Economia: il bilancio del commercio con l’estero della Provincia di Asti

Il 2021 si chiude con una significativa crescita sia dell’export (+35%) che dell’import (+27%). Le migliori performance sono state registrate da macchinari e attrezzature, componentistica auto,prodotti in metallo, apparecchiature elettriche ed elettroniche.

La Camera di Commercio Alessandria Asti traccia un bilancio del commercio con l’estero della Provincia di Asti.
Nel 2021 le imprese astigiane hanno esportato merci per 3.455 milioni di euro, a fronte di importazioni per quasi 1.480 milioni di euro. Il saldo della bilancia commerciale risulta pertanto positivo per 1.975 milioni di euro, oltre il 21% in più rispetto all’anno precedente.
Lo scorso anno si è registrato un forte rimbalzo dell’economia mondiale che ha coinvolto anche il commercio internazionale, tanto da eguagliare i livelli pre-Covid. La provincia di Asti, pur rappresentando soltanto il 7% dell’export regionale, nel 2021 ha evidenziato un’ottima performance, con un incremento delle vendite all’estero del 27% rispetto al 2020, al di sopra della media regionale (20,6%) e nazionale (18,2%) e di oltre il 13% rispetto al 2019.

“Un risultato soddisfacente che speriamo di poter mantenere per l’anno in corso. Purtroppo però in questi mesi stiamo assistendo all’acuirsi di gravi problemi sul piano geopolitico, dal conflitto Russia–Ucraina, al rialzo dei prezzi delle materie prime e dell’energia, che non potranno non avere ripercussioni sull’andamento economico del Paese. E’ pertanto urgente mettere in campo azioni a sostegno delle imprese affinché possano contrastare il caro prezzi e scongiurare il fermo delle produzione” commenta Gian Paolo Coscia, Presidente della Camera di Commercio di Alessandria – Asti.

La ripresa ha interessato tutti i settori merceologici. I risultati migliori sono stati conseguiti dal comparto dei mezzi di trasporto e componenti autoveicoli che, con un volume di export superiore ai 950 milioni di euro, rappresentano più del 27% delle esportazioni totali e nel 2021 hanno registrato una crescita del 31% rispetto all’anno precedente, andando quasi ad eguagliare i volumi 2019; da macchinari e apparecchiature, riferiti in larga parte al comparto dell’enomeccanica particolarmente sviluppato nel distretto di Canelli, che, con un volume d’affari di quasi 850 milioni di euro hanno registrato la crescita più consistente (+44,4% rispetto al 2020 e + 42,7% rispetto al 2019); vini e distillati che, con vendite per 466 milioni di euro, hanno registrato un incremento del 7,7% rispetto al 2020, senza però ancora raggiungere i livelli pre-Covid (-3,2%); prodotti in metallo, escluse macchine che, con un volume d’affari che sfiora i 420 milioni di euro, hanno superato del 34% il risultato 2020 e del 26% quello del 2019; apparecchi elettrici ed elettronici (oltre 385 milioni di euro, +32% rispetto al 2020 e +34,6% sul 2019) e articoli in gomma e materie plastiche (oltre 150 milioni di euro, +19,9% rispetto al 2020 e +6% sul 2019).

Analizzando la destinazione dei prodotti oltre confine, l’Europa, con 1.773 milioni di euro, assorbe più del 51,3% dell’export totale e registra un incremento dell’11,7% rispetto al 2020,
confermandosi quale principale bacino di riferimento. I 27 Paesi dell’Unione Europea acquistano beni per oltre 1.359 milioni di euro, pari al 75% dell’export europeo, registrando una crescita del 24% rispetto all’anno precedente.

In Europa i principali partner commerciali per le imprese astigiane sono la Germania (320 milioni di euro, +21% rispetto all’anno precedente), la Francia (514,5 milioni, +19%), la Turchia (207 milioni, -6%), la Spagna (104 milioni, +8,5%), il Regno Unito (88,6 milioni, -39,4%), la Polonia (73,4 milioni, +40%), l’Austria (65,6 milioni, +38%), il Belgio (57 milioni, -0,3%). Si osserva un sensibile calo delle vendite nel Regno Unito, da imputare probabilmente alle incertezze derivanti dalla prima fase di applicazione della Brexit e alla maggiore complessità delle nuove procedure doganali.

La Russia, su cui andranno a incidere in modo pesante le misure di restrizione collegate al conflitto, nel 2021 si pone al 22° posto nella classifica dei principali acquirenti, avendo acquistato
merci per circa 29 milioni di euro (+44% in più rispetto al 2020), di cui il 64% riferito a vini e distillati e il 16,7% a macchinari.

Il mercato americano ha acquistato beni per 1.404 milioni di euro, oltre il 55% in più rispetto a 2020, di cui 423,6 milioni assorbiti dall’America settentrionale quasi interamente riferiti agli Stati Uniti che acquistano beni per ben 413 milioni di euro (+38% rispetto all’anno precedente) e i restanti 981 milioni indirizzati al centro-Sud America con il Brasile al primo posto (728 milioni di euro + 69,8%) seguito dal Messico (134,8 milioni, +26,4%), e dall’Argentina (101 milioni, +101%).
Nel continente asiatico sono stati esportati prodotti per circa 208 milioni di euro, il 6% del totale, con un incremento del 24,5% rispetto al 2020. I principali Paesi partner in Oriente sono l’India con acquisti per quasi 100 milioni di euro, il 64% in più rispetto all’anno precedente, la Cina che ha acquistato prodotti per 54 milioni di euro (-8,8% rispetto al 2020), la Corea del Sud (8 milioni, +12%), il Giappone (7,8 milioni, -32%).

L’export verso l’Africa supera i 47 milioni di euro (+14,6% rispetto al 2020) e i principali acquirenti sono la Tunisia (24 milioni, +34%) e il Sud Africa (9,4 milioni, -2,3%).
In Oceania sono state vendute merci per circa 22 milioni di euro, che, pur rappresentando soltanto lo 0,6% del totale, hanno registrato una crescita di oltre il 55% rispetto all’anno precedente.

I Paesi da cui Asti si rifornisce sono principalmente in territorio europeo. Dall’Europa nel 2021 sono state acquistate merci per 1.166 milioni di euro (78,8% dell’import totale, +36,7% rispetto
al 2020). I principali Paesi fornitori sono Germania (261 milioni, +39,5%), Francia (166 milioni, +30%), Belgio (163 milioni, +59%), Spagna 92,6 milioni, +51%), Repubblica Ceca (72,4 milioni,
+19,6%), Paesi Bassi (57,3 milioni, +39,5%), Svezia (55 milioni, +42%), Polonia (49,6 milioni, +41%), Romania (42,5 milioni, +23,5%).
Il continente asiatico rifornisce beni per 196 milioni di euro (13% del totale, +47,2% rispetto al 2020), con la Cina in testa che registra vendite per oltre 147 milioni di euro (+72%), seguita India
(15 milioni, +29,4%), il Bangladesh (9,4 milioni, +39%), il Pakistan (8,3 milioni, +9%).
Le merci importate dal continente americano sfiorano i 40 milioni di euro, il 9,9% in più rispetto al 2020, provenienti in larga parte da Messico (13,7 milioni, -7,2%), Stati Uniti (10,8 milioni,
-18%), il Brasile (7,6 milioni). L’import dall’Africa ammonta a circa 78 milioni di euro (+7,8 rispetto al 2020) e il principale paese di riferimento è la Tunisia (71,8 milioni, +4,5%).

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