“Semafori antismog utili, ma qual è il reale stato dell’aria?”: interrogazione di Ambiente Asti

“Ad Asti c’è un’aria che manca l’aria” così Mario Malandrone, parafrasando una canzone di Giorgio Gaber, riflette sulle condizioni dell’inquinamento ad Asti e sulla recente installazione dei semafori antismog all’accesso della città.

“I semafori certo sono utili per rendere maggiormente tempestive le comunicazioni alla cittadinanza sul grado di inquinamento dell’aria, eppure oltre alla novità della segnalazione dello stato dell’inquinamento a chi entra in città, sullo stato dell’aria in questo dicembre ha fatto più rumore il silenzio assordante rispetto ai dati emergenziali” prosegue Malandrone che critica il sindaco Maurizio Rasero e l’assessore Renato Berzano per il silenzio sulle problematiche meteo, sulla qualità dell’aria e sull’assenza di misure adeguate per i cittadini per tutelare la salute.

Lo stato dell’aria versa in situazioni critiche secondo il consigliere di minoranza che riporta i dati rilevati dalle stazioni ARPA nel corso del 2021: “Al 20/12/2021 gli sforamenti registrati dalla centralina Baussano sono 52; al 31/12/2021 gli sforamenti registrati dalla centralina D’Acquisto sono 45. Ricordiamoci che negli ultimi anni la città di Asti si è posizionata tra le peggiori in Italia come qualità dell’aria con sforamenti che superavano i 35 consentiti e che nel 2020 la media annuale era di 30 μg/m3, piazzandosi tra le peggiori città italiane”.

“Riteniamo che il semplice utilizzo dei semafori, che segnalano agli automobilisti la possibilità di circolare, i varchi di accesso, i divieti a seconda del livello di inquinamento non bastino. Sarebbe stato opportuno anche portare a conoscenza di tutta la cittadinanza questi dati, in tutta la loro gravità, e chiedere a tutte e tutti di allarmarsi e di contenere al massimo l’utilizzo dei veicoli privati. Non è stato fatto. Riteniamo inoltre che in 4 anni e mezzo di governo della città ben poco a parte gli annunci sia stato fatto per ridurre l’inquinamento atmosferico” prosegue ancora Malandrone che pone all’Amministrazione una serie di domande attraverso un’interrogazione urgente rivolta a sindaco e assessore all’ambiente: chi vigila sugli accessi in città dei veicoli inquinanti? Davvero tutti i cittadini erano informati sugli sforamenti raggiunti e soprattutto su quelli consecutivi? Quali politiche sono state attuate sulla pedonalizzazione, sull’efficientamento energetico, su una mobilità alternativa? Davvero la città in termini di mobilità, allargamento delle zone pedonali, abbattimento delle polveri, zone autofree è migliorata? O Asti è rimasta uguale a se stessa, nonostante le due procedure di infrazione comminate dall’Europa all’Italia e alle regole che ci impongono un incremento di zona pedonale e a traffico limitato?

Di seguito l’interrogazione completa sulla Qualità dell’aria – Interrogazione Ambiente Asti