Coldiretti Asti: “Crisi per gli agriturismi: servono nuove misure di sostegno”

La ripresa dei contagi con la variante Omicron rischia di peggiorare nel 2022 la situazione già difficile del settore agrituristico con le aziende che hanno perso nell’ultimo anno il 27% delle presenze rispetto a prima della pandemia nel 2019, soprattutto per effetto del crollo degli stranieri ma anche degli italiani. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti in riferimento alla necessità di sostenere un settore da primato mondiale per il turismo enogastronomico ed ambientale.

A livello nazionale, per le aziende agrituristiche lo scorso anno è stato ancora molto difficile dopo un 2020 drammatico con appena 2,2 milioni di arrivi (-41,3% rispetto al 2019), il numero più basso dal 2010. La composizione degli ospiti rispetto alla nazionalità ha visto la prevalenza degli italiani con 1,5 milioni, in calo di circa mezzo milione rispetto all’anno precedente, mentre gli stranieri sono stati poco più di 669mila, in calo di oltre 1,1 milioni rispetto al 2019. Il risultato è stato il dimezzamento del fatturato (-49%) che è sceso a 802 milioni di euro.

“Arriviamo anche a perdite che vanno dal 30 al 40% se pensiamo ai periodi delle feste durante i quali quest’anno abbiamo avuto varie disdette proprio a causa dell’aumento dei contagi e della diffusione della quarantena per adulti e bambini – sottolinea Giovanna Soligo presidente Terranostra Asti -. L’agriturismo, comunque, svolge un ruolo centrale per la vacanza Made in Asti perché contribuisce in modo determinante al turismo di prossimità. La spinta verso un turismo “sicuro” ha portato le strutture agrituristiche ad incrementare l’offerta di attività che vanno ad aggiungersi ai servizi innovativi per diverse tipologie di persone: dagli sportivi ai nostalgici, dai curiosi agli ambientalisti fino a chi apprezza la cucina della tradizione. Inoltre, le strutture agrituristiche svolgono anche un importante ruolo di presidio ambientale del territorio e della biodiversità”.

“L’arrivo in questi giorni dei contributi previsti dal decreto del Ministero del turismo del 24 agosto 2021, a favore delle imprese turistico-ricettive, fortemente sostenuti da Coldiretti e Terranostra, per effetto della nuova crisi non è sufficiente a garantire la sostenibilità economica ed occupazionale delle strutture per le quali è necessario ora prevedere nuove misure di sostegno – commentano Marco Reggio presidente Coldiretti Asti e Diego Furia direttore Coldiretti As​ti –. L’agricoltura è storicamente il settore a maggiore resilienza, ma servono interventi concreti che consentano alle imprese di ripartire e di superare la crisi”.