Da Nizza ad Asti, l’incredibile storia del clochard che si ripete uguale a sè stessa

Una storia che è ai limiti del grottesco, quella che si sta consumando in questi giorni ad Asti.  Se fosse un film potrebbe intitolarsi “Ricomincio da capo” famosa commedia di Bill Murray, ma qui purtroppo non stiamo parlando di una commedia ma di una vicenda a tinte drammatiche.

E’ la storia di C.S., senzatetto di origine romena, che in questi giorni occupa le pagine dei giornali in seguito alle segnalazioni di alcuni cittadini, che vedono l’uomo bivaccare sotto la porta di un condominio di via Emanuele Filiberto o vicino a un supermercato di via Cavour. Il clochard, in evidente stato di degrado, passa le notti al gelo e ovviamente costituisce un problema igienico e di decoro per gli abitanti della zona. C.S. è nella nostra città da luglio, tanti sono stati i tentativi di offrire conforto e riparo alla persona ma lui ha sempre rifiutato ogni approccio.

La parte incredibile di questa storia è che quello di Asti è solo il secondo tempo di una storia che si è già ripetuta, uguale a sé stessa, lo scorso inverno a Nizza Monferrato. Come in questi giorni, l’uomo stazionava tra un condominio e un supermarket di piazza Garibaldi, nelle stesse precarie condizioni igienico sanitarie. Come questa volta, anche allora le autorità cittadine hanno cercato di fare il possibile per risolvere la questione, inutilmente. “Ho preso a cuore personalmente il problema – afferma Ausilia Quaglia, assessore alle politiche sociali di Nizza Monferrato – e sono andata io stessa più di una volta da lui a convincerlo ad accettare una sistemazione, inutilmente”. Come un girotondo, sono apparsi tutti gli attori istituzionali cercando una soluzione: sono intervenuti gli uffici comunali, i vigili urbani, i servizi sociali del C.I.S.A – Asti Sud, i Carabinieri, la Caritas. Tutti hanno cercato di prestare la propria opera, ma inutilmente. “Gli abbiamo offerto un posto al dormitorio di Canelli – afferma la Quaglia – ma l’uomo è dedito all’alcool e spesso aveva comportamenti aggressivi. Abbiamo provato un percorso al SERT ma senza risultati”. Stessa storia con un alloggio dello SPRAR offerto come riparo: impossibile convincere l’uomo a dividere la stanza con persone dalla pelle scura. Gli è stata offerta anche una bicicletta, in maniera da renderlo autonomo e incominciare a trovare una collocazione sociale. Anche questo, un tentativo fallimentare. In primavera viene accompagnato dalle forze dell’ordine, viste le sue condizioni di salute precarie, al Cardinal Massaia per accertamenti. Dopo pochi giorni riappare nello stesso luogo a Nizza.

Poi, a luglio, l’uomo si sposta ad Asti e incomincia a vagabondare nel capoluogo. Con l’arrivo della stagione invernale, si ripresenta il problema, identico, e le parole dell’assessore Mariangela Cotto sembrano ripetere un copione già visto: “Siamo a conoscenza di questo problema da mesi ma purtroppo l’uomo rifiuta qualsiasi aiuto. Gli abbiamo proposto una sistemazione all’hub di Castello d’Annone, ma non ne vuole sapere di stare con i richiedenti asilo. Stessa storia per il dormitorio, soluzione impraticabile dati i suoi problemi con l’alcool“. Anche in questo caso, riappaiono gli stessi attori: servizi sociali, Caritas, polizia locale, SERT. Arriva anche un DASPO da parte della Questura di Asti che però non sposta di una virgola la questione.

Domani abbiamo una riunione con tutte le parti sociali, servizi, SERT, forze dell’ordine per cercare di trovare una soluzione – conclude Mariangela Cottosappiamo che in Romania c’è una sorella che potrebbe prendersi cura di lui e cercheremo di convincerlo a tornare dai suoi familiari, sostenendo il costo del biglietto aereo”.

Insomma, nell’oggettiva difficoltà del problema e utilizzando qualsiasi strumento che è in loro potere, le istituzioni cercano di spendersi per trovare una soluzione. Certamente è difficile aiutare chi non vuole essere aiutato e rifiuta in maniera netta ogni tentativo. Al di là di questa vicenda, rimane però la storia di una persona, sola, fragile, in un forte stato di dipendenza per la quale si sta provando ogni soluzione cercando di strapparla ai propri demoni.

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