Lettere al direttore

Azione Asti: “Ucraina, una guerra a uomini e valori”

Più informazioni su

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Azione Asti.


Si apprendono in queste ore le notizie relative all’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa. Un gesto grave e che avrà pesanti conseguenze tanto nell’architettura di sicurezza europea, quanto nei rapporti tra il blocco occidentale e al Russia.

I componenti del gruppo astigiano di Azione assistono al fallimento delle diplomazie e alla distruzione del progetto di pace basato sui valori della democrazia che dal dopoguerra ad oggi ha accompagnato lo sviluppo continentale.
Ora, al riemergere prepotente dell’autarchia e dell’ordine mondiale costruito con le armi e con le zone d’influenza, assistiamo soprattutto al fallimento di noi europei e di noi italiani. L’Europa, gigante economico, si è dimostrata insignificante sul piano geopolitico. In questi anni di prosperità avremo potuto e dovuto intraprendere un percorso di autonomia strategica, a partire dalle risorse energetiche e fino alla costruzione di una visione pragmatica in termini di politica estera.

L’inesistenza dell’Europa su questo versante si declina nell’assenza di un disegno unitario in termini di una difesa comune a supporto e rafforzamento della NATO. Abbiamo appaltato la nostra sicurezza e la nostra sopravvivenza a terzi e siamo ora schiacciati tra il gigante russo da cui dipende quasi il 40% del nostro fabbisogno energetico, e l’alleato statunitense da cui dipende la difesa dei nostri valori occidentali.

Esattamente come l’Italia, che di fronte agli ormai tangibili segnali di escalation sul fronte russo-ucraino, si è dimostrata ancora una volta la grande assente sul piano internazionale, troppo attenta alle dinamiche interne di una campagna elettorale che sta già iniziando a dilaniare l’azione del Governo, per potersi occupare di quanto accade ai confini dell’Unione Europea, e i cui effetti si ripercuoteranno irrimediabilmente sulla nostra vita quotidiana.

Dobbiamo recuperare il senso di essere italiani ed europei, ed essere consapevoli che soltanto avendo la forza di una visione di lungo termine e la capacità politica e militare di difenderla riusciremo a riportare i valori della democrazia al centro del mondo. Quegli stessi valori che oggi affogano di fronte a facili retoriche nazionaliste, populiste ed autarchiche.

Dobbiamo guardare al futuro che non può che essere europeo, cercando la nostra autonomia strategica in un mondo che ha smesso di essere unipolare: serve una politica comune, una difesa comune e una comune politica sugli approvvigionamenti energetici. Con la guerra nel cuore dell’Europa, i giovani dovranno raccogliere l’eredità di un mondo in frantumi e privo dei valori che con tanta difficoltà abbiamo cercato di costruire negli ultimi settant’anni.

Azione Asti

[Fonte foto: https://it.depositphotos.com/]

Più informazioni su