Sanità astigiana, Nursing Up chiede più assunzioni e maggiore sicurezza in Pronto Soccorso

E’ una vera e propria “battaglia della contrattazione” quella che ha sostenuto e sta continuando a sostenere in queste settimane il Nursing Up, sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie.

Obiettivo: ottenere più assunzioni e far aumentare i tetti di spesa a disposizione delle aziende ospedaliere. Ad entrare nel merito Enrico Mirisola, segretario aziendale da due anni, di recente eletto RSU avendo raccolto il maggior numero di preferenze in una votazione che si è distinta per un’elevata affluenza alle urne e che ha portato il Nursing Up a raddoppiare i seggi con un considerevole aumento degli iscritti.

“Attualmente la Regione Piemonte sta procedendo con la stabilizzazione dei lavoratori precari del sistema sanitario. Sono coloro che avevano un contratto a tempo determinato di 18 mesi con scadenza a fine giugno e che, secondo quanto stabilito dalla Legge numero 234 del 30 dicembre 2021, devono passare a tempo indeterminato. Si tratta di 1100 persone su tutto il Piemonte assunte in tempo di pandemia. Ma sono 3000 le persone ancora da stabilizzare che potrebbero essere assunte dalle aziende santarie”.

C’è bisogno di lavoratori, ma non ci sono le condizioni per assumere. Questa la sintesi di Mirisola che entra nello specifico: “Dipende dai tetti di spesa entro i cui limiti le aziende non possono andare. E’ necessario che la Regione aumenti questi tetti in modo da sbloccare le assunzioni. Le persone assunte a tempo determinato sono state essenziali in tempo di Covid. Senza di loro molti servizi avrebbero potuto chiudere. Sono stati fondamentali ad esempio per sostituire i colleghi in malattia”.

Quando si parla di assunzioni è doveroso fare riferimento al recente concorso indetto e portato a termine nelle ultime settimane in forma congiunta dall’Asl di Alessandria insieme all’Asl di Asti e all’Azienda ospedaliera di Alessandria. Per quanto concerne l’ASL astigiana sono 298 i candidati passati in graduatoria. La Direzione generale dell’Asl AT proprio in questi giorni ha deliberato l’assunzione a tempo indeterminato di 30 nuovi infermieri (questo il numero dei posti disponibile), che andranno a rinforzare la dotazione organica dell’azienda sanitaria nei servizi ospedalieri e territoriali.

“Una buona notizia – ha confermato Mirisola – ma da sola non basta. Queste assunzioni sono solo un tassello e devono aggiungersi alla stabilizzazione dei contratti, allo scorrimento nella graduatoria dei concorsi e allo sblocco dei tetti di spesa: solo tutti insieme questi sono gli ingredienti necessari per dare una svolta alla sanità astigiana e piemontese con sempre nuove assunzioni e quindi un miglioramento del lavoro e dei servizi per l’utenza”.

Sicurezza

Sulla situazione più locale, prettamente astigiana, un altro tema su cui il sindacato si sta battendo è la sicurezza. Già da mesi il Nursing Up aveva evidenziato la necessità di implementare il servizio perchè una sola guardia per tutto l’ospedale (Pronto Soccorso, reparti e parcheggi) non è sufficiente. La questione è tornata tristemente alla ribalta in seguito ai recenti fatti di cronaca dello scorso 19 aprile quando di fronte al Pronto Soccorso sono stati sparati colpi di arma da fuoco.

Mentre le Forze dell’Ordine stanno procedendo con le indagini, alto si alza il grido di allarme delle organizzazioni sindacali, primo tra tutti il Nursing Up:  “In questa occasione la guardia armata era impegnata al terzo piano nella struttura di Pediatria, non potendo garantire pronta risposta a un evento gravissimo e che ha esposto tutti i presenti, nessuno escluso, a grave rischio di incolumità. E’ necessario rivalutare tutte le misure di sicurezza della struttura complessa di Medicina e Chirurgia d’accettazione e urgenza, inclusa l’area maxiemergenza, a partire dall’ ingresso, soprattutto diurno, da porte che sono aperte o che vengono mantenute aperte perché mal funzionanti. La videosorveglianza non è adeguata: di tecnologia obsoleta e con immagini di bassa qualità, non permette l’identificazione chiara di fatti e generalità. Punto nevralgico per la sicurezza sono il Pronto Soccorso e l’area di accettazione: il mantenimento delle porte aperte si traduce nella difficoltà di controllo sugli ingressi. Se si predilige la sicurezza per chi sta all’interno, quindi box di triage chiusi e porta ingresso pedonale ad apertura da dentro il triage, il pretriagista resta esposto e chiuso all’esterno”.

Se queste sono le problematiche il sindacato evidenzia anche possibili soluzioni: guardia armata sempre presente in area Medicina e Chirurgia d’accettazione e urgenza, chiusura delle porte di accesso al Pronto Soccorso e triage ad apertura attraverso codice; adeguamento del servizio di videosorveglianza. Sulla questione sicurezza il sindacato sta inoltre aspettando una dal sindaco di Asti, Maurizio Rasero, per fissare un incontro.

Parcheggi

Infine Nursing Up ha chiesto in una recente lettera rivolta al direttore generale Flavio Boraso la riapertura del parcheggio -1 chiuso in periodo Covid. “Sebbene la condizione pandemica abbia richiesto misure di contenimento e di sorveglianza dei varchi di accesso al nosocomio la situazione dei parcheggi per i dipendenti sta diventando insostenibile. Alcuni, seppur abitando in città sono costretti a lasciare l’abitazione oltre un’ora prima della effettiva entrata in servizio, altri che abitano in periferia o in comuni limitrofi oltre novanta minuti. Pertanto, vista la ripresa dell’attività ospedaliera, nonché delle visite, nell’ottica di evitare la fruizione da parti terzi con manovre assai pericolose l’utilizzo dell’area riservata ai dipendenti (-3) e di scongiurare situazioni pericolose per l’incolumità nel recuperare le auto in orario notturno in zone non sorvegliate dal servizio di guardia si chiede la celere riapertura del parcheggio del piano -1″.