Asp: “La mancanza del raggiungimento di questo accordo è che l’azienda si fermerebbe”

Non si placano le polemiche attorno ad Asp. Dopo le sedute burrascose della scorsa settimana, ieri sera è ricominciata in Consiglio Comunale la discussione delle pratiche attorno al nuovo assetto della municipalizzata.

Una discussione, ricordiamolo, interrotta dopo aver approvato tre pratiche e dopo che la minoranza, furiosa, aveva minacciato ricorsi in Procura, al Tar e all’ANAC. Da parte dell’opposizione, inoltre, c’era sul tavolo anche una questione di legittimità a deliberare tale pratiche, ritenendo non più valide le deliberazioni del Consiglio Comunale dopo l’indizione della data delle elezioni.

La questione, come già spiegato, vede come oggetto il futuro dell’ASP, ora di proprietà al 55% del Comune di Asti e per il restante 45% al raggruppamento NOS che vede Iren come capofila.

Tre delibere per il futuro di ASP

Tre i nodi del contendere: la prima delibera, la numero 16, riguarda gli affidi ad Asp di illuminazione e teleriscaldamento, considerati dall’ANAC non legittimi. “La decisione ANAC del 2020 ha espresso un giudizio di non conformità sulle questioni del teleriscaldamento e dell’illuminazione pubblica – spiega l’avvocato Luigi Angeletti, con il professor Alessandro Baudino tra i consulenti del caso ASP – la gara di affidamento, infatti, nasce con una carenza genetica, perché il comune non aveva previsto un termine di scadenza: per mantenere il servizio di illuminazione pubblica (il progetto del teleriscaldamento nel cortile dell’Ospedale Cardinal Massaia invece è stato abbandonato dalla presente amministrazione  ndr), di fronte a un legittimo servizio del socio privato, si è deciso di mantenere i servizi ma fissare i termini di scadenza al 31 dicembre 2027″.

Stessi problemi per quanto riguarda le delibere 17 e 18, che riguardano la permanenza del socio privato e la riformulazione dei patti parasociali e dello Statuto. “Per evitare un contenzioso con le controparti private, l’amministrazione ha dovuto fare una ricognizione dei propri rapporti: la modifica dei patti e dello statuto prevede una clausola di “exit” del socio privato aderente ai canoni del codice civile”.

“Questo è un accordo win win – afferma Baudinoed è secondo me un esempio virtuoso di una join venture tra pubblico e privato. Per anni la trattativa si è svolta su basi avversarie: questo ha determinato una escalation del conflitto. Tutelando invece gli interessi degli stakeholder abbiamo perseguito le finalità della partnership pubblico privata”.

Non ci sono, per i due consulenti, pericoli che gli accordi possano essere impugnati in sede giudiziaria: “Siamo tranquilli su qualsiasi ricorso e segnalazione: ci siamo mossi  sempre in un perimetro di legalità”

“La mancanza del raggiungimento di questo accordo è che ASP si fermerebbe”

Dei rischi di un mancato accordo parla l’Assessore Renato Berzano:Il percorso che portiamo a termine stasera rafforza l’azienda, dobbiamo dare un percorso di tranquillità e stabilità al socio privato, altrimenti non sarà possibile per questo investire in ASP in un prossimo futuro: alle opposizioni che chiedono di tornare ad un servizio completamente pubblico, chiedo di indicarmi dove trovare i fondi per liquidare il socio privato”.

“Dalle opposizioni è stato detto di tutto e il contrario di tutto”

Il percorso che porterà alla deliberazione delle pratiche si preannuncia però ancora travagliato, con le opposizioni sul piede di guerra.

“Faccio  presente che il taglione non è mai stato usato in tutta questi 5 anni – ricorda il sindaco Maurizio Rasero – su queste pratiche, invece, abbiamo buttato due sere nel c…o e bruciato soldi della collettività, discutendo su questioni di legittimità e pregiudiziali Se le opposizioni vogliono fare ancora una battaglia all’ultimo sangue chiederemo di nuovo l’applicazione del taglione. Siamo aperti alle discussioni nel merito, non a una opposizione che vuole fare solo ostruzionismo. In questi anni sul contenzioso di ASP è stato detto tutto e il contrario di tutto. Noi andiamo avanti: mentre c’è chi fa confusione su una materia difficile, noi ci fidiamo di persone competenti”.

 

(Nella foto, Alessandro Baudino e Luigi Angeletti)