Lettere al direttore

“E se dopo i No-mask, i No-vax, i No-green pass arrivassero i No-trap?”

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Oggi si conclude lo stato di emergenza sanitaria nel nostro Paese, una situazione che ha creato tensioni di varia natura e dinamiche sociali dai più inattese. Per chiudere con un po’ di leggerezza ed ironia pubblichiamo il simpatico pezzo di Cesare Torta, che in passato faceva compagnia ai lettori di ATnews con la sua “parola della settimana”.


BASTA CON IL TRAPANO SELVAGGIO: ARRIVANO I “NO-TRAP”

Dopo i “No-mask”, i “No-vax” ed i “No-green pass” arrivano i primi segnali di nuovi movimenti ispirati alla “dittatura sanitaria”, il nuovo spauracchio che terrorizza milioni di persone.
Si tratta dei “No-trap” e comprende tutti coloro che debbono ricorrere alle cure del dentista e che finalmente, dopo le sconvolgenti rivelazioni sui complotti dei poteri forti della finanza internazionale e della potente lobby della sanità in genere hanno avuto il coraggio di venir fuori e svelare al mondo tutti i segreti che si nascondono dietro l’apparenza rassicurante dei dentisti e delle loro assistenti di sedia.

“Basta con il trapano selvaggio” è uno degli slogan che il nuovo movimento intende lanciare nei prossimi mesi. E’ chiaro che l’uso indiscriminato di tale attrezzatura, vero strumento di tortura moderna, paragonabile ai più sofisticati strumenti in uso fin dal medio evo per il trattamento di streghe ed indemoniati, è un sopruso inaccettabile in una società democratica.
A prova delle loro posizioni i teorici “no-trap” evidenziano la madornale differenza tra gli arsenali bellici in dotazione ai dentisti e quella in dotazione ai pazienti. Trapani a percussione, trapani con liquido antincendio e con sibili acuti che stordiscono anche il paziente più forte, senza contare una serie di altri strumenti come martelli, pinze, cacciavite e maschiatrici per gli impianti. Sarebbe auspicabile un riequilibrio delle forze in campo permettendo ai pazienti di difendersi almeno con un trapano manuale o un piccolo martello.

Altra disparità di trattamento è quella della comunicazione. Ai pazienti viene tappata la bocca con dighe varie e museruole meccaniche in modo che non possano neppure lamentarsi per il dolore. In spregio al dettato costituzionale che garantisce la libertà di parola per tutti i cittadini.
Come se non bastasse, sono stati rivelati anche conflitti di interesse nell’uso dei materiali utilizzati per riempire i grossi buchi formati dai trapani. Anziché usare materiali asettici e biocompatibili, in combutta con la potente “lobby del cemento” i dentisti si riforniscono presso i grossisti di edilizia realizzando forti guadagni. L’unico problema sono le quantità minime di acquisto (un quintale) e questo spiega la necessità di disporre di buchi nei denti sempre più profondi.

Cesare Torta

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