Asti, nel risiko delle elezioni 2022 entra anche Mario Bovino

Grandi manovre in vista dell'appuntamento elettorale della prossima primavera

Le dimissioni dell’assessore allo sport, Mario Bovino, hanno causato fermento nella scena politica astigiana. Come un sasso gettato nelle acque di uno stagno, l’abbandono di Bovino lascia più di una domanda aperta sul prosieguo dell’Amministrazione e sulla prossima tornata elettorale.

Ed è proprio l’appuntamento primaverile quello che scuote maggiormente i vertici delle forze politiche astigiane. E se quella di Bovino fosse una mossa strategica per presentarsi alle prossime elezioni?

Questa è la domanda che si fanno in molti sia a destra che a sinistra in uno scenario rimasto per troppi mesi tranquillo e che adesso potrebbe animarsi improvvisamente.

Maurizio Rasero, infatti, potrebbe riproporsi come sindaco di Asti a capo di una coalizione strutturalmente molto diverso rispetto quella che l’ha portato in Piazza San Secondo 5 anni fa. Non sono segreti i dissapori che il primo cittadino ha con una parte della Lega, quella incarnata dal presidente della provincia Paolo Lanfranco, così come Marcello Coppo, attuale vicesindaco in quota Fratelli d’Italia, ha fatto affliggere diversi manifesti beneauguranti in occasione delle festività, mossa che in un’annata elettorale lascia spazio a più di qualche sospetto.

Se i rapporti nel centrodestra non sono idilliaci, Rasero potrebbe però trovare soccorso al centro. E notizia infatti di questi giorni l’ufficializzarsi di un polo tra la locale rappresentanza di Azione, il partito di Carlo Calenda, e i renziani di Italia Viva.

Il soccorso “bianco” in aiuto al primo cittadino potrebbe però non bastare, nel momento in cui il grande fronte di centro-sinistra, che in questi mesi si è cementato intorno all’opposizione in consiglio comunale, riesca a trovare un candidato comune.

Diversi sono i papabili che potrebbero aspirare alla poltrona di contendente, ma i requisiti non sono facili dal momento che l’eventuale candidato dovrebbe rappresentare una coalizione molto ampia. Dopo i nomi di Carlo Cerrato e Marco Goria, torna in voga quello di Roberto Vercelli. Un nome lontano dal lagone politico astigiano, dal momento che Vercelli da 4 anni ricopre il ruolo di CEO presso la VUB banca in Slovacchia.

Insomma, nonostante il periodo c’è ancora molto da lavorare in vista delle elezioni e molto probabilmente bisognerà attendere ancora per un po’ lo schieramento di tutti i pezzi sulla scacchiera prima di incominciare la partita.