Asp, la minoranza minaccia ricorsi legali. Berzano: “Solo ostruzionismo, riforme per dare certezze nel lungo termine”

Maggioranza e minoranza ai ferri corti sul pacchetto di pratiche riguardanti il futuro dell'azienda

I presupposti c’erano tutti e così è stato. Dopo tanto tuonare, è scoppiata la tempesta sulla delibera ASP in discussione durante tre convulse sedute di Consiglio Comunale. La pratica è estremamente complessa perché vede al vaglio diversi atti importanti per la municipalizzata cittadina (55% di quota comunale e il restante in quota privata NOS di cui Iren è il maggiore azionista) come l’approvazione dei patti parasociali e la modifica dello Statuto.

L’opposizione ha indetto una conferenza stampa urgente, lamentando un vero e proprio esautoramento del Consiglio dalla gestione della pratica e l’applicazione di una clausola del regolamento comunale che limita a 150 minuti il tempo per gli interventi della minoranza, a detta loro una vera e propria “tagliola”.

Bosia: violazioni ripetute del TUEL

Il più critico, a nome della minoranza riunita( Angela Quaglia, Giorgio Spata, Michele Anselmo, Mauro Bosia, Maria Ferlisi, Massimo Cerruti, Mario Malandrone, Angela Motta e Luciano Sutera Sardo) è proprio l’esponente di Uniti Si Può, Mauro Bosia: “In questa pratica c’è una evidente violazione dell’articolo 38 del Testo Unico degli Enti Locali che afferma come da quando c’è la data di indizione dei comizi i poteri del Consiglio Comunale possono essere prese solo su pratiche urgenti. Ci è stato risposto che questa regola vale solamente dal momento che la convocazione dei comizi viene affissa pubblicamente. E’ una enorme sciocchezza e ci siamo già mossi col Prefetto per chiedere un eventuale annullamento delle decisioni di un Consiglio Comunale non legittimato sulla questione”.

“Inoltre –  afferma – le pratiche sono state rese disponibili per la pubblicazione solo pochi giorni prima e abbiamo avuto solo pochissimo tempo per presentare gli emendamenti. E’ chiaro come la maggioranza abbia voluto ostacolare in tutti i modi la presa di visione di questi importanti atti per il futuro della città. E’ una gestione bulgara della faccenda che vorrebbe vedere il Consiglio Comunale solo come un passacarte” .

“Rispediamo al mittente le accuse di ostruzionismo – affermano gli esponenti della minoranza – i  nostri emendamento sono pensati e costruttivo. Piuttosto se c’è qualcuno che ha portato questa situazione agli sgoccioli è l’Amministrazione che ha voluto discutere una pratica importantissima a due mesi dalla fine del mandato”.

Entrando nel merito, le opposizioni bocciano in toto la pratica, che porterebbe a detta loro, un evidente squilibrio della parte privata rispetto a quella pubblica. Tra gli esempi fatti, l’affidamento diretto al socio privato per quanto riguarda il servizio di illuminazione pubblica senza specificare i termini della gara “non si sa se e quando ci sarà” L’opposizione su questi aspetti sta valutando un ricorso alla Procura e al TAR.

Rasero: le opposizioni fanno ostruzionismo con i soldi pubblici

“Avevo chiesto di poter accorpare le pratiche in un’unica discussione – afferma il primo cittadino – invece le opposizioni hanno voluto discutere le pratiche singolarmente con un chiaro atteggiamento ostruzionista”.

“Voglio ricordare che ogni seduta del Consiglio Comunale costa al contribuente migliaia di euro – continua – quindi continuare a sprecare tempo è sprecare risorse pubbliche. Abbiamo dovuto attuare la “tagliola” per la prima volta perché di fronte ad oltre 200 emendamenti non potevamo continuare a permettere una situazione di assoluto immobilismo. La minoranza, tra l’altro, non ha utilizzato i suoi 150 minuti messi a disposizione”.

“Andremo avanti – conclude Rasero – dopo aver approvato le prime tre pratiche, abbiamo convocato altre otto sedute del Consiglio Comunale. Ci sarà una conferenza dei capigruppo: se ci sarà volontà di collaborare nel discutere l’argomento nel merito allora ci prenderemo tutto il tempo, se invece la volontà della minoranza è quella di buttare la palla fuori dal campo, andremo avanti per conto nostro. Siamo determinati a finire il lavoro”.

Berzano: riforme che danno prospettiva alla città e all’azienda

“In tutte queste sedute del Consiglio abbiamo parlato solo di pregiudiziali, come la questione della discussione delle pratiche durante la convocazione dei comizi – afferma l’assessore Renato Berzano è un problema che non esiste, visto che la limitazione delle attività del Consiglio Comunale vale solo 45 giorni prima delle elezioni, con una interpretazione del Prefetto che è arrivata via mail dopo essere stata sollevata dai consiglieri di minoranza”.

Anche sulla questione dell’affidamento, la visione della minoranza è per l’assessore perlomeno bizzarra: “Pensano che l’affidamento sia illegittimo e che AEC non abbia titolo per richiedere un risarcimento: è un concetto del tutto sbagliato dal punto di vista civilistico. Il giusto affidamento prevede che la responsabilità ricada non su chi esegue il servizio, ma sul committente, ovvero l’Ente se ha sbagliato qualcosa nelle pratiche di affidamento”.

“In realtà  – conclude – questo pacchetto di norme vanno a dare sicurezze e prospettive nel medio e lungo termine agli investitori privati. Senza certezze, non si possono dare gli strumenti di lavoro al socio NOS fino al 2027, escludendoci a priori la possibilità di fare investimenti sull’azienda e sul territorio”.