Dopo i Macchiaioli, Palazzo Mazzetti apre le porte alla grande collezione di vetri artistici di Pino Clinanti nella mostra “Il Vetro è vita” fotogallery

Dopo la grande mostra “I Macchiaioli. L’avventura dell’arte moderna” terminata con grande successo di pubblico lo scorso 5 giugno, dal 25 giugno al 16 ottobre , Palazzo Mazzetti di Asti apre le sue porte a “Il vetro è vita. La collezione Pino e Donatella Clinanti.”
In continuità con la rassegna sugli arazzi di Asti tenutasi a cavallo tra il 2020 e il 2021, Palazzo Mazzetti propone una nuova esposizione dedicata al territorio e al collezionismo locale e, nell’ Anno Internazionale del Vetro, designato dalle Nazioni Unite, ospita la preziosa raccolta di vetri nata dalla passione collezionistica di Pino Clinanti e proseguita con entusiasmo dalla figlia Donatella.

Mario Sacco: “Dopo gli arazzi Scassa, un’altra grande eccellenza astigiana”

“Dopo l’importante rassegna dedicata all’attività delle arazzerie astigiane Scassa e Montalbano, non poteva mancare un altro capitolo prestigioso della nostra città, che emerge dalla raccolta di vetri antichi concessa in prestito dalla signora Donatella Clinanti, erede e prosecutrice della collezione formata dal padre Giuseppe – afferma il presidente di Asti Musei Mario Saccol’ingegnere Clinanti fu direttore della Vetreria Astigiana di cui una sezione della mostra celebra il passato e il presente. Quest’impresa ha avuto un ruolo rilevante per l’economia, sia a livello locale sia a livello nazionale”

“La trasparenza, qualità principale del vetro, permette alla luce di farsi strada fisicamente e simbolicamente come testimonianza di un nuovo giorno, il cui arrivo è idealmente celebrato dal canto del gallo, simbolo della Città di Asti ed emblema delle libertà comunali, oltre che ornamento terminale della cupola della Collegiata di San Secondo fin dal XIII secolo. Sarà pertanto il gallo in vetro di Murano l’immagine guida per i visitatori della nuova mostra “Il vetro è vita.” spiega il sindaco di Asti, Maurizio Rasero.

In esposizione anche un vetro mimetico del 1450

All’interno di un percorso che racconta l’impiego del vetro nell’arte attraverso i secoli, la collezione testimonia l’intreccio tra vita e sentimento estetico dell’ingegnere Pino Clinanti (1914 – 2007) ed è resa straordinaria grazie alla presenza di un importante e antico nucleo di contenitori in vetro lattimo ( un vetro “mimetico” di colore bianco opaco come il latte, risalente al 1450 circa e utilizzato come imitazione della porcellana cinese giunta a Venezia ), materiale di cui Clinanti fu grande studioso.
Vari esemplari in mostra raccontano le particolari e decorate “forme del bere”, narrate da antiche bottiglie da vino e da liquore, delicate caraffe, bicchieri, calici e oggetti decorativi prodotti dalle manifatture veneziane, italiane e straniere che testimoniano l’uso del vetro tra XVII e XX secolo.
Oltre al vetro soffiato, inciso o smaltato, i lavori esposti sono realizzati con note tecniche decorative, a iniziare dalla filigrana di vetro lattimo a reticello, che crea l’effetto di un merletto all’interno della parete vitrea. Seguono i calici con decorazione “a pettine” o “graffito” di origine antica, ottenuta applicando sulla pasta vitrea soffiata fili di lattimo pettinati e inglobati così nella superficie.
Tra i diversi tipi di vetro anche l’avventurina e il calcedonio, inventati a Murano (il primo nel XVII e il secondo nel XIV secolo) per imitare rispettivamente il quarzo avventurina e le pietre semipreziose, come l’agata, e l’onice, la malachite, i lapislazzuli e il diaspro.
Insieme a questi, sono esposti raffinati vasi in stile liberty sempre appartenenti alla collezione Clinanti come un vaso in vetro verde decorato da peonie, un vaso a campana rosso di manifattura francese e, soprattutto, un vasetto decorato da violette firmato dalla manifattura Daum, la famosa cristalleria di Nancy fondata nel 1878 da Jean Daum, i cui figli divennero rapidamente una delle principali forze del movimento Art Nouveau.

Un gallo in vetro di Murano che rende onore alle libertà astensi

Ad aprire la mostra un ritratto dell’ingegnere Pino Clinanti scolpito in un monoblocco di cristallo accoglie i visitatori. Una sala espositiva accoglie invece il gallo in vetro policromo di Murano che, assieme all’esemplare di cristallo firmato Lalique, rende omaggio ad Asti, della quale è l’animale simbolo, che invita i cittadini a vigilare sulla propria libertà. Il gallo è infatti l’emblema della libertà comunale e fin dal XIII secolo è ornamento terminale della cupola della chiesa Collegiata di San Secondo.
Non poteva mancare all’interno della mostra una sezione dedicata alla vetreria, presente sul territorio astigiano dal 1906.
O-I Italy , filiale italiana di O-I Glass – leader mondiale nella produzione di packaging in vetro per l’industria alimentare e delle bevande, con oltre 24.000 dipendenti e 70 stabilimenti in 19 paesi – è lieta e orgogliosa di avere l’opportunità di partecipare (nel contesto dell’anno del vetro decretato dall’ONU), con uno spazio dedicato alla mostra “Il vetro è vita” perché la vita del territorio astigiano è allo stesso tempo fortemente legata al vetro in un processo di economia circolare che evidenzia la sostenibilità
del vetro e dell’azienda.

La mostra Il vetro è vita. La collezione Pino e Donatella Clinanti è realizzata dalla Fondazione Asti Musei, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, dalla Regione Piemonte, dal Comune di Asti e dalla Camera di Commercio di Asti, vede come sponsor il Gruppo Banca di Asti, è in collaborazione con O-I Italy, con la comunicazione e la promozione a cura di Arthemisia.

Informazioni e orari

T. +39 0141 530 403M. +39 388 164 09 15

www.museidiasti.com

didattica@fondazioneastimusei.it

info@fondazioneastimusei.it

Lunedì chiuso Martedì–domenica 10.00-19.00 ( la biglietteria chiude un’ora prima)

Biglietti

Intero: 10 €

Intero sito singolo: 5 € (ingresso a un solo sito)

Ridotto: 8 € (over 65, under 18, studenti universitari con tesserino)

Per altre agevolazioni consultare www.museidiasti.it

 

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