Asti e Costa d’Avorio uniti dal progetto di cooperazione internazionale “Una falegnameria per la popolazione di Bledi-Deya”

Da un'idea di Isabelle Kela Dehe, mamma del calciatore Moise Kean

Un progetto di cooperazione unisce Asti e la Costa d’Avorio, realizzato dal Comune e finanziato (32 mila euro) dalla Regione: è “Una falegnameria per la popolazione di Bledi-Deya”, nato da un’idea di Isabelle Kela Dehe, mamma di Giovanni e di Moise Kean. E’ stato presentato in municipio, in collegamento con la Costa d’Avorio.

Questo progetto della città di Asti sposa la linea ispiratrice della cooperazione della Regione” spiega l’assessore regionale Maurizio Marrone. “Sono stata un’immigrata, so cosa vuol dire allontanarsi dalla famiglia, rischiare la vita – racconta Isabelle Kela Dehe – Questa iniziativa è la realizzazione di un mio sogno: dare prospettive ai giovani, aiutarli a restare e tornare a casa”.

L’iniziativa si concretizza con l’associazione “Arti e Mastri” di Montegrosso: nata nel 2012, presieduta da Fabrizio Bianelli e formata da un’ottantina di volontari, formerà 4-5 ragazzi. Sono previste 400 ore di corso per apprendere le tecniche di falegnameria artigianale, un mestiere che potranno portare in Costa d’Avorio e insegnarlo ai loro connazionali. Il Governo di Bledi-Deya, nella Regione di Cavally della Costa D’Avorio, metterà a disposizione terreno e capannone per continuare la formazione.

Crediamo nella cooperazione decentrata – aggiunge l’assessore Mariangela Cotto – Con questo progetto diamo un calcio all’indifferenza”. Un pensiero che fa riferimento alla professione di Moise Kean, figlio di Isabelle, che ha inviato maglie e palloni autografati, consegnati all’assessore regionale Marrone, al sindaco Rasero, all’assessore Cotto e al presidente Astiss Mario Sacco.