Nuova donazione di cellule midollari staminali a Canelli: il racconto di Luca, giovane donatore

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Riceviamo e pubblichiamo dall’ADMO Canelli (Associazione Donatori di Midollo Osseo) l’intervista a un giovane donatore di Cellule Midollari staminali a Canelli.


In questo tempo soffocato da parole di morte e da storie tristi, l’Admo Valli Belbo e Bormida ha una bella storia da raccontare. Quella di Luca, un giovane di 23 anni come tanti, che ha donato il midollo osseo (o meglio, le cellule staminali midollari) ad uno sconosciuto malato di leucemia per salvargli la vita. “C’è chi spara agli sconosciuti e chi gli dona il proprio midollo osseo: noi siamo donatori di vita” dichiara con soddisfazione e fermezza la Presidente del sodalizio che ha sede a Canelli, ma che opera in collaborazione tra le 2 Valli Belbo e Bormida, Alessandra Ferraris.

Più che tante parole ci piace riportare una chiacchierata con Luca, fresco fresco di donazione.

Come stai dopo la donazione?
Bene: non sono diverso da prima. E’ un’esperienza che t’ impegna qualche giorno, ma mi è sembrata una delle cose più normali che si possano fare per aiutare un’altra persona che ha una malattia grave. Perché non ci perdi nulla: forse per questo non sei troppo preoccupato. E’ difficile che qualcosa vada storto al donatore. Piuttosto la preoccupazione è per il malato e hai paura che il tuo midollo non attecchisca.

Ma non ti senti un po’ speciale?
Non mi pare di aver fatto nulla di straordinario. Tutta la parte speciale non è la donazione, ma è rendersi conto che sei unico per qualcun altro. Non sei tu che hai trovato l’altro, ma l’altro che ha trovato te e tu ti sei fatto trovare pronto. E’ questo che fa la differenza.
Ti senti speciale solo perché sei speciale per qualcuno, non per quello che hai fatto. Pensare che in tutto il Mondo ci fossi solo io che potevo salvare questa persona sconosciuta, che oggi vive col mio stesso sangue, fa venire i brividi.

Cosa ti ha colpito?
La sacca “piccola”! Pensavo mi prelevassero un’enorme quantità di cellule midollari [Luca ha fatto la procedura più moderna di prelievo del sangue in aferesi, dalle vene del braccio, senza bisogno di aspirare direttamente il midollo osseo n.d.r.] e invece è stata raccolta una quantità simile a quella di una normale donazione di sangue

Ci sarà qualcosa di straordinario nella tua esperienza?
Sicuramente: anche mio padre ha donato il midollo osseo 22 anni fa. Dato che la probabilità di trovare un donatore compatibile è bassissima (meno di 1 : 100.000), pensare che in una sola famiglia di 5 persone ben 2 arrivino alla donazione è un caso assolutamente straordinario, che ha certamente pochi precedenti nella storia.

La cosa più difficile?
Stare fermo più di 3 ore in un letto al momento della donazione, in particolare verso la fine della procedura sentivo il bisogno di piegare le braccia, ma non potevo data la posizione degli aghi. E’ la prima volta che mi rendo conto che è più difficile star fermo che muoversi.

Chi volesse diventare Donatore di Cellule midollari staminali può rivolgersi al nostro Gruppo: Alessandra Ferraris 328 70 23 748 oppure andare direttamente sul sito www.donatoriadmo.org

Nella foto principale Luca Stroppiana al termine della donazione: un sorriso e due cerotti; sotto Luca col papà, anche lui donatore nel 2000

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