Lettere al direttore

Ambulanze, personale e interventi chirurgici al Cardinal Massaia di Asti: la consigliera Quaglia chiede risposte

Riceviamo e pubblichiamo.


All’attenzione del Direttore

Ci giungono notizie preoccupanti sul fronte della sanità pubblica.

Vorremmo ricevere risposte dal Direttore Generale dell’ASL e/o dall’assessore Cotto che, come noto, ha il compito di monitorare, per il Comune, le questioni sanitarie. Ci piacerebbe essere rassicurati sul fatto che la situazione è nota e si stanno prendendo i provvedimenti necessari. Oppure che ci stiamo sbagliando e tutto prosegue nel migliore dei modi.

1° problema: ambulanze medicalizzate
Tutti sanno che in caso di grave malore arriva in soccorso un’ambulanza con il medico a bordo. Abbiamo appreso che il sud della Provincia ne è dotato e di questo siamo contenti. Ciò che ci preoccupa è la disponibilità di una sola ambulanza medicalizzata per la città di Asti e il nord della Provincia. A noi sembra una sottovalutazione del rischio.
Se ci fosse un’emergenza a Cocconato e una in contemporanea ad Asti città come si potrebbe procedere? Oltre alla distanza chilometrica riteniamo sia necessario tener conto anche del numero degli abitanti: è sulla percentuale che normalmente si impostano i servizi di emergenza.

2° problema: personale ospedaliero
Ci risulta che a qualche anno di distanza dal pensionamento del primario di Medicina non sia ancora stato individuato il sostituto. Pur valutando molto positivamente l’abnegazione e la competenza professionale dei medici e degli infermieri riteniamo che sia giunto il momento di procedere con la copertura dei posti vacanti anche al fine di non sovraccaricare in eccesso il personale rimasto. A tal proposito: corrisponde al vero che, per far fronte alle carenze di organico, venga chiesta ai medici in pensione la disponibilità a svolgere comunque attività ospedaliera?

3° problema: interventi chirurgici
Dopo lo stop forzato, dovuto alla pandemia da Covid, sta gradualmente riprendendo l’attività operatoria relativa agli interventi programmabili ma con tempi molto lunghi. Ci risulta, infatti, che la motivazione sia la carenza di anestesisti e che tali professionisti vengano chiamati di volta in volta a seconda delle necessità: non sarebbe più opportuno (e più economico) procedere con assunzioni definitive?

4° problema: personale ospedaliero non vaccinato
Come è stato riferito dai media, il personale ospedaliero dovrebbe essere tutto vaccinato. Presumiamo che anche ad Asti (come è successo in altre strutture sanitarie) non tutti abbiano aderito alla vaccinazione e che, pertanto, debbano essere allontanati dal servizio. Abbiamo dei casi anche in Ospedale? Quanti, tra medici e infermieri? Sono stati coperti i vuoti lasciati da queste persone?

Infine (per ora). Appetibilità dell’Ospedale Cardinal Massaja
La Provincia di Asti ha, per ora, un solo Ospedale, a differenza di altre Province limitrofe che ne contano alcuni (Alessandria e Cuneo). Arriverà il Presidio Ospedaliero in Valle Belbo ma per ora la situazione è questa. Le notizie che abbiamo raccolto ci indicano, però, che non c’è grande interesse, tra i professionisti del settore sanitario, per il nostro Presidio. Ci chiediamo come mai e se la mancanza di programmazione, la carenza di strumentazioni e la non chiara visione del ruolo del Cardinal Massaja possa essere la causa di questo lento ma progressivo impoverimento.

I cittadini si sono già mobilitati anni fa contro l’ipotesi di ridimensionamento dei servizi ospedalieri e sono disposti a ricominciare da capo perché la salute ( e lo abbiamo sperimentato in questi due anni) è veramente il bene più prezioso.

Gradiremmo risposte.
Angela Quaglia- CambiAMO Asti