Case di Comunità, la Provincia di Asti attacca la Regione: “le proposte del territorio sono state disattese”

Monta la polemica sulla decisione della Regione di far sorgere le  91 Case di Comunità che verranno realizzate sul territorio piemontese attraverso risorse PNRR. Decisione che aveva visto la provincia di Asti fortemente penalizzata rispetto alle proposte arrivate dal nostro territorio.

Questa volta è il Presidente della Provincia, Paolo Lanfranco, che in una nota attacca pesantemente la Regione Piemonte: “Mi duole rappresentare il disappunto per come si sia giunti all’adozione di un provvedimento così
significativo per il futuro del nostro territorio senza alcun coinvolgimento delle istituzioni locali e degli altri
soggetti che avrebbero potuto fornire un contributo costruttivo, nel quadro di un metodo partecipato
improntato alla condivisione e alla chiarezza rispetto ai criteri sulla base dei quali definire tali poderosi
investimenti –  si legge –  la delibera stravolge peraltro la proposta della direzione Generale dell’ASL  con la quale venivano individuate, all’interno dell’ambito di propria competenza, le seguenti quattro Case di Comunità: Canelli,
Asti, Villafranca-Villanova e Area Nord Est Astigiano”

“Tale proposta – continua la nota – interpretava adeguatamente le esigenze del territorio fornendo una prima risposta alle gravi criticità a tutti note da più di un decennio, su cui non si era potuto finora intervenire per la carenza di risorse finanziarie a disposizione della nostra Regione. Nello specifico, avrebbe almeno parzialmente risolto e superato la carenza di servizi causati dall’annosa e sgradevole vicenda della mancata realizzazione della Casa della Salute di Villanova d’Asti, che solo per ragioni di sintesi evito qui di ripercorrere, e dalla mancata individuazione di un punto di erogazione di servizi sanitari nell’ampia area dell’Alto Astigiano compresa tra l’ASL TO5 e l’ASL AL, la cui debolezza nell’offerta dei servizi per i cittadini ed il conseguente spopolamento, sempre per ragioni di
sintesi, non può essere delineata come meriterebbe e, a quanto pare, sembrerebbe invece necessario fare”

“L’inaspettata decisione di eliminare ogni intervento in Villanova d’Asti e nell’ampia parte centrale
del nord Astigiano richiede un approfondimento di riflessione che mi auguro vogliate garantire favorendo
un incontro con i soggetti in indirizzo, in tempo utile per apportare eventuali correttivi al provvedimento
prima di assumere decisioni definitive in sede di Consiglio Regionale” conclude.