Spari davanti al Pronto Soccorso di Asti, Nursing Up: “Manca la sicurezza, servizio di vigilanza insufficiente”

Davanti al Pronto Soccorso di Asti la scorsa notte sono stati esplosi alcuni colpi d’arma da fuoco.

A renderlo noto il Nursing Up, sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, il cui rappresentante astigiano Enrico Mirisola ha trascorso la notte in ospedale per capire quanto successo. “Avevamo già avvertito l’Azienda sanitaria che il servizio di vigilanza è inefficiente. Per tutto il presidio ospedaliero opera una sola guardia per l’ordine al suo interno tra Pronto soccorso, reparti e parcheggi in ingresso e uscita dei dipendenti soprattutto nelle ore serali”. 

La scarsa sicurezza era già stata contestata nel mese di ottobre 2021 quando l’Azienda sanitaria aveva deciso di spostare la guardia, causa pandemia, nella hall principale, in supporto ai volontari per i controlli all’ingresso dell’ospedale per la misurazione della temperatura e per le varie prassi anticovid, “lasciando scoperto il Pronto Soccorso, luogo dove statisticamente la richiesta di interventi di sicurezza sono maggiori rispetto alla hall” ricorda Mirisola che aggiunge: “E’ arrivato il momento per fare il punto sulla sicurezza. Nell’ospedale di Asti la videosorveglianza non è adeguata e i servizi di vigilanza sono scarsi. Dopo un episodio come quello della scorsa notte come possiamo andare a lavorare serenamente? Non ci sentiamo tutelati. Se l’obiettivo degli spari fosse stato in Triage cosa sarebbe potuto succedere? E se la persona che ha sparato fosse riuscita ad entrare nei reparti?” 

Così conclude Mirisola che sta aspettando di essere convocato dal sindaco di Asti Maurizio Rasero, mentre le Forze dell’Ordine stanno ricostruendo la dinamica dell’accaduto. Intanto a livello regionale il Nursing Up Piemonte ha dichiarato lo stato di agitazione.