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Oggi è il 25 aprile, Festa della Liberazione

Il 25 aprile è Festa della Liberazione, ricorrenza celebrata in tutta Italia che ricorda la fine della dittatura fascista e dell’occupazione nazista nel nostro Paese. La data fu scelta perchè proprio il 25 aprile 1945, partì l’appello per l’insurrezione armata dalla città di Milano, sede del comando partigiano.

Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, furono costituite le formazioni partigiane. Raggruppavano antifascisti e militari dell’esercito italiano ormai sciolto, che diedero vita alla cosiddetta Resistenza a cui presero parte migliaia di persone, soprattutto operai, contadini e giovani.

La Liberazione è stata una grande festa di popolo, ma ha coinciso anche con una pagina drammatica della nostra storia: la resa dei conti con i fascisti, chiamati a rispondere di vent’anni di regime. Questa ricorrenza, nel corso degli anni è stata celebrata, discussa, esaltata o quasi dimenticata, ma il 25 aprile rimane comunque una data importante della nostra storia e del nostro popolo.  Diversi documentari di approfondimento sono raccolti sul sito di Rai Cultura (clicca QUI).

Anche nei nostri comuni astigiani sono numerose le iniziative con mostre, cortei e presentazioni di libri. A proposito di libri a Calamandrana, Castello d’Annone e Castell’Alfero sarà presentato il libro “Io c’ero” di Laura Nosenzo e Loredana Dova che racchiude cinquantuno storie dal Fascismo alla Liberazione.

Ad Asti ci saranno diversi momenti celebrativi che avranno il loro momento principale nel corteo che prenderà il via alle 10.15 dai Giardini Pubblici e proseguirà su viale alla Vittoria per giungere in Piazza I Maggio. Qui ci sarà la deposizione di fiori al Monumento ai Caduti. Il corteo proseguirà su corso Alfieri e via Gobetti per giungere in piazza San Secondo dove ci saranno gli interventi del sindaco Maurizio Rasero, del vescovo Marco Prastaro e del presidente dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani Italiani), Paolo Monticone.

Interessante infine la mostra fotografica nella Biblioteca civica di Alba dedicata a Nuto Revelli. Revelli fu uno scrittore che per tutta la vita andò alla ricerca di testimoni che vissero i terribili anni della Seconda Guerra Mondiale e della Lotta per la Liberazione per raccoglierne le storie. Revelli visse la sua infanzia a Cuneo, durante il Fascismo, nutrendosi dei miti del nazionalismo imperialista. Si iscrisse all’Accademia militare di Modena e partecipò, come ufficiale degli Alpini, alla guerra di Russia: un conflitto terribile seguito da una ancora più terribile ritirata dei soldati, molti dei quali morirono. Questa esperienza lo segnò per sempre e da quel momento nella sua vita ci fu una svolta: si rese conto di quale fosse il vero volto del Fascismo. Aderì alla lotta partigiana. Dopo la Liberazione, lasciò l’esercito e lavorò nel commercio di metalli, dedicando tutto il suo tempo libero alla ricerca orale e alla scrittura. L’impegno di Revelli di raccolta di testimonianze e di difesa della memoria antifascista continuerà fino alla morte (nel 2004). Sua la frase emblematica: “Ricordati di non dimenticare”.

[Immagine dai documentari di RAI Cultura]