cantina

L’esplosione di gusto dei finocchini di Refrancore