Si è concluso il primo ciclo di incontri “A tavola col Nutrizionista Clinico e Medico Dietologo Giorgio Calabrese”

Si è concluso con circa 250 fruitori in presenza, e numerose classi degli Istituti d’Istruzione Superiore di Asti collegate in remoto, il primo ciclo d’incontri di formazione/informazione “A tavola col Nutrizionista Clinico e Medico Dietologo Giorgio Calabrese” promosso da Coldiretti Asti presso il Mercato Contadino di Campagna Amica. Quattro, complessivamente, gli appuntamenti programmati nell’ambito del focus su “Alimentazione & Salute” e realizzati col patrocinio dell’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Asti e dell’Ordine dei Farmacisti della provincia di Asti.

Al centro dell’ultima Lectio Magistralis del prof Calabrese, rivolta agli studenti delle Scuole Superiori, ai farmacisti dell’Ordine della Provincia di Asti e alla cittadinanza, c’è stato l’annoso dilemma riguardante la dieta, in termini di scelta di un appropriato regime alimentare finalizzata al corretto apporto nutrizionale e, altresì, al mantenimento della migliore condizione fisica.

Si è così parlato di “Dieta&Diete”, entrando nel merito di: “Emozioni e Alimentazione”, “Fame fisica e fame emotiva” e di “Integratori Alimentari, Cannabinoidi e Farmaci”.

Ancora una volta, l’esperto è tornato a rimarcare l’importanza della consapevolezza, quella scientificamente suffragata, prima di intraprendere qualsivoglia percorso alimentare finalizzato alla diminuzione o all’aumento di peso. Fondamentale, dunque, conoscere il funzionamento del corpo umano, i principi attivi nonché i contenuti di farmaci e integratori e, in ultimo ma non ultimo, le possibili conseguenze/reazioni/interazioni; per questo, resta opportuno affidarsi sempre a professionisti di fiducia evitando il fai da te, spesso, influenzato da bombardamenti mediatici-commerciali.

In apertura di Lectio, Calabrese si è soffermato sulle piante/erbe officinali e sul l’apporto dei principi attivi a livello terapeutico e alimentare. In particolare, è stato sottolineato come le piante officinali, in alcuni casi, possano aiutare a contenere l’assunzione di farmaci relativamente a determinate patologie. Tra gli altri, ne sono un esempio la Santoreggia, l’Elicriso e la Belladonna (antiasmatiche); Basilico, Timo, Rosmarino e Iperico (antisettiche); Ortica, Salvia e Santoreggia (antidiabetiche); Curcumina e Zenzero (antiossidante e antinfiammatoria).

A far crescere la curiosità tra i presenti, è stata la parte dedicata alle piante utilizzate nelle terapie antitumorali (Camptotheca acuminata e Resveratrolo, quest’ultimo presente nelle bucce dell’uva e nell’olio extravergine d’oliva) e antidolorifiche nel fine vita (Cannabinoidi).

La Cannabis è una droga e, in quanto tale, fa male sempre – ha premesso Calabrese; – infatti, agisce sulle membrane dei neuroni alterando la sensibilità celebrale e, conseguentemente, porta alla depauperazione degli assoni e dei neuriti. Solo in presenza di dolori acuti (malattie terminali), per “pietas”, il clinico può ricorrere al suo utilizzo”.

Anche per la scelta e l’assunzione di integratori alimentari, il fai da te può risultare rischioso e, talvolta, anche pericoloso. – L’integrazione alimentare non è necessaria in presenza di una dieta varia e adeguata; diventa, invece, utile in caso di diete fortemente ipocaloriche, esclusione di latticini, stati patologici particolari e per i vegetariani…”.

Tra i diversi integratori, è stata presa in esame la Efedrina (pianta diffusa nelle regioni calde-temperate) la cui azione agisce sul Sistema Nervoso Centrale riducendo l’appetito e fornendo un aiuto energetico ma, tra gli effetti collaterali, potrebbero insorgere: stordimento, agitazione, insonnia, tachicardia e aumento della pressione arteriosa.

Passando poi agli aminoacidi, è stato rimarcato come i prodotti finalizzati all’integrazione di aminoacidi (ramificati e glutamina), spesso, utilizzati per migliorare la prestazione sportiva e la muscolatura, non trovino conferma nella letteratura scientifica circa gli effetti ergogenici e, inoltre, tra le reazioni avverse, possano produrre disturbi gastrointestinali, mentre elevate dosi di arginina possano provocare cefalea, ipotensione e nefrotossicità.

Un passaggio sulle diete iperproteiche è poi servita per far luce su come queste agiscano sul metabolismo. “L’assunzione di alte quantità di proteine può causare squilibri metabolici e problemi di assorbimento, aumento dei livelli di colesterolo e perdita di calcio. Anche le vitamine, in molti casi consigliate, vanno assunte con criterio in quanto il sovraddosaggio può causare complicazioni cliniche, come danni renali, disturbi gastrointestinali, insonnia, perdita di capelli, emorragie, alterazioni del sistema immunitario e delle funzioni sessuali”.

Infine, parlando di alimentazione tradizionale, vegetariana, vegana e entomofaga, l’esperto ha ricordato che – l’alimentazione vegana, in particolar modo per le bambine prima dello sviluppo, non è ideale, mentre quella a base d’insetti è una questione di cultura. Invece, eliminare di default pane e pasta dalla dieta significa togliere liquidi e una parte di muscolo”.

In conclusione, la dieta ideale continua ad essere quella Mediterranea e, in caso di sovrappeso o sottopeso, resta fondamentale rivolgersi agli specialisti e, mai, cedere alle sollecitazioni modaiole e mediatiche che, quasi sempre, possono arrecare conseguenze anche gravi e durature.

Ancora una volta – ha concluso il Direttore Coldiretti Asti Diego Furia, – la linea di Coldiretti rappresenta la migliore risposta, in termini pratici e culturali, ai presupposti di equilibrio nutrizionale, quindi di benessere psicofisico, attraverso una costante proposta alimentare sana e genuina che, attenta al kmZero e alla stagionalità dei prodotti, impatta positivamente sulla salute dell’uomo/donna e dell’ambiente”.

Tra i presenti, anche il vice presidente dell’Ordine dei Farmacisti della provincia di Asti Paola Follo.