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La parola ai ragazzi: “La Cyberguerra”

Internet è un mondo vastissimo che consente di avvicinare persone e luoghi lontani, ma può diventare anche un’arma per colpire i propri nemici. Alcuni ragazzi della scuola Parini, dell’IC3 di Asti, hanno approfondito un altro aspetto del conflitto in atto tra Russia e Ucraina che riguarda proprio le aggressioni informatiche che viaggiano sul web. Ecco le riflessioni di alcuni ragazzi.


Oltre che della guerra armata in Ucraina si parla anche di cyber-guerra, facendo riferimento alle azioni degli hacker attivisti contro i servizi fondamentali.
La cyber guerra o la guerra cibernetica è l’insieme delle attività che hanno come scopo quello di causare il malfunzionamento o l’inefficienza dei sistemi di una nazione, come attività politiche, di governo, difese militari e tanti altri sistemi vitali.
In questo periodo chi ha un ruolo fondamentale nel mondo degli hacker sono gli “Anonymous”. Anonymous è un movimento decentralizzato di hacktivismo che agisce in modo coordinato per perseguire un obiettivo concordato ed è diventato molto noto per vari attacchi informatici contro varie società e istituzioni governative.
Anonymous non ha leader che lo controllano, ma si basa sul potere collettivo dei suoi partecipanti che agiscono individualmente.
Ognuno di loro indossa una maschera per non farsi riconoscere, questa maschera rappresenta il volto di Guy Fawkes, uno dei cospiratori di quella che fu poi chiamata “Congiura delle Polveri”, che progettava di far esplodere la Camera dei Lord per assassinare il re Giacomo I d’Inghilterra.
Successivamente, la maschera è diventata il simbolo dell’organizzazione di hacker di Anonymous.
Secondo me la guerra cibernetica o cyber guerra si può definire come una guerra reale che mette a rischio l’intera nazione.
Ci possono essere attacchi informatici in qualsiasi momento: in un ospedale, in una fabbrica o semplicemente su ogni dispositivo personale che ognuno di noi ha.
Ma il rischio di un attacco informatico in un ospedale è molto grave perché comporterebbe la perdita di tutti i dati di migliaia di persone e per recuperarli bisognerebbe pagare un riscatto.
Mi auguro che le persone che fanno parte di questo movimento trovino al più presto un accordo e che diano fine agli attacchi informatici, perché, come ho già detto, potrebbero causare danni a un’intera nazione.
(Giulia C.)

La cyberguerra è chiamata in tanti modi, uno di questi è “guerra cibernetica” e dal suo nome si dovrebbe capire che non è una guerra che si combatte con bombe, fucili, soldati ecc. ma una guerra che è ancora un pochino più pericolosa perché è una guerra che si fa via internet. Quindi se sei un bravo hacker o fai parte di un gruppo di hacker (come il gruppo Anonymous) con un semplice click puoi chiudere, cancellare, criptare dati, server, caselle elettroniche … beh in poche parole puoi colpire ogni cosa funzioni grazie a internet. Tutto questo è possibile grazie a dei virus come un “ransomware” che in pratica riesce a criptare i dati che vengono resi inutilizzabili e solo grazie a una speciale chiave possono essere usati di nuovo e questa chiave viene data solo dopo pagamento.
(Miranda P.)

Io penso che protestare contro la guerra sia una cosa giusta e mandare messaggi contro di essa anche, ma hackerare la banca russa e minacciare di diffondere informazioni finanziarie riservate non è giusto.
Tutti noi vogliamo che la guerra finisca, ma minacciare il presidente russo dicendo che lo controllano e insultarlo pubblicamente definendolo criminale di guerra e assassino di bambini è troppo.
Anonymous è un insieme di hacker che hanno deciso di unirsi contro il presidente russo Putin e divulgare informazioni riservate dello stato in cambio della pace in Ucraina e di un riscatto in soldi.
La verità è che hackerando le banche russe non fanno solo un torto a Putin, ma anche a tutti i cittadini russi.
Oltre alle informazioni finanziarie possono anche hackerare il conto corrente dei cittadini. I russi ormai non si possono neanche più fidare delle proprie banche.
Tutto questo non è giusto… protestare sì, hackerare no.
(Sara B.)

La situazione in Russia sta peggiorando e tra crisi economiche e crisi civili entra in gioco anche la legione di hacker “Anonymous”, che attacca la Russia e i suoi siti economici/informativi. In molti discorsi gli hacker hanno precisato che se il Presidente della Russia non avesse posto fine alla guerra, tutti i suoi dati governativi sarebbero stati a rischio e la sua privacy sarebbe stata violata. Secondo me è giusto procedere con questo metodo, senza provocare ferite a nessuno.
(Bader K.)

Baraldi Sara, Chiarenza Giuia, El Jaouhary Leila, Kassi Bader, Picillo Miranda, Radouane Sabrina, Santospirito Gabriel – classe 2A


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