UTIL: proseguono le iniziative e azioni di lotta dei sindacati, il sostegno ai lavoratori di Uniti si può

Aumenta la preoccupazione, sia da parte dei sindacati, sia da alcuni politici locali, per il futuro dei lavoratori della Util.

“Nel pomeriggio di venerdì 01 ottobre, l’azienda ha fatto pervenire alle Organizzazioni sindacali una richiesta di Cassa integrazione guadagni ordinaria di sospensione a zero ore per 70 lavoratori e riduzione di 24 ore per 237 lavoratori. Questa decisione presa da parte dell’azienda unilateralmente, dopo che la Prefettura ha provato a ricomporre una trattativa che si è interrotta ieri sera, dimostra sempre di più, che la volontà di trovare una soluzione condivisa sicuramente non sta nelle intenzioni della Direzione aziendale” si legge in una nota della Fim/Cisl, Fiom/Cgil e Rsu Aziendali.

“Riteniamo inaccettabile tale decisione unilaterale, che rischia di produrre rabbia ai lavoratori e degenerare la situazione. Per questi motivi, chiediamo urgentemente la convocazione di un tavolo istituzionale atto ad evitare conseguenze gravissime ai lavoratori e alle loro famiglie, al fine da intraprendere, di nuovo, un confronto sostanziale e reale rimuovendo gli elementi ostativi che permettano di poter elaborare una proposta e la verifica di un piano industriale per assicurare quella tranquillità necessaria al prosieguo dell’attività lavorativa.
Pertanto, la FIOM e la FIM , ancora con maggiore determinazione, proseguono le iniziative e/o azioni di lotta con il presidio di domani e lo sciopero di lunedì 04 ottobre con presidio davanti lo stabilimento” conclude il comunicato della Fim/Cisl, Fiom/Cgil di Asti e Rsu Aziendali.

“La vicenda Util, dunque, fa tornare tutti coi piedi per terra, e ci dice per prima cosa che quella del lavoro è una partita che si gioca su un piano ben più conflittuale e difficoltoso rispetto alla “visione” e alle “prospettive” che fanno molto comodo ad una politica che non è più abituata a sporcarsi le mani e a mettersi contro i pesci grossi. Capitali, imprenditori e lavoratori, sono questi i protagonisti della vicenda. Dopo anni di delocalizzazione e di perdita di migliaia di posti di lavoro, l’abbiamo imparato sulla nostra pelle che non siamo una terra che può permettersi di vivere solo coi servizi e il turismo – ormai lo ammette anche chi un tempo profetizzava la deindustrializzazione come unica via” affermano in una nota stampa Mauro Bosia e Michele Anselmo di Uniti si può. “In questa situazione le istituzioni locali devono fare solo una cosa: dare tutto il sostegno possibile ai lavoratori e alla Fiom e mettersi a disposizione di chiunque abbia la volontà di salvare fino all’ultimo posto di lavoro. Siamo pronti a fare la nostra parte. Tutti uniti con gli operai della Util, per salvare il lavoro ad Asti” concludono Bosia e Anselmo.