Il percorso di Asti Pride 2022 accende le polemiche in città

Il percorso dell’Asti Pride riaccende le polemiche, in realtà mai del tutto sopite fin dalla presentazione dell’edizione 2022 della manifestazione, in programma il 16 luglio.

Il motivo scatenante del contendere è il percorso del corteo, che nelle intenzioni degli organizzatori partirebbe dai giardini pubblici per procedere lungo piazza Alfieri, corso Alfieri, piazza San Secondo, via Cavour, piazza Marconi, corso Einaudi, corso Savona, via Cirio e parco Lungo Tanaro dove era stato posto l’arrivo.

Patrizio Onori: “Il Comune fa ostracismo sul percorso del Pride con scuse assurde”

A raccontare il lungo e travagliato iter della scelta del percorso ci ha pensato Patrizio Onori, tra gli organizzatori del Pride: “Abbiamo voluto condividere il nostro progetto con l’Assessore Bologna, che in occasione della manifestazione del 2019 aveva dimostrato la propria collaborazione: il 17 marzo, dopo un primo rinvio, il sindaco ci riceve e dopo un colloquio di pochi minuti, ci annuncia con fare stizzito che non era possibile mettere in atto quel percorso perché nel mese di luglio ci sarebbero stati importanti lavori e la città avrebbe “chiuso” per diversi cantieri in programma, tra cui uno sul cavalcavia Giolitti. Alla nostra richiesta di sapere l’elenco dei lavori, il Comune non ha mai risposto, così come non ci è stata mai fornita una valida alternativa. Diverso il discorso da parte della Questura, dove gli uffici si sono sempre dimostrati estremamente disponibili e lo stesso Questore ci ha ricordato la valenza costituzionale del nostro diritto di manifestare”.

“Ad oggi – conclude Onori – non abbiamo ancora una soluzione definitiva per quanto riguarda il percorso: dobbiamo produrre il piano di sicurezza della manifestazione alle Autorità e quindi chiediamo che la situazione si sblocchi nel più breve tempo possibile: non c’è nessuna ragione che ci impedisca di attraversare corso Savona, visto che la strada verrebbe chiusa a blocchi per periodi limitati di tempo, cosa già accaduta durante il Giro d’Italia e le alternative alla viabilità ci sono, così come ricordato da diversi uffici. Stesso discorso per i cantieri, che ovviamente non andrebbero a limitare la viabilità per tutta l’estate: quelle dell’Amministrazione sono scuse pretestuose per evitare che si faccia il Pride nel mese di luglio. Anzi dopo l’incontro con il sindaco la nostra impressione è stata che per il Comune sarebbe stato meglio spostare tutto al mese di ottobre”.

Coppo: “Il Patrocinio pura facciata, quella del Pride è una ideologia di parte”

“Ci sono argomenti che poco importano alla cittadinanza ma che trovano molto spazio sui giornali e uno di questi è l’Asti Pride, molto capace a travestirsi da vittima – replica invece il vicesindaco Marcello Coppo, che con Fratelli d’Italia si è sempre schierato contro il Patrocinio della manifestazione – il problema non è la manifestazione in sé. perché tutti sono liberi di manifestare. Il non senso è il patrocinio che non può essere dato a una manifestazione di parte, a una organizzazione che porta avanti una ideologia, quella gender, che nulla ha a che fare con la lotta alle discriminazioni ma che anzi ne porta avanti delle nuove, utero in affitto e terapie ormonali ai minori in primis.
L’eventuale patrocinio infatti, qui concordo con l’Asti Pride, non potrebbe che essere come quello del 2019 e quindi di pura facciata, in quanto, nemmeno chi diede il voto favorevole allora, ne condivideva appieno le idee. Un voto favorevole quindi figlio della sudditanza culturale e del racconto falsato dal mainstream, del timore di essere additati come omofobi, noi di Fratelli d’Italia questo problema non lo abbiamo proprio perché ci guida il buon senso, la libertà e la schiettezza.

Segnaliamo che il centrosinistra pare compatto nell’adesione all’Asti Pride e questo lo vediamo poco serio da parte dell’area cattolica di sinistra che, pur riconoscendosi in idee alternative alle nostre, ha come noi l’idea che siano insensate diverse richieste sostenute dal Pride .Ovviamente i problemi della città sono altri. Concordiamo con il Sindaco sul fatto che il percorso della manifestazione debba essere scelto dando il minor disagio possibile e questo pensiamo sia anche nell’interesse della manifestazione stessa ma non dipende dal Comune”