Latte materno e promozione del territorio: il progetto “Capretto della Langa Astigiana”

L’Unione Montana Langa Astigiana Val Bormida intende promuovere, nell’ambito del turismo montano, in piena sintonia con le direttive comunitarie in tema di benessere animale, l’allevamento del capretto a contatto con la madre e alimentato con latte materno, in modo da ottenere un prodotto che vada a differenziarsi da quello di importazione e che quindi riesca a spuntare un prezzo adeguato.

Questo progetto segue quello del “Tipico e Tradizionale della Langa Astigiana” nato per iniziativa della Comunità Montana Langa Astigiana Val Bormida nei primi anni del nuovo millennio, al fine di tutelare, valorizzare e promuovere i prodotti del territorio che non rientrano ancora nei vari disciplinari di produzione DOC. DOCG. DOP o IGT e viene ora riproposto dall’Unione Montana in chiave turistica e gastronomica.

“Oltre ai settori agricoli più conosciuti e avviati come il vitivinicolo, il caseario e la produzione di nocciole del Piemonte, esistono da sempre sul nostro territorio attività che vanno viste come complementari rispetto alle suddette. ma in grado di garantire la crescita economica delle piccole aziende della nostra Unione Montana nel quadro di quelle produzioni differenziate che assicurano vie di fuga da impasse commerciali. Diventa quindi prioritaria l’esigenza di favorire il presidio di aree agricole attraverso l’incentivazione di iniziative agro imprenditoriali originali in grado di competere con altri canali commerciali e nello stesso tempo di incontrare il gusto del pubblico e di garantire il reddito agli imprenditori agricoli delle aree montane. Una Langa Astigiana che oltre ad essere un territorio unico per il turista diventa quindi sempre di più tappa obbligatoria per i numerosi appassionati di enogastronomia, è questa in fondo la sfida ambiziosa di questo progetto. Una sfida che siamo sicuri di vincere grazie all’appoggio dei tanti eroici produttori che hanno creduto e continuano a credere nella nostra terra e nei nostri prodotti” commenta la presidente dell’Unione Montana, Pierangela Tealdo.

Nei decenni scorsi una fonte di reddito importante dei Comuni facenti parte della Unione Montana in particolare quelli posti più in alto, era rappresentato dalla vendita dei capretti. Un momento commercialmente importante era senza dubbio rappresentato dal mercato di Monastero Bormida frequentato nei due giovedì antecedenti la Pasqua da diversi commercianti che, per accaparrarsi i capretti che i contadini portavano in loco e vendevano direttamente giungevano anche dalla Lombardia e dalla Liguria.

Dagli anni ’90 in poi a causa delle severe disposizioni sanitarie questa tradizione si è interrotta e con essa la possibilità di ottenere dalla vendita dei capretti un buon guadagno. Parallelamente l’allevamento caprino si è sviluppato grazie al buon andamento del settore lattiero – caseario ed è cresciuto di molto sia il numero di aziende che il numero di capi allevati trascinato dal successo della Robiola di Roccaverano D.O.P.

capretto langa astigiana

Da qui l’idea del “Progetto capretto della Langa Astigiana” di cui beneficeranno oltre agli allevatori anche i macellai i quali sicuramente avranno a livello di immagine un buon ritorno per i loro esercizi ma soprattutto i consumatori che potranno acquistare carni uniche per genuinità e sapori.

“Sarà però soprattutto il territorio della Langa Astigiana che avrà un importante ritorno in quanto si identificherà in un altro prodotto tipico e tradizionale dei nostri luoghi implementando quel turismo montano legato essenzialmente all’enogastronomia” spiega il vice presidente Marco Listello.

Il progetto ideato per il Capretto della Langa Astigiana allevato con latte materno si compone di vari momenti promozionali con la collaborazione di Radio ValleBelbo National Sanremo e di Telecupole, attestati, dépliant esplicativi e momenti conviviali.