Otto domande a Margherita Ruffino: “Come PdF creeremo un mini – reddito di maternità per tutte le astigiane “

Continuiamo i nostri colloqui con i candidati a sindaco con Margherita Ruffino, in lista per il Popolo della Famiglia, partito fondato da Mario Adinolfi.

Margherita Ruffino, di Canale, classe 1948, è coniugata con una figlia e 2 nipoti ed insegnante di scuola primaria in pensione. Ha curato negli anni la conoscenza delle lingue straniere: inglese, francese.  E’ volontaria nella parrocchia e in un gruppo missionario. Ha curato la propria vita spirituale nel Terz’Ordine Francescano.

Ecco le nostre otto domande per lei.


Nei primi canonici 100 giorni del mandato, quali dovrebbero essere le tre priorità su cui concentreresti subito l’azione di governo?

Prima di tutto vorrei far riflettere che Asti, come altre città del Piemonte, ha un rapporto tra morti e nati di 2 a 1. Per ogni bambino che nasce, muoiono due persone e, nel giro di 20-25  anni,  Asti sparirà. Chi ha uno stipendio basso non può mantenere la propria famiglia. Io vorrei  discutere un mini reddito di maternità per le mamme, come hanno attuato già altre amministrazioni in Italia, per far sì che le donne vengano incentivate alla maternità. La legge che abbiamo proposto, come PDF, prevede invece un contributo di mille euro al mese per famiglie per i primi otto anni, rinnovabili nel caso di nascita di un secondo figlio e che diventerebbe un vitalizio nel caso di disabilità. Altra cosa che vorrei fare è diminuire le tasse comunali, come quelle sul dehor e il plateatico, per poter incentivare il commercio locale. Vogliamo bandire dei concorsi per assumere personale educativo e per poter aprire degli asili nido, inoltre la nostra proposta del reddito di maternità permetterà alle donne di poter accudire il proprio figlio a casa. andando a sfoltire le graduatorie per accedere agli asili nido comunali. Vorrei poi che i soldi del PNRR venissero spesi sulla sanità, per formare nuovi medici, e anche nuovi OSS perché le case di riposo sono in sofferenza. Vogliamo istituire anche dei gruppi di intervento verso i malati che chiedono l’eutanasia. Se ci fossero tanti volontari, magari coordinati dall’Amministrazione, che vanno a casa delle persone che soffrono per tenerle di buon umore, intrettenerle o pregare insieme, tanti cambierebbero idea e non chiederebbero più di morire. Dobbiamo investire sulle cure palliative, non certo fare delle iniezioni di Pentobarbital, un medicinale per uso equino, alle persone e poi metterle in un sacco della spazzatura. 

Iniziando questa campagna elettorale hai incominciato a parlare con diversi cittadini. Secondo te qual è il problema che percepiscono come più grave e a cui l’attuale Amministrazione non ha saputo dare una risposta?

Io ho parlato con tante persone che hanno messo la firma per la nostra lista: sono stata tanti giorni ad Asti e molti cittadini mi hanno detto di essere sfiduciati e di non voler andare più a votare. Credo che sia un sentimento comune a livello nazionale.

Il problema della sicurezza è sempre molto sentito dalla cittadinanza. In particolare, i roghi in via Guerra sono ancora una situazione irrisolta. Cosa si può fare per risolverla?

Io conosco molto bene il problema: come insegnante, qui a Canale, ho sempre avuto bambini nomadi che frequentavano la scuola dove insegnavo. C’è un grosso problema culturale: mi ricordo che ho avuto uno studente  che non è riuscito ad imparare a scrivere il proprio nome in tutto il ciclo della scuola primaria. Un altro, invece, dormiva a scuola perché di notte stava sveglio a guardare film pornografici. Il problema sta tutto lì, nell’ educazione. Come amministratrice, io farei questo: li inviterei tutti da me e gli spiegherei i rischi di bruciare le sostanze pericolose per la loro salute. Gli direi: “cerchiamo un’alternativa. Il lavoro adesso non c’è: ma piuttosto di rovinarvi la salute incendiando materiale tossico, cerchiamo una soluzione insieme, vi aiutiamo a vivere trovandovi un appartamento”. Ovviamente è una questione morale, se ci fosse il reddito di maternità, risolverebbe tutti i problemi, perché al terzo figlio avrebbero il vitalizio e non dovrebbero più vivere di espedienti. Non è un problema di lavoro: dobbiamo aiutare la nostra nazione a guardare al proprio futuro. Il nostro reddito di maternità, costerebbe al bilancio dello Stato 3 miliardi di euro, un terzo del reddito di cittadinanza. E’ una proposta per il bene degli italiani, ma gli altri partiti non la discutono perché sanno che nel caso passasse, il PDF passerebbe dallo “0,” al 10-15%. 

Torniamo alla quotidianità. Qual é il giudizio sull’ordinaria amministrazione di questa Giunta (strade, pulizia, gestione del verde)? Cosa fare di concreto per migliorare Asti?

Ho notato che le lastre che pavimentano Corso Alfieri non sono molto agevoli per i pedoni. Io proporrei di sostituirle con i cubetti di porfido che sono molto più comodi per chi è disabile o ha un bambino nel passeggino e che sono anche molto belli da vedere. Noi come PDF siamo anche  a favore della creazione di un termovalorizzatore, che aiuterebbe a migliorare il ciclo dei rifiuti. Pensiamo però che sia meglio farlo in una zona periferica, non in centro. Io non so molto della situazione astigiana, ma se fossi eletta sindaco per prima cosa metterei un gazebo in centro per ascoltare tutti e progettare la mia azione di governo sulla base dei problemi reali della gente. Una cosa posso però prometterla: agirò sempre sulla base dell’onestà e del rigore morale. Credo che avendo ideali e una fede più salda rispetto alle altre forze politiche, potremo castrare sul nascere le lotte intestine tra le correnti e riportare davvero la morale nella politica, perché ora la situazione è davvero immorale.

Parliamo di te. Candidarsi a sindaco comporta un grande dispendio di tempo ed energie. A cosa hai dovuto rinunciare e cosa ti mancherà di più nei prossimi 5 anni se sarai chiamato ad amministrare la città?

Io vado dove il partito mi chiama perché credo nei valori che propone. Se il PDF mi chiede di candidarmi in qualche città rispondo senza esitazioni. L’ho fatto anche in Liguria. Il PDF è quello che ha dato la realizzazione alla mia vita, come mamma e come nonna. Quindi non ho dovuto rinunciare a nulla, anche se la campagna elettorale è molto faticosa. 

Qual è il luogo di Asti del cuore? Quello dove ti piace passeggiare anche solo per rasserenarti dopo una giornata difficile?

A me piace molto piazza San Secondo, tutte le volte che vengo ad Asti per qualche commissione, faccio sempre una capatina in Collegiata. Mi piace stare sulla piazza, a volte anche fare una passeggiata in corso Alfieri, a volte mi compro anche dei vestiti.  

Qual è l’ultimo film che hai visto? E se Asti fosse l’ambientazione di un film, a quale tipo di storia ti piacerebbe facesse da cornice?

Sono molto appassionata di Downtown Abbey, l’ho già vista tre volte. Ho studiato un po’ la storia del Palio. Mi piacerebbe vedere ambientata ad Asti la storia di Giangaleazzo Visconti, magari girata in uno dei tanti palazzi antichi che Asti possiede. 

Sicuramente il giorno in cui sarai eletto sindaco ad Asti nascerà un bambino/a. Tra 5 anni starà per andare a scuola, incomincerà la sua vita nella nostra comunità. Cosa gli vorresti dire, e che città vorresti regalargli/le per il suo futuro?

Io ai giovani faccio sempre un invito: “Conoscete la vostra storia, conoscete le vostre radici”. Essere proiettati verso il futuro senza radici è come essere un seme gettato sulla ghiaia, che germoglia ma non porta frutto. Quindi bisogna vivere la propria storia ed esserne orgogliosi. I giovani devono avere le opportunità per restare in città per partecipare al suo futuro in maniera tale che possa essere sempre più bella.