Qualità dell’aria, Coldiretti Piemonte: “Dalla Regione servono chiarimenti applicativi”

“Con la riattivazione, dal 15 settembre scorso, del cosiddetto semaforo di qualità dell’aria, serve chiarezza da parte della Regione rispetto all’applicazione delle disposizioni straordinarie che, oltretutto, come abbiamo già più volte evidenziato, rischiano di condizionare e limitare in misura significativa l’attività agricola delle nostre imprese, gravando su un settore già provato da un mercato fortemente destabilizzato”.

E’ quanto affermano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato confederale nel commentare le misure introdotte rispetto al Piano Straordinario della Qualità dell’Aria.

“Sono urgenti – continuano Moncalvo e Rivarossa – specifiche deroghe per quei Comuni, inseriti solo per questa norma tra le aree dove si applica il divieto di abbruciamenti di materiali vegetali, ma che sono considerati montani in tutti gli altri casi e dove, peraltro, insistono tipiche produzioni autunnali di rilevante importanza. Il divieto strutturale riguardante l’abbruciamento, oltre ad aver generato non poca confusione per mancanza di chiarezza rispetto alle modalità applicative, sta provocando serie difficoltà soprattutto in quelle zone dove, per le caratteristiche stesse delle produzioni e del territorio, non è possibile adottare diverse modalità di gestione dei residui di raccolta. Pur comprendendo, quindi, le necessità del Piano Straordinario, si deve trovare un equilibrio affinché le limitazioni siano distribuite in modo più equo tra i vari settori e solo in modo puntuale laddove dovesse registrarsi l’effettiva necessità, evitando di coinvolgere areali troppo estesi. Auspichiamo, restando sempre aperti al dialogo ed al confronto, che possano essere apportate dalla Regione efficaci variazioni al Piano e forniti i chiarimenti applicativi necessari, non condividendo una linea d’azione basata, esclusivamente, su misure di carattere restrittivo”.