Lettere al direttore

Nursind Piemonte: “Se si trovano risorse per le armi si trovino anche per la salute”

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del NurSind Piemonte.


Ieri mattina, a seguito di una nostra richiesta, abbiamo incontrato il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio sul tema delle stabilizzazioni e sul potenziamento della nostra sanità.

Il Presidente ci ha confermato che dal 1 luglio sarà stabilizzato il personale sanitario in possesso dei requisiti previsti dalla legge di bilancio, circa 1137 tra infermieri, oss ed altri sanitari. Abbiamo espresso la nostra preoccupazione circa la necessità di nuove risorse in quanto le unità stabilizzabili non permetterebbero di garantire la riorganizzazione postpandemica della nostra sanità.

Abbiamo condiviso il fatto che bisogna prendere atto che tali nuove risorse non possono che arrivare dal governo in quanto il Piemonte, ma non solo, ha dovuto finanziare l’emergenza Covid con oltre 330 milioni di euro che Roma non ha mai restituito, di fatto, autofinanziandosi.

Pertanto, un innalzamento dei tetti di spesa del personale non può che arrivare con nuove risorse nazionali. Il problema delle risorse inoltre non riguarda solo il tema delle assunzioni ma l’attuale situazione metterebbe a rischio anche pagamento degli incentivi indennità, straordinari ecc.

Il Presidente ci ha informati che è in corso una forte trattativa tra il governo e le regioni ed eventuali nuove risorse che potrebbero arrivare saranno sicuramente destinate a nuove stabilizzazioni e assunzioni per riorganizzare la sanità piemontese, si pensi ad esempio all’aumento dei posti letto, al potenziamento dell’assistenza domiciliare, all’ infermiere di comunità e a quanto previsto dal DM 71. Infermieri e personale sanitario in primis.
A tale proposito abbiamo espresso la necessità che le aziende possano rivedere e rimodulare l’attuale fabbisogno di personale.

Riteniamo che il sindacato in questo delicato momento debba fare fronte comune con le regioni per la richiesta delle risorse necessarie al governo nazionale. Lo stesso governo che si era impegnato a non tagliare sulla sanità, anzi ad investire. D’altronte se sono state trovate risorse per le armi che si trovino anche per la sanità.
Auspichiamo che la trattativa con il governo si chiuda favorevolmente con l’arrivo di risorse sufficienti a non rispedirci ad una situazione prepandemica con una sanità che è cambiata completamente. Tutto ciò nell’interesse dei cittadini e del diritto alla cura e all’assistenza.

Ad Asti è stato richiesto un incontro urgente con la Direzione Sanitaria per confrontarci su stabilizzazioni del personale precario e assunzioni valutando i tetti di spesa assegnati.