Le “Balene Preistoriche” in mostra ad Asti: pronto il taglio del nastro

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Sarà inaugurata domani, al museo Paleontologico territoriale dell’Astigiano, la mostra “Balene Preistoriche”.
L’esposizione, che sarà visitabile fino al prossimo anno, raccoglie al suo interno alcuni fra i reperti paleontologici più significativi di tutto il Piemonte, alcuni dei quali oggetto di studi a livello internazionale.

Non tutti sanno che nell’astigiano, appena cinque milioni di anni fa, non c’era il paesaggio collinare che conosciamo oggi, ma una gigantesca distesa d’acqua che si estendeva per tutta la Pianura Padana. Questo mare era abitato da numerose specie acquatiche, ma anche da antenati di animali come tapiri o elefanti. Nel corso dei secoli, i reperti di queste creature preistoriche presenti nel nostro territorio sono andati incontro a un processo di conservazione straordinario, che ha fatto della nostra provincia un sito unico nel suo genere. Inizia così, molti milioni di anni fa, la storia del museo Paleontologico. A partire dalla fine del XVIII secolo questi fossili iniziano a essere studiati, diventando nel corso degli anni una grande attrattiva per numerosi esperti. Il museo esporrà i primi materiali nel 2011, e nel 2019 si arricchirà di oltre 150 reperti provenienti dall’università di Torino. Inizierà così una proficua collaborazione con l’ateneo, che porterà numerosi studenti a terminare la propria tesi di laurea o il proprio percorso di stage nell’astigiano. Il 3 settembre 2021 entrerà infine a far parte della Fondazione Asti Musei.

La mostra, presentata in anteprima alla stampa nei giorni scorsi, permetterà finalmente di esporre al pubblico resti di grandissimo interesse scientifico, ma costituirà anche un fondamentale passo in avanti nel progetto per l’istituzione ad Asti del “Centro Studi sui Cetacei Fossili Piemontesi”, che potrebbe diventare un punto di riferimento a livello europeo per studi e divulgazione.

L’esposizione sarà allestita nell’ex Chiesa del Gesù, contenete numerosi affreschi di grande interesse artistico. Qui sarà proiettato un video che ricostruirà l’ecosistema del cosiddetto “Mare Padano” milioni di anni fa. Tra i resti esposti troveremo quelli della balena Tersilla, un reperto unico a livello mondiale; ma anche la balena di Moleto, la più antica del Mediterraneo; il delfino di Camerano Casasco, antenato dei delfini e delle orche che conosciamo oggi; e la balena di Montafia, uno dei fossili di cetaceo meglio conservati in Italia. Sarà inoltre visitabile l’esposizione permanente sempre allestita all’interno del museo.

Contemporaneamente all’inaugurazione della mostra sarà pubblicato “Valleandona, Mare e Fossili”, primo volume di una collana curata dall’Associazione Paleontologica Astensis. Il testo, che tra i suoi autori annovera il curatore tecnico-scientifico della mostra Piero Damarco, è il risultato di una lunga e approfondita attività di ricerca sui territori dell’astigiano.
“La città di Asti si sta muovendo nella direzione giusta – commenta Mario Sacco, presidente della Fondazione Asti Musei – È giusto che la nostra cultura sia adeguatamente promossa e che abbia una meritata ricaduta economica: con questi obiettivi era nato il progetto della Fondazione Asti Musei. Partendo da realtà uniche e importantissime possiamo valorizzare il nostro territorio e il nostro turismo”.

“Dobbiamo essere orgogliosi di come la città di Asti si sta impegnando per promuoversi, il movimento del parco e di altre realtà significa che abitiamo un territorio vivo – sottolinea Alberto Crosetto, della Soprintendenza Archeologica delle Belle Arti – La portata storico-scientifica di questi fossili è indiscussa: già l’abate Incisa, nel suo Giornale di Asti, raccontava del passaggio di enormi ossa per le strade della città. Questo territorio possiede delle unicità che devono essere valorizzate e diventare una grande attrazione. Valorizzare significa destare curiosità e stupore: questa deve essere la nostra linea guida. In questo caso tanto il contenuto quanto il contenitore dell’esposizione meritano di essere portati all’attenzione di tutti”.

“Balene preistoriche” sarà visitabile fino al 17 settembre 2022 dalle 11 alle 17 nei giorni feriali e dalle 11 alle 18 nei festivi. Nell’ottica di una collaborazione con il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, durante il periodo della Douja d’Or l’esposizione sarà visitabile anche la sera, dalle 20 alle 23 il venerdì e il sabato e dalle 20 alle 22:30 la domenica.

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