Con il bando “salva filiere” sbloccati 1,2 miliardi per il Made in Italy

La soddisfazione di Coldiretti: "Risultato della nostra mobilitazione"

Il bando salva filiere Made in Italy è stato pubblicato, sbloccati 1,2 miliardi che si potranno utilizzare negli investimenti nelle filiere nazionali, dalla pasta alla carne, dal latte all’olio, dalla frutta alla verdura. La richiesta era stata inviata da Coldiretti al premier Mario Draghi, nel corso della mobilitazione degli agricoltori in tutta Italia nel febbraio di quest’anno.

Lo rende noto Coldiretti nel sottolineare che il provvedimento del 22/4/22 attua il decreto “Definizione dei criteri, delle modalità e delle procedure per l’attuazione dei contratti di filiera previsti dal fondo complementare al PNRR”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.61.

Il cibo è diventato la prima ricchezza dell’Italia che vale oggi dal campo alla tavola quasi un quarto del Pil nazionale ma svolge soprattutto una funzione insostituibile sul piano alimentare e sociale in un momento in cui 5,5 milioni di italiani in una condizione di povertà assoluta sui quali oggi pesa l’inflazione generata dalla guerra in ucraina che colpisce il carrello della spesa e mette a rischio alimentare quasi un italiano su 10 (9,4%).

“Il bando – evidenzia Marco Reggio presidente Coldiretti Astipermette alle nostre imprese di contare su finanziamenti importanti per costruire traiettorie di futuro in una fase incerta come quella che stiamo vivendo”.

“Il modello dei contratti di filiera – sottolinea il direttore di Coldiretti Asti Diego Furia consente di combattere la speculazione sui prezzi con una più equa distribuzione del valore lungo la filiera per tutelare i consumatori dall’aumento dell’inflazione ed il reddito degli agricoltori dalle pratiche sleali. Si tratta di un altro risultato della nostra mobilitazione dello scorso 20 febbraio a Torino, in piazza Vittorio Veneto”.

“I contratti di filiera, partendo dalla produzione agricola, si sviluppano nei diversi segmenti della filiera agroalimentare con un contributo dello Stato concesso per diverse tipologie di investimenti con un volume da 4 a 50 milioni di euro destinati a produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, per la promozione e la pubblicità di prodotti di qualità certificata o biologici, ricerca e sperimentazione” – concludono Reggio e Furia.

Il bando appena pubblicato prevede soglie di aiuto più alte rispetto al passato, che possono arrivare anche fino al 100% ad esempio per la ricerca. Grande attenzione alla sostenibilità degli interventi proposti in linea con gli obiettivi del PNRR.