Ambiente Asti inizia la corsa per le elezioni del 2022, e lo fa ascoltando i cittadini

Ambiente Asti brucia tutte le altre compagini politiche sul tempo e incomincia a pensare alle elezioni amministrative della prossima primavera. Lo farà con la presenza domani di una bancarella sotto i portici di Piazza Alfieri in ascolto dei cittadini.

Un punto di partenza per coinvolgere i cittadini, come annunciato dai relatori Mario Malandrone, Carmine Salimbene, Cristina Fasolis e Simonetta Ferrero.
“Vogliamo incominciare a costruire insieme un cammino che ci porterà al 2022 quando bisognerà scegliere il prossimo sindaco di Asti – spiega Mario Malandrone consigliere comunale in forza alla lista civica – questo cammino vogliamo costruirlo insieme ai cittadini e partendo dalle periferie”.
Ai cittadini sarà sottoposto un piccolo questionario dove esprimere il proprio giudizio sull’attuale situazione amministrativa e su quali siano le esigenze per i prossimi anni della città.

L’annuncio dell’iniziativa è stata anche un occasione per tracciare un bilancio di quella che è stata l’attività di opposizione alla Giunta Rasero.
“Stiamo lavorando a un fronte compatto di tutte le forze di opposizione, partendo da quelle già presenti in consiglio comunale per costruire un’alternativa alla rielezione di Maurizio Rasero – continua Malandrone – in questi mesi in consiglio comunale è stato fatto un grande lavoro di partecipazione su tantissimi temi, dobbiamo farne tesoro in vista della prossima competizione elettorale”.

Un punto di ripartenza come viene definito dai partecipanti, diverse le contestazioni che il movimento fa alla gestione della città da parte dell’attuale sindaco: prima di tutto c’è un completo disinteresse nei confronti delle periferie e delle frazioni abbandonate completamente a sé stesse. “Quello che cerchiamo è un sindaco dialogante con tutti – continua Malandrone – espressione delle esigenze della città”

Molti i punti messi sul tavolo da ambiente Asti: un decentramento del sistema di potere che sta alla base delle decisioni politiche della città, l’auspicio di avere un’Asp pubblica, un censimento del verde cittadino, una maggiore chiarezza sulle politiche culturali e del turismo. “Siamo molto critici sul fatto che il comune abbia ceduto la parte musicale alla Fondazione Cassa di risparmio di Asti”.

Per Carmine Salimbene “la città è lasciata allo sbando: si vede anche da alcuni dettagli come i rattoppi in asfalto sul pavè del centro storico”.
Simonetta Ferrero ha puntato l’attenzione sulla Casa di Riposo Città di Asti che “deve rimanere pubblica con personale adeguatamente formato e retribuito”, mentre Cristina Fasolis, forte dell’esperienza di recupero del Bosco dei Partigiani, lancia un appello “per avere un regolamento per l’amministrazione condivisa dei beni comuni. Sarebbe un intervento normativo che permetterebbe un patto di collaborazione con i cittadini per intervenire in situazioni di degrado riqualificando aree con criticità grazie alle competenze di ognuno”.