Eletti i rappresentanti degli studenti all’Istituto Statale “Augusto Monti” di Asti

“Il Monti” quest’anno ha rischiato di rimanere senza rappresentanti degli studenti. Fino a pochi giorni prima della scadenza di presentazione delle liste nessuno, in una scuola che tocca il migliaio di studenti, aveva deciso di candidarsi.

Proprio allo scadere Riccardo Monticone (III AA) e Alessandro Merlo (III AA) per la Lista 1 e Simon De La Fuente (V UA), Martina Gavello (IV UB) e Sara Ivanovska (IV UB) per la lista 2 hanno deciso di mettersi alla prova in questo percorso, sicuramente complicato ma altrettanto gratificante e utile per chiunque decida di affrontarlo.

Proprio i rappresentanti eletti hanno deciso di raccontare le motivazioni che li hanno spinti a candidarsi e le azioni che intendono mettere in atto per far sì che non si perda del tutto lo spirito di appartenenza alla scuola che la pandemia da Coronavirus ha messo in seria difficoltà.

Perché avete deciso di candidarvi?
Dopo aver parlato con alcuni professori della scuola abbiamo capito che c’era la necessità di candidarsi. Non potevamo abbandonare gli studenti a sé stessi, senza un tramite tra loro e i professori. Vogliamo cambiare il modo di intendere la scuola, quest’ultima è quel posto che preso nel modo giusto ti aiuta a crescere e a capire il tuo percorso. Tutti noi arriviamo dall’esperienza di rappresentanti di classe, questo ci ha permesso di metterci alla prova e di provare a fare quel salto che permette di rappresentare l’intero istituto. Nel nostro ruolo non abbiamo mai voluto andare contro tutto e tutti ma abbiamo sempre voluto cercare una mediazione, vogliamo continuare in questa direzione. Negli ultimi due anni il ruolo del rappresentante non è riuscito a emergere per quelli che sono i suoi compiti principali, la speranza è che quest’anno si possa riuscire a rilanciare la scuola e a farla tornare a quella tanto attesa normalità“.

Quali sono le cause di questa scarsa partecipazione?
“Nel primo consiglio di istituto ne abbiamo parlato. Il Preside ha riconosciuto che questo problema esisteva da prima del Covid e che sia stato solo cristallizzato dalla pandemia. Sentirlo dire da Marino ci ha fatto capire che non siamo i soli ad aver visto questa mancanza. Crediamo che le cause siano da ricercare nella pandemia e in tutto ciò che essa ha comportato, ma anche in un malcontento che parte da una scarsa coesione scolastica, dalla divisione tra sede e succursale e dal poco interesse a sentirsi parte della scuola. E’ brutto da dirsi, ma questa è la nostra impressione. Nell’ultimo periodo crescono sempre di più le critiche nei confronti del sistema scolastico italiano, ma quando si tratta di mettersi in gioco per fare qualcosa ti guardi intorno e ti trovi da solo. Cambiare è possibile ma bisogna volerlo, si deve cercare, come dicevamo prima, una mediazione.”

Quali sono le proposte che volete realizzare quest’anno?
“Per prima cosa vorremmo inserire i codici qr nelle classi: è una proposta nata l’anno scorso che abbiamo provato a migliorare. L’idea è quella di collegarli ad una piattaforma anonima che consenta agli studenti di mettersi in contatto con noi rappresentanti e farci sapere eventuali problemi, dare consigli eccetera. Una volta al mese volevamo poi connettere i qr code ad un portale che permettesse di fare domande in forma anonima al consultorio di Asti. Nelle nostre classi, infatti, siamo venuti a conoscenza di vari problemi che alcuni compagni hanno avuto e che non sono riusciti a risolvere in quanto non avevano nessuno con cui parlarne. Lo psicologo di istituto l’anno scorso non ha avuto molto successo e crediamo che la soluzione da noi proposta possa funzionare ed essere utile a molti.
Vogliamo inoltre dedicare delle giornate a tema nell’arco dell’anno scolastico. L’obiettivo è quello di sensibilizzare su alcuni temi e far scegliere ad ogni classe l’argomento. Sarebbe bello in occasione di queste giornate unirci tutti e lanciare un messaggio. Ci piacerebbe, ad esempio, che ogni studente decidesse di indossare qualcosa di rosso in occasione della giornata contro la violenza sulle donne. Allo stesso modo, organizzare qualche incontro in occasione della lotta al tumore al seno ecc. Alcune giornate di sensibilizzazione vorremmo renderle obbligatorie, per le altre invece vorremmo dare la possibilità di scegliere ad ogni studente in base al corso di indirizzo e alla classe.  In consiglio di istituto ci è stato anche proposto di fare qualche attività pomeridiana, in questo senso abbiamo pensato di dar vita ad alcune sfide culturali o dibattiti con le altre scuole. Potrebbe essere l’inizio di una tradizione da portare avanti negli anni visti i buoni rapporti con i rappresentanti delle altre scuole.”

Cogestione, gadget, foto, cosa avete in programma?
“Per quanto riguarda la cogestione siamo contenti che il preside non abbia chiuso completamente le porte, dovremo certamente trovare una soluzione che ci consenta di realizzarla nonostante il periodo. Per le felpe vorremmo avviare una collaborazione con Fruit Of The Loom, questo ci consentirebbe di dare un prodotto agli studenti decisamente più professionale ed essere più liberi nella creazione dei gadget. Infine sulle foto dovremmo attenerci alle disposizioni scolastiche, certo è che l’obiettivo è quello di tornare a fare l’annuario dopo due anni di assenza.”

Cosa volete dire agli studenti che vi hanno votato?
“Chiediamo agli studenti di provare a immedesimarsi in noi e di darci fiducia. Vorremmo che leggendo quest’intervista decidessero di darci una possibilità. Insieme possiamo superare le difficoltà di questi ultimi anni. La nostra scuola offre molte opportunità, noi faremo il massimo per farle conoscere sperando che più persone possibili possano tornare a partecipare attivamente e senza avere paura: a volte servono più le esperienze negative che quelle positive. La rappresentanza può essere l’esperienza in più nel percorso scolastico di ognuno.”