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A cosa serve raccogliere i tappi di plastica?

Qualcuno vi ha mai detto di non buttare i tappi insieme alle bottiglie di plastica? Sapete che differenziare i tappi è un gesto solidale e non solo ambientale? Sapete perché? Cerchiamo di capirlo insieme ai volontari di Protect Our Home sfatando alcuni falsi miti.

Perché non è sufficiente buttare via i tappi insieme alle bottiglie?
I tappi di plastica non sono considerati rifiuti urbani.Separarli dalle bottiglie è quindi utile per facilitare la raccolta differenziata. I due elementi, infatti, non vengono riciclati nello stesso modo, poiché i materiali da cui sono composti risultano diversi: PE per i tappi e PET per le bottiglie (che invece devono essere ritirate dagli appositi consorzi di raccolta).

Quali tappi possiamo riciclare?
I tappi in plastica a marchio PE,2 o HDPE (polietilene ad alta intensità) sono quelli che troviamo sulle bottiglie d’acqua, i succhi di frutta, sui flaconi dei detersivi, i bagnoschiuma, gli shampoo, sulle penne e i pennarelli.
Nelle immagini che si trovano sul web quando si fa una ricerca di questo tipo non compaiono mai i tappi di penne e pennarelli (che voi giovani lettori avete in abbondanza), ma sono realizzati nello stesso materiale di quelli che chiudono le bottiglie, quindi anch’essi adatti ad essere conferiti in questa raccolta “separata”.

Che tipo di plastica è?
Questo tipo di plastica vanta alta resistenza alle sollecitazioni, alle alte temperature e ai solventi ed è, quindi, ideale per la buona conservazione degli alimenti, anche quelli liquidi, e l’isolamento di sostanze chimiche, anche quelle pericolose.

Quali sono i vantaggi del riciclo dei tappi?
I vantaggi sono sia economici che ambientali, oltre che importante fonte di beneficienza. In una sola parola: sostenibilità. Sono oggetti ottimali per il riciclaggio in quanto il procedimento è semplice e veloce e permette il riutilizzo per la realizzazione di una vasta gamma di prodotti. Riciclare la plastica dei tappi permette di risparmiare, per ogni kg di HDPE prodotto, 1,75 kg di petrolio. Una tonnellata di tappi rende circa 150 euro e corrisponde a più di 400 mila tappi di plastica.

tappi pixabay

Come avviene la raccolta?
Nello specifico i tappi vengono portati in un punto di raccolta e pesati: per ogni chilo di plastica viene rimborsata una cifra in denaro che servirà per l’acquisto di beni nel caso per esempio di associazioni. In Italia ci sono moltissimi centri di raccolta, basta fare una veloce ricerca sul web per trovare quello più vicino, di solito questi centri tendono a pagare 10 euro per ogni quintale di polietilene. L’alternativa è quella di trovare aziende che lavorano con la plastica, il contatto diretto senza intermediari può alzare il prezzo fino a 25 euro per quintale.

Chi raccoglie i tappi e dà loro una seconda vita?
In primis le associazioni benefiche, infatti la raccolta e la vendita dei tappi per il loro riciclo è un modo per raccogliere fondi che possano finanziare le loro attività o i loro progetti: dal sostegno di opere di approvvigionamento idrico e costruzione di scuole nei paesi del Terzo mondo al finanziamento di attività educative e formative per ragazzi con disabilità.

E’ vero che raccogliendo i tappi di plastica si può donare una sedia a rotelle a un disabile?

Alcuni decenni fa, qualcuno aveva cominciato a spargere la voce della possibilità di raccogliere tappi per riuscire a donare una sedia rotelle a un disabile o a una persona anziana. Non è vero. Probabilmente, per il desiderio di portare in Italia una realtà benefica già presente all’estero, è stata alimentata la diffusione di leggende metropolitane e bufale. Ma la raccolta dei tappi di plastica in Italia e nel mondo a scopi benefici esiste e avviene davvero. Il ricavato viene utilizzato per opere di beneficenza o per sostenere le iniziative benefiche delle associazioni che la gestiscono.