Pd Asti: “Ecco come l’Amministrazione Rasero ha svilito il progetto “Vino e Cultura””

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa a firma PD ASTI.


Dal Museo Paleontologico lasciato senza fondi all’enoteca ristretta che nascerà a Palazzo Ottolenghi

Il Progetto Vino e Cultura dell’Amministrazione Rasero si è fatto soprattutto conoscere ai cittadini, in queste ultime settimane, per la sottrazione (poi temporaneamente rientrata) degli spazi di Palazzo Ottolenghi al Diavolo Rosso e per il lancio del portale turistico Visit Asti i cui svarioni danno un’idea precisa di come si è lavorato sul tema.
Piccoli incidenti di percorso, si dirà. E allora guardiamo ai contenuti di Vino Cultura, progetto ideato dall’Amministrazione Brignolo, con un preciso scopo di valorizzazione della città attraverso i fondi europei, e che l’Amministrazione Rasero ha trasformato in una scatola vuota contornata, più che da idee vincenti, dai soliti annunci. E intanto sono passati cinque anni e nulla di concreto è successo. Facciamo alcuni esempi.

Prendiamo il Museo Paleontologico, il cui rilancio è stata una promessa ripetutamente pronunciata dal sindaco e dall’assessore alla Cultura Imerito. Con il progetto Brignolo erano stati previsti 800 mila euro per il restauro dell’ex chiesa del Gesù, destinata a diventare lo spazio principale del museo con i grandi cetacei fossili in esposizione permanente. Che cosa ha fatto l’Amministrazione Rasero? Ha sottratto i fondi all’ex chiesa e li ha dirottati su Palazzo Ottolenghi dove si prevede, tra l’altro, la creazione di un’enoteca, la prima enoteca pubblica della città, ma con spazi così insufficienti da non poter neanche contenere tutte le etichette dei produttori dell’Astigiano. E’ questo il contributo che si vuole dare allo sviluppo della città?

Sempre a Palazzo Ottolenghi la precedente Amministrazione aveva puntato, oltre che sul palazzo del vino, su un ristorante stellato: ora il progetto ne prevede uno di medio livello che finirà di fare concorrenza a quelli che funzionano ad Asti. Un’altra stanza dello storico palazzo verrà dedicata agli Ottolenghi: insomma il progetto di questa Amministrazione si distingue unicamente per la logica di riempire gli spazi e di certo non sarà un’enoteca dalle dimensioni ristrette a connotare Asti come la città del vino. C’è poi, al di là della mini enoteca, un piano promozionale vero per il rilancio del nostro principale prodotto?

E’ evidente come da un progetto di largo respiro Vino e Cultura sia diventato un piano d’intervento al ribasso. Un altro esempio è rappresentato da “M’illumino le torri” che la Giunta Brignolo aveva pensato per recuperare l’immagine di Asti come città delle cento torri: un’idea che in Regione era piaciuta molto. Era stato previsto uno studio che rintracciasse le torri non più esistenti, tracciando la loro storia e quella delle loro nobili famiglie, e una vera e propria festa per illuminare le torri e spegnere i lampioni della città nella notte di passaggio dall’ora solare a quella legale. Un’illuminazione permanente era stata pensata per richiamare l’attenzione sui torrioni che ancora abbelliscono Asti. Questa Amministrazione, invece, ha seguito un altro percorso, che continua a essere annunciato senza mai essere realizzato.

Questi sono solo alcuni esempi dell’impoverimento che si è fatto di un progetto che avevamo pensato per raccontare Asti in tutte le fasi della sua storia, partendo dalla paleontologia, vera peculiarità del nostro territorio, promuovendo contestualmente lo sviluppo culturale ed economico della città.
Ancora una volta la promessa del sindaco di farci sognare naufraga nella dura realtà e lascia aperti molti interrogativi sul futuro. L’Amministrazione Brignolo ha permesso a quella successiva di vivere di rendita grazie a specifici progetti (Vino e Cultura, Palazzetto dello sport, scuole, ecc.). Invece si è perso tempo e poco o nulla si è fatto. E soprattutto, ci chiediamo, che cosa di concreto e fattibile lascerà questa Amministrazione a quella che verrà?