Uniti si può presenta il libro bianco dell’ASP: “Si sta andando verso una completa privatizzazione dell’azienda”

Il gruppo consiliare  contesta il nuovo pacchetto di provvedimenti sul futuro dell'azienda, licenziato dalla Giunta e che contiene i nuovi patti parasociali, il piano industriale, il nuovo statuto dell'ASP e la risoluzione di AEC.

E’ stato presentato questo pomeriggio alla Casa del Popolo di Asti il libro bianco sulle ultime vicende  dell’ASP, dalla nascita della società alle ultime traversie che l’hanno vista protagonista nelle vicende della politica astigiana. Il documento ricostruisce la storia della partecipata è stato scritto dal gruppo consiliare “Uniti si può”, rappresentato da Michele Anselmo e Mauro Bosia. Alla conferenza hanno partecipato diversi esponenti della coalizione Astinsieme che sostiene la candidatura di Paolo Crivelli.

Il gruppo consiliare  contesta il nuovo pacchetto di provvedimenti sul futuro dell’azienda, licenziato dalla Giunta e che contiene i nuovi patti parasociali, il piano industriale, il nuovo statuto dell’ASP e la risoluzione di AEC.

Secondo Uniti si Può il documento deve essere desecretati e deve essere discusso nella prossima consiliatura che uscirà dalle urne astigiane alle prossime amministrative.

“Rasero ha dichiarato che tutti i nuovi provvedimenti sono stati secretati perché ci sono alcuni consiglieri comunali che non vogliono il bene della cittàafferma il consigliere Mauro Bosia – rimandiamo al mittente queste accuse se c’è qualcuno che vuole gettare confusione sulla società non siamo noi ma piuttosto l’Amministrazione”.

Molti i punti critici messi in luce nel dossier del gruppo consiliare. “Dal 2028 si stabilisce che ASP non sarà più affidataria dei servizi, rispetto alla naturale scadenza del 2060: questo è un cambiamento di prospettiva sostanziale dato per scontato nelle ultime letture dei documenti, dove non ci sono riferimenti sull’affidamento dei servizi dopo l’uscita del socio privato”.

“Anche per quanto riguarda il nuovo Statuto, ci sono modifiche sostanziali nei meccanismi decisionali dell’azienda: stiamo concedendo al socio privato un potere di veto su qualsiasi. Il nuovo piano industriale, poi, porta con sé alcuni spunti di riflessione: il CDA sarà vincolato a rispettare il piano industriale con un vincolo di spesa. Tra i nuovi investimenti c’è anche il cambio del modello di raccolta differenziata che diventerà verticale con un impegno di 6 milioni di euro per l’acquisto dei cassonetti. Punti oscuri anche sulla risoluzione di AEC: senza gara legittima il socio privato sta continuando a fornire energia ad AEC. Non siamo così sicuri che questo si possa fare”

Insomma, le modifiche che la Giunta Rasero intende far passare sono molto più ampie dei patti parasociali, e lasciano aperta la prospettiva della privatizzazione dell’azienda nel 2028. I documenti sono secretati e non potranno essere approvati senza la minima modifica. Noi consiglieri comunali saremo solo dei passacarte e non potremo fare nessun emendamento. Non possiamo permettere questo modo di fare” conclude Bosia.