Crisi Russia-Ucraina fa salire il prezzo del grano, Coldiretti: “Valorizzare il frumento Made in Piemonte”

Le tensioni tra Ucraina e Russia stanno generando tensioni anche sul mercato alimentare, infatti in una sola settimana è aumentato di quasi il 10% il prezzo internazionale del grano. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sull’andamento delle quotazioni al Chicago Board of Trade (CBOT), punto di riferimento mondiale delle materie prime agricole.

L’ Ucraina, oltre ad avere una riserva energetica per il gas, ha un ruolo importante anche sul fronte agricolo con la produzione di circa 36 milioni di tonnellate di mais per l’alimentazione animale (5° posto nel mondo) e 25 milioni di tonnellate di grano tenero per la produzione del pane (7° posto al mondo). In particolare la Russia è il principale Paese esportatore di grano a livello mondiale mentre l’Ucraina si colloca al terzo posto, con la preoccupazione che le tensioni tra i due Paesi possano bloccare le spedizioni dai porti del Mar Nero con un crollo delle disponibilità sui mercati mondiali che ha fatto impennare i listini, già sui livelli di massimo storico con effetti sull’inflazione.

Il Piemonte è particolarmente vocato alla produzione di frumento tenero con una superficie di circa 84 mila ettari tra tutte le province, di cui nella sola provincia di Asti sono coltivati quasi 10 mila ettari con una produzione di oltre 540 mila quintali di grano tenero.

“Una situazione che sta innescando un nuovo cortocircuito sul settore agricolo nazionale che ha già sperimentato i guasti della volatilità dei listini in un Paese come l’Italia che è fortemente deficitaria in alcuni settori ed ha bisogno di un piano di potenziamento produttivo e di stoccaggio per le principali commodities” sottolinea Marco Reggio presidente Coldiretti Asti.

“Per questo è opportuno incentivare i progetti di filiera come quello piemontese, Grano Piemonte, lanciato insieme al Consorzio Agrario del Nord Ovest, tramite il quale sono già stati seminati nella provincia di Asti oltre 650 ettari e volto a valorizzare proprio l’oro giallo ed ottenere prodotti da forno veramente prepararti con la farina del territorio per rispondere anche alle esigenze dei consumatori che sono sempre più attenti alla provenienza degli ingredienti”  aggiunge Diego Furia direttore Coldiretti Asti.

“Nell’immediato – continuano Reggio e Furia – occorre garantire la sostenibilità finanziaria delle aziende e delle stalle affinché i prezzi riconosciuti ad agricoltori e allevatori non scendano sotto i costi di produzioni in forte aumento per effetto dei rincari delle materie prime anche alla base dell’alimentazione degli animali come il mais”. “In quest’ottica, è fondamentale il Pnrr per affrontare le sfide della transizione ecologica e digitale: siamo pronti per rendere l’agricoltura protagonista utilizzando al meglio gli oltre 6 miliardi di euro a disposizione per superare le fragilità presenti, difendere la sovranità alimentare e ridurre la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento in un momento di grandi tensioni internazionali” concludono Reggio e Furia.