Lettere al direttore

La proposta di un gruppo di astigiani: “Per le feste regala un vaccino”

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Riceviamo e pubblichiamo l’intervento firmato da un gruppo di cittadini astigiani e di associazioni che propongono per Natale l’iniziativa di un “vaccino sospeso” per le popolazioni della parte più povera del mondo.


Siamo cittadine e cittadini che hanno aderito alla campagna vaccinale anti Covid 19, stiamo facendo/faremo la terza dose nei tempi opportuni, secondo l’indicazione delle autorità sanitarie.

Ma non possiamo dimenticare che in tanti paesi dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina troppe persone non hanno ancora ricevuto neppure la prima dose. I vaccini sono sottoposti al regime dei brevetti, il che comporta che le case farmaceutiche che li hanno ‘inventati’ (peraltro godendo di finanziamenti pubblici per le loro ricerche…) siano le sole a poterli produrre, e a venderli al prezzo da loro stabilito. Questo monopolio sta rendendo difficilissima la vaccinazione nel cosiddetto Terzo Mondo: non solo per un problema di costi – spesso insostenibili per paesi a bassissimo reddito – ma anche per mancanza dei volumi produttivi necessari. Se chi detiene i brevetti non mette a disposizione dell’umanità le conoscenze necessarie per produzione su larghissima scala, le poche industrie farmaceutiche abilitate non possono sopperire alla necessità. Pfizer e le altre potrebbero anche decidere di regalare i vaccini ma non riuscirebbero materialmente a soddisfare il fabbisogno. Perché qui non si tratta di vaccinare tante persone, bensì di vaccinarle tutte. Tutti gli abitanti e tutte le abitanti del Pianeta Terra. Non è unicamente una questione di umanità (che dovrebbe già essere sufficiente!). E’ un nostro preciso interesse perché se il virus continua a circolare liberamente – in masse di popolazioni non coperte – svilupperà delle varianti resistenti agli attuali vaccini, a dispetto di tutte le dosi che noi del Primo Mondo ci possiamo iniettare. Da questa pandemia i terrestri ne escono insieme o non ne escono affatto.

Più di 100 paesi, in testa India e Sudafrica, hanno chiesto all’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) di rendere liberi i brevetti sui vaccini, per poterli produrre in proprio e a prezzi a loro accessibili. E’ una misura prevista dallo stesso Statuto dell’Omc in situazioni di emergenza, ma la maggioranza degli stati aderenti (Italia compresa!) si è opposta a questa ragionevole misura: troppo succubi agli interessi delle multinazionali farmaceutiche? Sembrano lontanissimi i tempi in cui gli scienziati Salk e Sabin, dopo aver inventato il vaccino antipolio, si rifiutarono di brevettarlo, dicendo che sarebbe stato come brevettare il sole, che invece appartiene a tutti…

Né va dimenticato l’appello dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) che ha chiesto – invano – ai paesi ricchi di evitare le incette di dosi vaccinali, per non sottrarle al resto del mondo.

Proprio questo appello ci interroga: cosa possiamo fare, noi cittadini e cittadine solidali che vivono in paesi ricchi ed egoisti? Se fosse possibile acquistare una dose e mandarla in Africa o dove serve, lo faremmo, ma questo non è possibile, i vaccini possono essere acquistati solo dagli Stati, non dai sin-goli e neanche dalle associazioni.

Possiamo certo continuare a premere sui nostri governi perché cambino atteggiamento, e lo facciamo. Proponiamo di affiancare a questo impegno politico anche un piccolo gesto concreto e simbolico allo stesso tempo, cioè di auto-applicarci un ticket e di donare l’equivalente a quelle organizzazioni che lavorano sul campo e sono in grado di sostenere sistemi sanitari fragili, aiutando a portare la vaccina-zione (appena finalmente arriveranno le dosi) anche in remote aree rurali, nonché di formare il personale sanitario e tutto quanto serve.

Le scelte possono essere tante, noi ne abbiamo indicate due. Proponiamo di indicare come causale “VACCINO SOSPESO”, ispirandoci al caffè sospeso che si può lasciare al bar. Potrebbe essere una buona idea per un regalo utile e solidale. Quanto? Ovviamente ognuno fa cosa può. Ricordiamo che il costo di una dose Pfizer si aggira intorno ai 20 euro, a cui bisogna aggiungere le spese di conservazione e distribuzione nonché l’impegno del personale sanitario. Tutto questo per noi è a disposizione e gratuito, perché siamo nati/e nella parte fortunata del mondo, peraltro senza alcun merito. Non intendiamo dimenticare tutti gli altri e tutte le altre.

EMERGENCY:
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CUAMM Medici con l’Africa:
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• contatti: Stefano Durando (referente per il Piemonte di Medici con l’Africa Cuamm, tel. 345.0525221 s.durando@cuamm.org).

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