GAL Basso Monferrato Astigiano: Paolo Lanfranco si congeda attaccando Mario Sacco

Clima teso all’assemblea dei soci del GAL Basso Monferrato Astigiano giovedì scorso, 26 maggio.

Al centro dell’incontro l’elezione del Consiglio di Amministrazione che ha sollevato non poche polemiche sulle modalità di voto. In posizioni contrapposte Mario Sacco, presidente uscente e Paolo Lanfranco, sindaco uscente di Valfenera che ha portato avanti accuse di poca trasparenza.

Lanfranco in un lungo intervento ha voluto ripercorrere gli ultimi due anni evidenziando come in più occasioni si sia proposta una nuova modalità di elezione maggiormente aperta ai sindaci per dare ai Comuni una maggiore rappresentitività (il GAL è formato da soci pubblici che detengono il 10,218% del capitale e da soggetti privati che detengono il 89,782% del capitale – clicca QUI per visualizzare l’elenco dei soci e le rispettive quote aggiornato a febbraio 2022)

“É possibile in questa sede ricordare solo in estrema sintesi come inizialmente fosse emersa l’istanza dei rappresentanti dei soci pubblici, i Comuni, di non vedersi esclusi dalla possibilità di affidare l’incarico di Presidente del GAL ad un sindaco: nel luglio 2020, in un incontro nel Salone consiliare della Provincia, venne dato mandato al sottoscritto, all’unanimità dei presenti, di riferire tale indirizzo al presidente uscente Mario Sacco. Il presidente Sacco mi chiese allora di favorire la conclusione del suo percorso, iniziato come Presidente nel 1997, attraverso un accompagnamento non traumatico, e garantendomi al tempo stesso che si sarebbe ritirato rispettando l’indirizzo emerso nell’incontro dei Sindaci, dopo un ultimo mandato della durata di un solo esercizio. Mandato che gli venne così accordato nell’Assemblea del 23 luglio 2020 “con l’impegno del consiglio a predisporre i conseguenti eventuali regolamenti ed i patti parasociali, acquisendo i necessari pareri e consulenze di merito”.

Dopo due anni non è ancora stata data una riposta chiara e definitiva e di fatto un sindaco non può ricoprire la carica di presidente.

Questa la dura accusa di Lanfranco: “L’obiettivo dell’abile presidente Sacco era evidente: mettere nelle condizioni i soci di non avere alternative se non accordare nuovamente a lui un ulteriore mandato, e dando avvio ai lavori di revisione dello Statuto solo in quel frangente. Ricorderete quanto fu sgradevole il modo con cui venne peraltro osteggiata, nella burrascosa assemblea del 21 giugno 2021, la richiesta di estendere la composizione della Commissione incaricata di mettere mano allo Statuto ad alcuni soggetti, esterni al CdA uscente, designati dai territori. Va evidenziato il comportamento a dir poco scorretto con cui, nell’impossibilità di ottenere un nuovo mandato, il presidente non ha più convocato e, di fatto, impedito il rinnovo degli organi, stabilendo, senza votazione alcuna e tra la esplicite perplessità manifestata da alcuni dei soci, di proseguire nel presiedere l’uscente CdA, che infatti ancora oggi opera in regime di prorogatio. La questione è chiara e semplice: non avendo la certezza in quel frangente di raccogliere la maggioranza dei voti tra i soci privati e quelli pubblici, non convocò le elezioni per il rinnovo degli organi”.

Nel suo lungo intervento Lanfranco ha percorso altre tappe della questione che sono state riportate in una lunga lettera. La votazione per il CdA del GAL, secondo Lanfranco, era già impacchettata e non risponde alle esigenze e richieste provenienti dal territorio, ma anzi è solo un tassello di un mosaico più ampio che vede, concentrati nelle mai delle stesse persone molte posizioni di rilievo: “Il governo del GAL è evidente come sia connesso – addirittura plateale ed esplicito nella sua Presidenza – con la Fondazione CR Asti e tutto quello che è ad essa legato e in qualche modo finanziariamente dipendente: certa politica, Astiss, Asti Musei, ATL…”.

Paolo Lanfranco si presta a lasciare la sua carica da presidente della Provincia e sindaco di Valfenera, certo, come lui stesso scrive, di aver agito sempre nella coerenza e nel disinteresse per il bene del territorio. “L’Astigiano è una terra bellissima, popolata da gente capace, ma nascosta da molte nubi e molto inquinamento” è la sua conclusione.

La lettera di Lanfranco è interamente visionabile cliccando di seguito –>> Paolo Lanfranco Lettera Gal