Andrea Giaccone: “Convinto che a breve il centrodestra ritroverà i suoi equilibri interni”

Reduce dalle elezioni per il Presidente della Repubblica, che lo ha visto per la prima volta nei panni di un grande elettore, il deputato astigiano Andrea Giaccone riflette con noi sul prossimo appuntamento elettorale in programma, quello delle amministrative di primavera, che dovranno scegliere il prossimo sindaco di Asti. Se nel campo del centrosinistra è stata ufficializzata la candidatura di Paolo Crivelli, non è così nel centrodestra, dove la discesa in campo di Maurizio Rasero per un secondo mandato tarda ad arrivare, probabilmente perché gli equilibri della coalizione si stanno ancora assestando dopo i giorni “quirinalizi”.

Giaccone, quali sono le sue sensazioni su quanto avverrà nei prossimi giorni nel centrodestra?
Sono sensazioni sicuramente positive. Stiamo discutendo in questi giorni sugli assetti della maggioranza, e confido che nei prossimi giorni una riunione dei capigruppo a livello regionale possa definire la situazione. 

Tensioni che arrivano dalle conseguenze politiche per le elezioni del Presidente della Repubblica?
E’ una situazione che ha lasciato sicuramente degli strascichi, come leggiamo tutti i giorni nella cronaca politica. Ma è stato uno scossone che ha attraversato tutti i partiti. La Lega, con Matteo Salvini, è stata secondo me l’unica che in quei giorni ha cercato di prendere in mano il bandolo della matassa per arrivare a una soluzione condivisa; questo può avere lasciato dei malumori, ma non credo influiranno ad Asti.

La coalizione è al sicuro?
Abbiamo una squadra che ha lavorato per cinque anni, un’esperienza consolidata sulla città, tanto lavoro fatto e tanto ancora da fare. Non partiamo da zero.

Il giudizio sulla Giunta Rasero?
Come Lega non posso che essere soddisfatto. Sul fronte della sicurezza l’assessore Bona ha implementato le videocamere di sorveglianza, da poco si è costituita un’unità cinofila della polizia locale. Poi sicuramente il Covid ha cambiato molte cose, tanti progetti che erano in programma sono stati stoppati dalla pandemia.

Alle prossime elezioni si andrà a votare con un parlamento ridotto a causa del taglio dei parlamentari. Asti rischia di rimanere senza rappresentanza?
E’ un’eventualità che dipende sia dalla prossima legge elettorale sia da come saranno strutturati i collegi. Sicuramente il rischio c’è e per una città come Asti questa potrebbe essere una penalizzazione. Non avere rappresentanza  nei meccanismi a livello nazionale comporta non avere voce in capitolo su molte questioni.

Come nel caso della costruzione del nuovo padiglione del carcere di Asti?
Non solo. Anche nel caso di una ripartizione di fondi è ovvio che se si ha una rappresentanza forte a livello territoriale le possibilità di un esito favorevole aumentano. 

Cosa si augura per la prossima legislatura?
Un ruolo più centrale del Parlamento. Un organo che deve riappropriarsi delle sue prerogative, come da Costituzione. Non si può governare a suon di DPCM.