Politica e sindacati si interrogano sul futuro della casa di Riposo Città di Asti

Dopo il grido di allarme arrivato dal sindaco Maurizio Rasero e dal segretario della CGIL di Asti Luca Quagliotti sono diverse le prese di posizione sul futuro della casa di riposo Città di Asti, che senza un robusto piano di investimenti rischia di chiudere nel giro di poche settimane.

Scognamiglio (Uniti si Puo): “Sia L’Asl tramite AMOS ad assorbire la struttura”

Massimo Scognamiglio

“L’ASL AT 9 anni fa ha chiuso il Reparto di Lungodegenza, presente nella Casa di Riposo e drasticamente ridotto i trasferimenti di pazienti alla CdR con una scelta disastrosa per il bilanciodella Struttura, ma altrettanto negativa per l’Ospedale Cardinal Massaia carente di posti letto. Il Comune di Asti (socio di maggioranza dell’IPAB), con i diversi Commissari nominati alla guida
della struttura non é mai riuscito a definire un progetto di riorganizzazione, con la Asl Asti e la Regione, che permettesse di migliorare la qualità dell’assistenza e di adeguare l’offerta di servizi alle mutate esigenze degli anziani, il Sindaco Rasero non è mai riuscito a coinvolgere l’ASL AT e la Regione, in ipotesi di allocazione di servizi all’interno della Casa di Riposo: pensiamo alla lungodegenza, all’Hospice, a posti letto per pazienti in stato “vegetativo”. Un modo, questo per alleggerire il Pronto Soccorso del Massaia – afferma Massimo Scognamiglio (Uniti si Può)noi, da oltre un anno e senza ricevere risposte abbiamo proposto che sia la Asl Asti, tramite AMOS a predisporre un progetto di assorbimento della Casa di Riposo e di utilizzo degli spazi presenti per il rilancio delle attività sanitarie territoriali di Asti. AMOS è una Società Consortile a Responsabilità Limitata, costituita da Aziende Sanitarie del sud della Regione Piemonte, ha per scopo: “attività sanitarie correlate alle attività sanitarie dei Soci che l’hanno costituita”.

AMOS opera quindi in house: si ha la gestione in house allorché le pubbliche amministrazioni realizzano le attività di loro competenza attraverso propri organismi senza ricorrere al mercato per procurarsi servizi da erogare ai cittadini. Lo Statuto di AMOS stabilisce che la Società ha scopo “mutualistico e non lucrativo”. AMOS potrebbe assorbire i dipendenti della CdR, la Cassa di Risparmio di Asti potrebbe garantire una quota di investimenti ed un piano di rientro relativo al deficit della Struttura.
Il Progetto della nuova Struttura Territoriale e della Casa di Riposo rientra perfettamente nel Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza. La spesa per “Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale” equivale a 7 miliardi di euro. Ci sono 4 miliardi per le Case della salute, 2 miliardi per gli Ospedali comunitari, 1 miliardo per l’assistenza domiciliare. Sono distribuiti in 6 anni e potrebbero permettere importanti investimenti sulla sanità territoriale. Il Progetto di rilancio e di espansione dei servizi è possibile! Ci vuole volontà politica e capacità progettuale.
Abbiamo presentato questa proposta in Comune presso la Commissione Servizi Sociali che non ha mai fornito una risposta, l’abbiamo presentata al Direttore Generale della Asl AT che ha taciuto. Il Commissario della Casa di Riposo Dott. Pasino, garbatamente, ci ha risposto che la proposta sarebbe stata vagliata. Ora leggiamo che, per la Casa di Risposo “Città di Asti” siamo giunti ai titoli di coda, addirittura tra poche settimane, ma nessun soggetto istituzionale coinvolto si è mai espresso formalmente sulla nostra proposta. Perché ? Il Sindaco Rasero dichiara che non vuole un altro immobile inutilizzato nel cuore di Asti perché non si batte affinché AMOS acquisisca la gestione della Casa di Riposo ? Siamo disposti a non rivendicare alcuna primogenitura. Anzi, qualora l’ipotesi andasse in porto ci complimenteremo”.

Cisl e Uil :”La casa di riposo deve mantenere la governance pubblica”

Sindacati, CGIL CISL UIL

“Intendiamo esprimere forti preoccupazioni sulla Casa di riposo Città di Asti e auspichiamo interventi immediati e concreti nella ricerca di soluzioni. La casa di riposo è un bene prezioso per la città e per la provincia ed è per questa ragione che richiediamo impegni concreti e tempestivi-  scrivono invece CISL e UIL Territorialenon è tempo per le polemiche o per le contrapposizioni, su questo tema non servono divisioni ne tanto meno strumentalizzazioni da campagna elettorale, serve e pretendiamo il massimo impegno da parte di tutti per la ricerca di soluzioni concrete e praticabili in tempi brevi. Asti ha bisogno della della casa di Riposo città di Asti, punto di riferimento di una fascia di cittadini che sono soggetti “fragili” e “deboli” che non hanno altra alternativa che l’esclusione e emarginazione. Inoltre con la sua attività ha permesso la costruzione di un patrimonio di competenze e professionalità al servizio delle persone che sarebbe un delitto disperdere, soprattutto in un momento come quello post-pandemico in cui alcuni servizi sanitari alla persona latitano per mancanza di personale professionalizzato. Crediamo che sia venuto il momento in cui le forze istituzionali ed economiche di questa città si facciano carico di trovare una soluzione per una struttura fra le più importanti del paese. Essa può rappresentare il nodo di una rete di supporto per la non autosufficienza e per i servizi della sanità territoriale.
L’ampia struttura con efficiente sinergia fra pubblico e privato può e deve essere messa al servizio della città. La sua posizione strategica può consentire la creazione di un centro polivalente di servizio oltre alla casa di riposo, spazi cohousing, assistenza fragili e disabili, sostegno alle famiglie e collaborazioni con la vicina università.
La casa di riposo deve mantenere la governance pubblica soprattutto per evitare liberismi nella sua natura socio assistenziale, per la calmierazione delle tariffe applicate e per la valorizzazione del capitale umano presente in struttura.
In questi anni abbiamo assistito a troppi protagonismi senza risultati, crediamo che Asti abbia intelligenze, risorse e competenze per trovare soluzioni che rivendichiamo da più di un decennio.
Come sindacato confederale siamo pronti al confronto e aperti a valutare senza pregiudizio le soluzioni che sono state presentate al tavolo del commissario e quelle che potrebbero arrivare, purché non mettano in discussione il presidio socio assistenziale, l’occupazione e la governance pubblica. Noi ci siamo e non ci risparmieremo nell’impedire che questo patrimonio vada disperso”

Mario Malandrone ( Ambiente Asti): “Siamo preoccupati, ci dicano cosa vogliono fare chiaramente”

Mario Malandrone

Sulla Casa di Riposo “Città di Asti ” da tempo chiediamo di essere informati come Consiglieri e da tempo abbiamo fatto appello alle forze economiche della città, alla Regione e all’amministrazione Comunale – spiega invece il consigliere di Ambiente Asti Mario Malandrone

facciamo nostre le preoccupazioni del Segretario della CGIL, con loro invece abbiamo da sempre avuto uno scambio sulle evoluzioni della situazione.
Prendiamo atto della preoccupazione del Sindaco, come potrebbe non essere preoccupato di una situazione di stallo che si riverbera sulla tenuta della struttura dal punto di vista del futuro, su fornitori, e sui lavoratori, una situazione che genera incertezza agli ospiti e alle famiglie.
Su 300 ospiti che contava la struttura commissariata dal 2016 e guidata ora dal commissario, Mario Pasino, ne sono rimasti solo 180.
I progetti relativi al 110, annunciato, pare non partiranno.
Ciò che inquieta è la risposta del territorio e le scelte degli attori finanziari, dalle Banche, a Ream (in cui la fondazione Cassa di Risparmio ) ha un ruolo importante.
Capiamo le preoccupazioni di tutti, capiamo gli appelli di tutti, ma ricordiamo che il “filotto” istituzionale che va dal Comune, fino alla Regione ha una continuità di colore politico, che chi siede nei posti di comando delle Fondazioni e nella Banca del territorio sono nominati anche dalla politica, con Presidente della Cassa di Risparmio espressione della politica di centro destra, molti dei componenti della Fondazione Cassa di Risparmio sono di nomina politica, in Ream poi siedono esponenti del centro destra, il Commissario è stato nominato dal centro destra .
La Regione che ha competenze in merito è amministrata dal centro destra e gli astigiani ricoprono ruoli importanti.
Insomma sono anni che aspettiamo, che con pazienza ogni tot mesi riceviamo i report, ogni report sul futuro è sempre peggiore.
Qual è l’intenzione? Capiamo che in questi giorni di festa ed elettorali, l’annuncio di ciò che si vuole fare non verrà di certo dichiarato.
Nemmeno sul milione di euro che sono a bilancio rispetto ai crediti della Casa di Riposo il Comune ha fatto un passo indietro.
Sui 2 milioni previsti come recupero sull’Imu con il recupero crediti iscritti nel Bilancio del Comune, un milione sono della Casa di Riposo, 500 000 già parte del buco della Casa di riposo Città di Asti se ricordiamo bene.
Non c’è stato un dietrofront neppure su questo, eppure le sentenze sono chiare, quella cifra non è dovuta al Comune.
Già prendere atto di questo sarebbe un segnale.
Prendiamo atto dell’appello e proviamo ad avere fiducia, non ci resta che questo. Eppure i dubbi rimangono, anche perché gli attori (tutti della stessa parte) forse avrebbero dovuto parlarsi da un po’, oppure non si parlano ? Questo è il nostro dubbio, oppure non è tempo per dire che ne sarà della Casa di Riposo.
Proposte ne abbiamo fatte tutti dall’opposizione in Consiglio, ai Sindacati, se sono giorni decisivi allora lo verificheremo solo a bocce ferme, gli annunci non servono.
Anche noi espressione politica di opposizione, facciamo un appello alla Regione, al Comune, alla banca, alla Fondazione a Ream: ditelo ora cosa volete fare sulla Casa di Riposo e ci confronteremo apertamente”.