L’ultimo saluto di Asti al cardinal Angelo Sodano fotogallery

L’Astigiano ha dato questa mattina il suo ultimo saluto al cardinal Angelo Sodano, venuto a mancare lo scorso 28 maggio, all’età di 94 anni.

Moltissime le persone presenti in Cattedrale. Tra le autorità: Fabio Carosso, vicepresidente della Regione Piemonte; Paolo Lanfranco, presidente della Provincia di Asti; Michael Vitello, sindaco di Isola d’Asti (paese natale del cardinal Sodano); Sebastiano Salvo, questore di Asti; Giuseppe Calvelli, comandante dei Vigili del Fuoco di Asti; Mario Sacco, presidente Fondazione CR Asti; Maurizio Rasero, sindaco di Asti; colonnello Pierantonio Breda Carabinieri Asti; Riccardo Saracco Polizia Locale; Giorgio Galvagno, presidente Cr Asti; Claudio Ventrice, Prefetto di Asti; Giancarlo Girolami, presidente Tribunale di Asti; Erminio Goria, Camera di Commercio di Asti; Angelo Berra Polizia Locale Isola d’Asti; Antonio Garaglio, Guardia di Finanza di Asti.

La Santa Messa è stata concelebrata da: Marco Arnolfo (arcivescovo Vercelli), Luciano Pacomio (vescovo emerito di Mondovì), Giuseppe Cavallotto (vescovo emerito di Cuneo e di Fossano), Francesco Ravinale (vescovo emerito di Asti), Marco Prastaro (vescovo di Asti).

In apertura della celebrazione, è stato letto un ricordo delle suore della domus Sancta Marta in Vaticano.

“Ieri in Vaticano, prima delle esequie, un notaio ha sigillato nel feretrro un documento con le molte opere svolte a servizio della Chiesa – ha commentato il nipote Andrea Sodano che ha ha ricordato l’ampia carriera diplomatica del cardinale – Le innumerevoli opere di pace e di diplomazia internazionale che lo hanno visto al fianco del Santo Padre saranno tema dei libri di storia. Una mente brillante, come prete e come uomo aveva sempre una parola giusta di conforto. Porto nel cuore i ricordi dello zio che mi accompagnava con il cagnolino bella vigna dietro casa. Lui che era al vertice della diplomazia vaticana, mi insegnava come potare la vigna e come vinificare. Non dimenticò mai le sue origini contadine”.

Delle sue origine ha anche parlato il vescovo Prastaro durante l’omelia: “Oggi salutiamo un fratello uno zio, un figlio di questa terra astigiana, per questa terra molto ha fatto e dopo aver girato il mondo in questa terra riposerà. La parabola dei talenti ci aiuta a capire la vita del cardinale: la certezza di essere oggetto dell’amore e della fiducia di Dio. Sodano ha ricevuto da Dio molti talenti che ha speso a favore della pace e del servizio alla chiesa. Cogliamo l’importanza del servizio per la pace proprio nel mezzo di una terribile guerra. durante la guerra in Bosnia, Didano spinse il papà Giovanni Paolo II a fare sua la dottrina dell’ingerenza umanitaria. Fu uomo attento e laborioso, rispettoso delle persone e competenze. Nel suo testamento spirituale scrisse ‘attendo ora con serenità l’ora in cui il signore venga a chiamarmi a sé. Attendo questa ora con serenità e fiducia, lo stesso sentimento che provavo quando, piccolissimo, stavo sulle ginocchia di mia madre’.

Il cardinal Sodano riposerà nella cripta della Cattedrale con gli altri vescovi di Asti.

L’omelia del Vescovo Marco Prastaro