Costumi teatrali del Novecento: in mostra ad Asti le opere della Fondazione Eugenio Guglielminetti

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Promossa dalla Fondazione Eugenio Guglielminetti in collaborazione con Comune di Asti, Fondazione Asti Musei, Provincia di Asti e con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e Reale Mutua Assicurazioni, la mostra “Il costume teatrale. Opere della Fondazione Eugenio Guglielminetti” sarà inaugurata venerdì 8 ottobre 2021 alle 17.

Dalle sezioni scenografiche della Fondazione Eugenio Guglielminetti sono stati selezionati quaranta bozzetti per costumi di scena eseguiti da prestigiosi Maestri della scenografia internazionale operanti nel Novecento ed ordinati nelle sale di Palazzo Alfieri.

Nell’ambito del centenario del Maestro Eugenio Guglielminetti, il visitatore è accolto dai celebri disegni a carboncino e pastelli premiati con il Sigillum Magnum dell’Università di Bologna (La Celestina, 1962; L’Ufficiale reclutatore 1963) e dai “costumi – ritratto” teatrali. Dal nucleo storico delle collezioni, sono raccolti i bozzetti originali dello scenografo di San Pietroburgo Leon Bakst (1866- 1924) estroso creatore dei costumi per i Balletti Russi di Diaghilev a Parigi nel 1910, l’acquarello datato1922 dal francese George Zarbier (1882- 1932) e il figurino di Caramba- Luigi Sapelli, artefice nel 1909 della Sartoria teatrale “Casa d’Arte” del Teatro alla Scala di Milano, di cui fu il primo direttore degli allestimenti scenici dal 1921 al 1936.

La preziosa tempera per “Il principe Igor” di A. Borodin eseguita da Nicola Benois (1901-1988), attivo a Parigi, Roma e Milano con il padre Aleksander, accanto al bozzetto di Lila De Nobili (Lugano 1916- Parigi 2002) per “Il Cirano di Bergerac” introducono le testimonianze della tradizione novecentesca con il disegno (1959) di Corrado Cagli, la tecnica mista per “Turandot” del costumista fiorentino Fernando Ghelli (1920- 2016), i bozzetti di costume disegnati dallo scenografo romano Giovanni Agostinucci per il celebre cantante lirico Placido Domingo ne “I Pagliacci”di R. Leoncavallo rappresentati all’Arena di Verona nel 1995.

Di particolare interesse si rivelano i bozzetti della scenografa Marisa D’Andrea Polidori (Roma 1923-2015), il figurino per “Curzio” ideato nel 1957 da Maurizio Monteverde (Roma 1933-2007) per “La devozione della croce” di Calderon De La Barca al Teatro Sant’Erasmo di Milano, con regia di Franco Enriquez.
Nell’articolata sezione di autori per i testi classici compaiono i plastici costumi di Paolo Bernardi per “Ifigenia in Tauride”di Goethe con regia di G. Gianotti allo Staatstheatre di Lucerna (1986), il figurino di Roberto Francia (Roma 1938- 2009) per il dramma rinascimentale “La Venexiana”, premiato con “La noce d’oro” nel 1965 ed i possenti disegni ad inchiostro e tempera per i “Gladiatori” di Mario Perosino (1930- 2008).

Ai giocosi pastelli di Emanuele Luzzati (1921-2007) per la fiaba di A. Gozzi “La donna serpente” si accostano la stilizzata “Salomè” di Enrico Colombotto Rosso (1925- 2013) dal testo di O. Wilde con regia di F. Enriquez (1971), il disegno a china di Ottavio Coffano per il wagneriano “Sigfrido”, l’originale “Gallina” di Ivan Stefanutti per “Le convenienze e inconvenienze teatrali”, opera di Gaetano Donizetti rappresentata alla Fenice di Venezia con regia di U. Gregoretti nel 1988.

La raffinata sezione di costumi femminili raccoglie le creazioni di Alberto Verso ( Messina 1941- Roma 2007) per l’attrice Anna Proclemer ne “La lunga giornata verso la notte” di E. O’ Neill con la regia di Mario Missiroli (1988), l’elegante tempera di Luisa Spinatelli per l’attrice Olga Villi “La Signora Clandon” in “Non si può mai sapere” di G. B. Shaw (1986), i vivaci bozzetti di Mariolina Bono (1940- 2013), originale costumista teatrale e televisiva.
Compaiono inoltre i minuziosi disegni di costumi dello scenografo toscano Maurizio Balò ed i bozzetti del costumista Enrico Rufini, attivo dal decennio Sessanta in produzioni musicali televisive.
Estrose e colorate, le fantasiose crinoline di Loredana Zampacavallo per “La vita di Mozart”si accordano alle “Bambine” (1962) di Maria Bona Tambini, all’acquarello di Silvia Polidori per “Una serata futurista”, ai disegni a china, datati1970, di Paola De’ Cavero, già docente all’Accademia Albertina di Torino.
Un particolare omaggio è riservato ad Antonio Guarene, architetto costruttore degli allestimenti del Teatro Sant’Erasmo di Milano in collaborazione con Eugenio Guglielminetti nel decennio Sessanta ed antesignano del disegno.

La mostra, a cura di Marida Faussone e Giuseppe Orlandi, sarà visitabile fino al 31 dicembre 2021 con il seguente orario: martedì- domenica 10-19; sabato e domenica al 3881640945 o prenotazioni@fondazioneastimusei.it
Contatti: fond.eugenioguglielminetti@gmail.com

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